Google celebra sulla sua home page con un nuovo doodle il 100° compleanno del dottor Jonas Salk, scienziato americano che sviluppò il primo vaccino contro la poliomielite. L’immagine ritrae due bambini in possesso di un cartello con la scritta “Thank you, Dr. Salk!” (“Grazie, dottor Salk!”), una riconoscenza al celebre virologo per il suo incessante lavoro contro una malattia le cui principali vittime sono proprio i bambini. Nei due anni prima della distribuzione del suo vaccino, agli inizi degli anni ’50, il numero di casi di polio negli Stati Uniti era oltre 45.000. Grazie a Salk e al suo gruppo di ricerca, in pochi anni una delle più spaventose malattie infantili fu resa quasi inoffensiva, riducendo drasticamente il numero di nuovi casi e morti. Nel 1962, il numero dei morti era sceso a 910.
La poliomielite è una malattia infettiva, acuta, altamente contagiosa determinata da un virus (poliovirus) che colpisce il sistema nervoso attaccando le cellule neurali e inducendo una paralisi che, nei casi più gravi, può divenire totale. Il contagio può avvenire per via feco-orale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati, oppure tramite saliva o colpi di tosse e gli starnuti prodotti da soggetti ammalati o portatori sani. La polio colpisce principalmente i bambini sotto i cinque anni di età, tanto da essere anche chiamata “paralisi infantile”.
Jonas Edward Salk nacque a New York il 28 ottobre del 1914, da una famiglia ebrea. Nel 1934 ottenne il diploma in Scienze presso il City College di New York e in seguito frequentò la New York University School of Medicine. Si laureò nel 1939 e subito iniziò a lavorare come presso il Mount Sinai Hospital di New York City. Decise di dedicarsi completamente alla ricerca, diventando ricercatore presso l’Università del Michigan. Uno dei suoi primi lavori fu finalizzato alla ricerca di un vaccino contro l’influenza, su richiesta dell’Esercito degli Stati Uniti d’America. Nel 1947 fu nominato direttore del Laboratorio di Ricerca Virus presso l’Università di Medicina di Pittsburgh, dove sviluppò le prime tecniche che lo avrebbero aiutato a scoprire un vaccino per la poliomielite. Salk rielaborò l’idea consolidata di un vaccino: l’immunità alla malattia era possibile grazie all’iniezione nel corpo umano di virus resi inoffensivi.
La ricerca di Salk catturò l’attenzione di Basil O’Connor, presidente della Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile (oggi nota con il nome di March of Dimes Birth Defects Foundation). La fondazione finanziò tutte le attività di ricerca di Salk per sviluppare un vaccino contro la malattia. Il vaccino fu testato prima nelle scimmie e, nel 1954, iniziarono i test su quasi due milioni di bambini malati, di età tra i sei e i nove anni. Il 12 aprile 1955 il vaccino è stato dichiarato sicuro ed efficace. Salk scelse di non brevettare il vaccino non guadagnando mai alcun dollaro dalla sua incredibile scoperta. In tal modo, il vaccino potè essere distribuito il più velocemente possibile in tutte le parti del mondo. Jonas Salk morì all’età di 80 anni il 23 Giugno 1995.
Il cinema si è occupato della figura di Jonas Salk. Robert Redford ha realizzato “Cathedrals of Culture”, una serie di documentari in 3D della durata di circa 30 minuti su importanti edifici. Il progetto è stato prodotto dal regista tedesco Wim Wenders. Tra gli edifici raccontati c’è l’Institute for Biological Studies di La Jolla, località della contea di San Diego, nella California meridionale, edificio realizzato nel 1959 dall’architetto Louis Kahn per volere del virologo Jonas Salk.