domenica 11 dicembre 2011

AT THE END OF THE DAY - UN GIORNO SENZA FINE

Recensione: At the end of the day
Titolo originale: At the end of the day
Nazione: Italia
Anno: 2011
Genere: horror
Durata: 1h33m
Regia: Cosimo Alemà
Sceneggiatura: Cosimo Alemà, Romana Meggiolaro, Daniele Persica
Fotografia: Marco Bassano
Musiche: Nico Vascellari
Cast: Stephanie Chapman-Baker, Sam Cohan, Valene Kane, Neil Linpow, Lutz Michael, Andrew Harwood Mills, Monika Mirga, Michael Schermi, Tom Stanley, Daniel Vivian


Trama
Un gruppo di amici trascorre una giornata nei boschi per giocare a soft-air, una guerra simulata dove tutti sono vestiti da soldati e sono armati di armi con pallini di gomma. I ragazzi non sanno, però, che quella zona è frequentata da alcuni balordi equipaggiati con armi vere. Monica è scomparsa, Alex viene brutalmente ucciso da un uomo che poi subito scompare. I ragazzi dovranno combattere contro un nemico che ha intenzione di ucciderli realmente.

Recensione
Proseguono i tentativi di riportare il auge il genere horror made in Italy. Questa volta è il turno di Cosimo Alemà, noto regista di videoclip, con il suo esordio dal titolo “At the end of the day - Un giorno senza fine”. Alemà riunisce un cast tecnico tutto italiano e dirige un gruppo di attori emergenti stranieri, in prevalenza britannici. Una scelta incomprensibile data la presenza, in Italia, di una schiera di attori che meriterebbero maggior considerazione. Anche, perché, una delle note dolenti di “At the end of the day - Un giorno senza fine” sono proprio loro: gli attori. L’interpretazione è talmente grossolana da far apparire la pellicola come un lavoro amatoriale. E non stiamo parlando di un voluto effetto “reale”, magari una sorta di filmino amatoriale girato da un gruppo di amici che si diverte a giocare a soft-air. Il livello è pessimo, recitazione sempre carica di enfasi, troppo sopra le righe. Non certo aiutano gli attori i dialoghi ridicoli e il doppiaggio del quale si poteva fare a meno in base alle precedenti considerazioni.
Il più grave difetto di “At the end of the day - Un giorno senza fine” è la sceneggiatura. Il cinema è pieno di horror nei quali un gruppo di persone si reca in un bosco e diviene preda assassini, ma quasi sempre questi mostri sono spinti da qualche motivazione, più o meno folle. Vengono in mente i film “Turistas” e “Severance - Tagli al personale”, che, pur non essendo dei capolavori, si facevano almeno apprezzare per aver creato un storia plausibile. Si può presumere che si tratti di ex-soldati usciti fuori di testa, ma rimane una supposizione. Se poi è stata una precisa scelta di Cosimà di lasciare tutto nel vago, non si può accettare la mancanza di colpi di scena o di svolte improvviste. E’ pur vero che nella realtà la follia spesso segue sempre la stessa via, ma “At the end of the day - Un giorno senza fine” non è certo un documentario? Qui tutto accade senza senso.
Eppure Cosimo Alemà è autore un’ottima regia, frutto della sua esperienza nel mondo dei videoclip, con inquadrature poco convenzionali. La fotografia di Marco Bassano è sorprendente, con immagini davvero interessanti e singolari. Interessante è, infine, la colonna sonora nella quale, oltre alla meravigliosa voce Anja Franziska Plaschgs (Soap&Skin) e l’ambient degli Hammock, si fanno apprezzare suoni minimali dai toni molto minacciosi.
“At the end of the day - Un giorno senza fine” è un film difficile da consigliare perché seppur ottimo dal punto di vista tecnico viene vanificato da pessime interpretazione e da una sceneggiatura poco interessante.

Voto: 48%



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