Titolo originale: id.
Nazione: Gran Bretagna, USA
Anno: 2010
Genere: azione, commedia, fantasy
Durata: 1h57m
Regia: Matthew Vaughn
Sceneggiatura: Jane Goldman, Matthew Vaughn
Fotografia: Ben Davis
Musiche: Marius De Vries, Ilan Eshkeri, Henry Jackman, John Murphy
Cast: Aaron Johnson, Chloe Moretz, Nicolas Cage, Mark Strong, Garrett M. Brown, Lyndsy Fonseca, Clark Duke, Evan Peters, Deborah Twiss, Sophie Wu, Elizabeth McGovern, Christopher Mintz-Plasse, Stu “Large” Riley, Johnny Hopkins, Ohene Cornelius, Michael Rispoli, Corey Johnson, Kenneth Simmons
Trama
Dave Lizewski è un liceale che ben veste i panni del nerd. Un giorno decide di diventare un supereroe: acquista su internet un muta verde e gialla e si trasforma in Kick-Ass. Ma l’unico superpotere di Dave è quello di essere invisibile alle ragazze della sua scuola. Dave, armato di coraggio, gira per le strade per combattere il crimine. Durante una rissa per difendere uno sconosciuto prende un sacco di botte ma riesce a catturare l’attenzione dei media e degli utenti di internet, tanto che il suo video messo su Youtube diventa il più visto e il suo sito web è visitatissimo. Kick-Ass non è, però, l’unico supereroe: Hit Girl, una ragazzina agguerrita e Big Daddy, suo padre, chiedono vendetta e faranno di tutto per uccidere Frank D’Amico, capo della mafia locale.
Recensione
Rischiava di non uscire nei cinema italiani, “Kick-Ass”, il film più visto in streaming nel 2010 dopo il kolossal “Avatar”. Si tratta, infatti, di un film estremamente violento e tale violenza vede protagonista una bambina di soli 11 anni dal nome “Hit-Girl” (“ragazza-assassina”) che pochi dubbi lascia sulle sue intenzioni. Una bambina dal linguaggio aggressivo e volgare, una piccola vendicatrice che taglia arti con lame affilate e uccide senza pietà. L’immagine di lei in minigonna, sguardo da femme fatale, armata fino ai denti, è forte anche per chi non si reputa bigotto. Inoltre, il titolo stesso del film, “Kick-Ass”, non è proprio educativo. Se nello slang assume connotati positivi (traducibile in italiano, se è proprio lecito, in “troppo forte”, “troppo grande”), alla lettera, il suo significato è “calcio nel c**o”. In realtà, non poteva trovarsi miglior nome il giovane sfigato e imbranato Dave Lizewski. Perché il ragazzo da perfetto nerd si trasforma in supereroe e gira per le strade per difendere la città dal crimine. Il problema è che questo supereroe non ha super poteri e prende botte da orbi. Dave trova, dunque, subito risposta alla sua iniziale domanda: “Perché nessuno vuole diventare un supereroe?”. Ed è: “Perché fa male e si rischia di non rimanere vivi per più di un giorno!”.
Ispirandosi alla graphic novel di Mark Millar e John Romita Jr., la sceneggiatura di Jane Goldman e Matthew Vaughn (anche regista) ne raccoglie violenza, vendetta, volgarità e amore per i supereroi. Soltanto nudità e sesso, presenti negli otto book della mini-serie, vengono omessi.
Nell’industria del cinema ormai piena di remake, chiaro indizio di porvertà di idee, “Kick-Ass” irrompe frantumando ogni schema di stile e di contenuti. Una comunicazione visiva e testuale con una logica tutta sua che si esprime attraverso un linguaggio che oltrepassa il cinema. “Kick-Ass” non si limita a essere la trasformazione del fumetto in cinema, ma è anche cinema che viene raccontato attraverso il fumetto. La storia di “Hit-Girl” e “Big-Daddy” viene raccontata attraverso la lettura delle strisce del fumetto originale e uno dei cambiamenti di scena avviene attraverso la trasformazione del volto disegnato di Frank D’Amico, il cattivo di turno, nel viso reale di Mark Strong che lo interpreta. Idee che sarebbero molto piaciute a Quentin Tarantino. Il suo genio, infatti, aleggia nel film: basti citare, come esempio, i combattimenti splatter di “Hit-Girl” che ricordare la “Sposa” del film “Kill Bill”, interpretata da Uma Thurman. Se i fumetti non dovessero bastare, Matthew Vaughn fa uso di un’altra passione generazionale: i videogames. Meravigliosa è la sequenza in soggettiva in stile “Doom” nella quale Hit-Girl, con gli occhiali per la vista notturna, trucida tutti i cattivi che gli si parano di fronte.
Il regista dimostra equilibrio nel riuscire a fermarsi sempre a distanza di sicurezza dalla soglia del trash, impresa non facile quando l’originalità cammina a braccetto con l’eccesso visivo. La fotografia supersatura di Ben Davis si presta allo stile fumettistico e la colonna sonora, ideata e scelta da ben quattro compositori, è una delle migliori degli ultimi anni. Un meltin’ pot che raccoglie assieme brani dei Prodigy, di Mika e di Morricone (dal film “Per qualche dollaro in più” di Sergio Leone) e che sembra uscito dalla mente di Tarantino. E’ da elogiare, in particolare, la perfetta funzionalità dei brani. Una delle scene memorabili del film, quella in cui Hit-Girl appare per la prima volta, è resa tale da “Banana Splits” dei The Dickies: quel divertente ritornello punk “la-la-laa-la-lla-la-la-la-la-la-lla-la-laaa” durante la performance omicida della ragazzina è irriverente quanto esilarante e ricorda, nella violenza splatter, il già citato “Kill Bill” e, nel suo contrasto audio/video, la scena di “Arancia meccanica” in cui Alex fa sesso nella sua stanza con le due ragazze appena conosciute. E che dire di “Crazy” di Gnarls Barkley che Kick-Ass e Red Mist, un altro supereroe, ascoltano in macchina? Sembra di rivedere la scena del film “Fusi di testa” in cui il gruppetto ascolta “Bohemian Rapsdosy” dei Queen: semplicemente geniale! E concludendo i rimandi al cinema passato, la scena in cui Dave, con indosso la tuta, si guarda allo specchio, ricorda un po’ quella di Robert De Niro in “Taxi Driver”.
Il buon ritmo del film è dovuto anche al lavoro di montaggio di Eddie Hamilton, Jon Harris e dell’italiano Pietro Scalia, in passato due volte premio Oscar.
Ottimo il cast. Aaron Johnson è il protagonista perfetto, fisico da nerd, ma è ok anche quando acquista sicurezza e un po’ di fascino. Mark Strong è sempre più a suo agio nei panni del cattivo, ormai un’abitudine, e Christopher Mintz-Plasse (Chris D’Amico / Red Mist) è un moccioso viziato e antipatico che prenderesti a schiaffi con piacere. Lyndsy Fonseca è la schoolgirl ideale dagli occhi magnetici. Nicolas Cage è un padre premuroso ma folle quando spara alla figlia più volte per farle provare il giubbotto anti-proiettile o la spinge, tra regali di compleanno e quiz, all’amore per le armi. Un personaggio scorrettissimo, un Batman pervaso da una follia che lascia poco spazio alla morale. Cage continua a essere criticato, ma il suo lavoro, spesso diverso, lo porta a termine senza mai deludere troppo. La performance memorabile è decisamente quella di Chloe Moretz, milioni di anni luce al di sopra tutti gli altri. Nei panni del personaggio più divertente e discutibile, la ragazzina trasuda talento e non si risparmia minimamente sulla scena.
“Kick-Ass” è un film di inaudita violenza. Colpisce ancor di più il fatto che viene perpetrata senza rimorsi e senza una logica morale, cosa che contrasta con la tradizionale etica dei supereroi. Un parodia dei film sui supereroi capace di diventare uno dei migliori film sui supereroi.
Nazione: Gran Bretagna, USA
Anno: 2010
Genere: azione, commedia, fantasy
Durata: 1h57m
Regia: Matthew Vaughn
Sceneggiatura: Jane Goldman, Matthew Vaughn
Fotografia: Ben Davis
Musiche: Marius De Vries, Ilan Eshkeri, Henry Jackman, John Murphy
Cast: Aaron Johnson, Chloe Moretz, Nicolas Cage, Mark Strong, Garrett M. Brown, Lyndsy Fonseca, Clark Duke, Evan Peters, Deborah Twiss, Sophie Wu, Elizabeth McGovern, Christopher Mintz-Plasse, Stu “Large” Riley, Johnny Hopkins, Ohene Cornelius, Michael Rispoli, Corey Johnson, Kenneth Simmons
Trama
Dave Lizewski è un liceale che ben veste i panni del nerd. Un giorno decide di diventare un supereroe: acquista su internet un muta verde e gialla e si trasforma in Kick-Ass. Ma l’unico superpotere di Dave è quello di essere invisibile alle ragazze della sua scuola. Dave, armato di coraggio, gira per le strade per combattere il crimine. Durante una rissa per difendere uno sconosciuto prende un sacco di botte ma riesce a catturare l’attenzione dei media e degli utenti di internet, tanto che il suo video messo su Youtube diventa il più visto e il suo sito web è visitatissimo. Kick-Ass non è, però, l’unico supereroe: Hit Girl, una ragazzina agguerrita e Big Daddy, suo padre, chiedono vendetta e faranno di tutto per uccidere Frank D’Amico, capo della mafia locale.
Recensione
Rischiava di non uscire nei cinema italiani, “Kick-Ass”, il film più visto in streaming nel 2010 dopo il kolossal “Avatar”. Si tratta, infatti, di un film estremamente violento e tale violenza vede protagonista una bambina di soli 11 anni dal nome “Hit-Girl” (“ragazza-assassina”) che pochi dubbi lascia sulle sue intenzioni. Una bambina dal linguaggio aggressivo e volgare, una piccola vendicatrice che taglia arti con lame affilate e uccide senza pietà. L’immagine di lei in minigonna, sguardo da femme fatale, armata fino ai denti, è forte anche per chi non si reputa bigotto. Inoltre, il titolo stesso del film, “Kick-Ass”, non è proprio educativo. Se nello slang assume connotati positivi (traducibile in italiano, se è proprio lecito, in “troppo forte”, “troppo grande”), alla lettera, il suo significato è “calcio nel c**o”. In realtà, non poteva trovarsi miglior nome il giovane sfigato e imbranato Dave Lizewski. Perché il ragazzo da perfetto nerd si trasforma in supereroe e gira per le strade per difendere la città dal crimine. Il problema è che questo supereroe non ha super poteri e prende botte da orbi. Dave trova, dunque, subito risposta alla sua iniziale domanda: “Perché nessuno vuole diventare un supereroe?”. Ed è: “Perché fa male e si rischia di non rimanere vivi per più di un giorno!”.
Ispirandosi alla graphic novel di Mark Millar e John Romita Jr., la sceneggiatura di Jane Goldman e Matthew Vaughn (anche regista) ne raccoglie violenza, vendetta, volgarità e amore per i supereroi. Soltanto nudità e sesso, presenti negli otto book della mini-serie, vengono omessi.
Nell’industria del cinema ormai piena di remake, chiaro indizio di porvertà di idee, “Kick-Ass” irrompe frantumando ogni schema di stile e di contenuti. Una comunicazione visiva e testuale con una logica tutta sua che si esprime attraverso un linguaggio che oltrepassa il cinema. “Kick-Ass” non si limita a essere la trasformazione del fumetto in cinema, ma è anche cinema che viene raccontato attraverso il fumetto. La storia di “Hit-Girl” e “Big-Daddy” viene raccontata attraverso la lettura delle strisce del fumetto originale e uno dei cambiamenti di scena avviene attraverso la trasformazione del volto disegnato di Frank D’Amico, il cattivo di turno, nel viso reale di Mark Strong che lo interpreta. Idee che sarebbero molto piaciute a Quentin Tarantino. Il suo genio, infatti, aleggia nel film: basti citare, come esempio, i combattimenti splatter di “Hit-Girl” che ricordare la “Sposa” del film “Kill Bill”, interpretata da Uma Thurman. Se i fumetti non dovessero bastare, Matthew Vaughn fa uso di un’altra passione generazionale: i videogames. Meravigliosa è la sequenza in soggettiva in stile “Doom” nella quale Hit-Girl, con gli occhiali per la vista notturna, trucida tutti i cattivi che gli si parano di fronte.
Il regista dimostra equilibrio nel riuscire a fermarsi sempre a distanza di sicurezza dalla soglia del trash, impresa non facile quando l’originalità cammina a braccetto con l’eccesso visivo. La fotografia supersatura di Ben Davis si presta allo stile fumettistico e la colonna sonora, ideata e scelta da ben quattro compositori, è una delle migliori degli ultimi anni. Un meltin’ pot che raccoglie assieme brani dei Prodigy, di Mika e di Morricone (dal film “Per qualche dollaro in più” di Sergio Leone) e che sembra uscito dalla mente di Tarantino. E’ da elogiare, in particolare, la perfetta funzionalità dei brani. Una delle scene memorabili del film, quella in cui Hit-Girl appare per la prima volta, è resa tale da “Banana Splits” dei The Dickies: quel divertente ritornello punk “la-la-laa-la-lla-la-la-la-la-la-lla-la-laaa” durante la performance omicida della ragazzina è irriverente quanto esilarante e ricorda, nella violenza splatter, il già citato “Kill Bill” e, nel suo contrasto audio/video, la scena di “Arancia meccanica” in cui Alex fa sesso nella sua stanza con le due ragazze appena conosciute. E che dire di “Crazy” di Gnarls Barkley che Kick-Ass e Red Mist, un altro supereroe, ascoltano in macchina? Sembra di rivedere la scena del film “Fusi di testa” in cui il gruppetto ascolta “Bohemian Rapsdosy” dei Queen: semplicemente geniale! E concludendo i rimandi al cinema passato, la scena in cui Dave, con indosso la tuta, si guarda allo specchio, ricorda un po’ quella di Robert De Niro in “Taxi Driver”.
Il buon ritmo del film è dovuto anche al lavoro di montaggio di Eddie Hamilton, Jon Harris e dell’italiano Pietro Scalia, in passato due volte premio Oscar.
Ottimo il cast. Aaron Johnson è il protagonista perfetto, fisico da nerd, ma è ok anche quando acquista sicurezza e un po’ di fascino. Mark Strong è sempre più a suo agio nei panni del cattivo, ormai un’abitudine, e Christopher Mintz-Plasse (Chris D’Amico / Red Mist) è un moccioso viziato e antipatico che prenderesti a schiaffi con piacere. Lyndsy Fonseca è la schoolgirl ideale dagli occhi magnetici. Nicolas Cage è un padre premuroso ma folle quando spara alla figlia più volte per farle provare il giubbotto anti-proiettile o la spinge, tra regali di compleanno e quiz, all’amore per le armi. Un personaggio scorrettissimo, un Batman pervaso da una follia che lascia poco spazio alla morale. Cage continua a essere criticato, ma il suo lavoro, spesso diverso, lo porta a termine senza mai deludere troppo. La performance memorabile è decisamente quella di Chloe Moretz, milioni di anni luce al di sopra tutti gli altri. Nei panni del personaggio più divertente e discutibile, la ragazzina trasuda talento e non si risparmia minimamente sulla scena.
“Kick-Ass” è un film di inaudita violenza. Colpisce ancor di più il fatto che viene perpetrata senza rimorsi e senza una logica morale, cosa che contrasta con la tradizionale etica dei supereroi. Un parodia dei film sui supereroi capace di diventare uno dei migliori film sui supereroi.
Voto: 85%





















5 Comments:
È fighissimo,l´ho visto qualche mese fa in Germania :)
A me è piaciuto parecchio! Hit girl rules!
Domanda: l'hai visto in Italiano ?
I dialoghi di Hit girl sono sboccati come nell'originale ? Perche' il "cactus" del trailer mi ha spaventato parecchio ...
L'ho visto tempo fa in lingua originale. Stasera lo rivedo e, al limite, modifico la recensione.
Il voto non credo, perché qualche parolaccia in meno non credo infici il voto globale di Kick-Ass.
aiutooooo!
ahah
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