lunedì 20 dicembre 2010

TRE UOMINI E UNA GAMBA

Titolo originale: id.
Nazione: Italia
Anno: 1997
Genere: commedia
Durata: 1h38m
Regia: Aldo, Giovanni, Giacomo
Sceneggiatura: Aldo, Giovanni, Giacomo, Massimo Venier
Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci
Musiche: Marco Forni, Phil Palmer
Cast: Aldo, Giovanni, Giacomo, Marina Massironi, Luciana Littizzetto, Carlo Croccolo, Maria Pia Casilio, Gaetano Amato, Margherita Antonelli, Saturno Brioschi, Giorgio Centamore, Cesare Gallarini, Gianfranco Margarit


Trama
Aldo, Giovanni e Giacomo sono grandi amici. Due di loro sono sposati con due sorelle. Il terzo, Giacomo, sta per sposare la terza. Partono con l’auto da Milano per raggiungere la Puglia, dove si celebrerà il matrimonio. Devono portare con loro una gamba di legno, un’opera d’arte di altissimo valore. Il proprietario è il loro cafone, tiranno e ricco suocero. Durante il viaggio, i tre si troveranno di fronte ad una serie di situazioni che saranno l’occasione per riflettere sulle loro vite.

Recensione
Dal teatro e dalla tv al cinema. Aldo, Giovanni e Giacomo si mettono alla prova con un lungometraggio. Il risultato è “Tre uomini e una gamba”, una commedia esilarante e briosa. I tre divertono, spalleggiati da due donne incredibilmente comiche ed ironiche: Marina Massironi, la ragazza conosciuta durante il viaggio, e Luciana Littizzetto, la sposa in attesa. “Tre uomini e una gamba” è anche la dichiarazione d’amore per il cinema del trio. Già dal titolo, i tre si rifanno alla commedia francese “Tre uomini e una culla” e sono tante le citazioni più o meno velate disseminate nell’ora e mezzo di film. Nessun irriverente plagio ma sinceri omaggi al grande cinema, come la partita di calcetto sulla spiaggia, ripresa dal film “Marrakesh Express” di Tornatore e la scena con le maschere degli ex Presidenti (del Consiglio) che in “Point Break” vedeva Patrick Swayze e Keanu Reeves rapinare banche con le maschere di Bush & co.
Le gag non solo sono piacevoli e depurate della tradizionale volgarità che affligge gran parte della commedia italiana, ma risultano integrate con buon senso scongiurando il fatto di ridurle a sketch del tutto slegati alla storia. La sceneggiatura, scritta da i tre assieme a Massimo Venier, è di spessore. Il racconto come viaggio on the road tra Milano e Gallipoli è anche un traslato della profonda mestizia dell’uomo comune costretto a subire di tutto in ambito lavorativo nonché personale, pur di sopravvivere alle ingiustizie della vita, per nulla meritocratica. Si racconta, con toni delicati e leggeri, la netta distanza tra una certa classe dirigente, arrogante ed incivile, pronta ad appropriarsi con il denaro della cultura con il solo fine di apparire (nel film rappresentata dal suocero, interpretato da un ottimo Carlo Croccolo) e quella borghese, perbene e amaramente addestrata alla normalità.
La colonna sonora di “Tre uomini e una gamba” tra “Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni, “Ho imparato a sognare” dei Negrita e “Che coss’è l’amor” di Vinicio Capossela è uno spaccato della musica italiana d’autore che ben si integra nel film.
Buon esordio cinematografico per Aldo, Giovanni e Giacomo. “Tre uomini e una gamba” riesce a far ridere in modo sano, senza volgarità, regalando anche alcuni momenti di riflessione.

Voto: 82%


“Tre uomini e una gamba”
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1 Comment:

Cannibal Kid said...

un super classico del nostro (o almeno del mio) cinema comico