domenica 6 gennaio 2013

QUELLO CHE SO SULL'AMORE

Quello che so sull'amore - Recensione film
Titolo originale: Playing for Keeps
Nazione: USA
Anno: 2012
Genere: commedia, sentimentale
Durata: 1h45m
Regia: Gabriele Muccino
Sceneggiatura: Robbie Fox
Fotografia: Peter Menzies Jr.
Musiche: Andrea Guerra
Cast: Gerard Butler, Jessica Biel, Noah Lomax, Dennis Quaid, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, Judy Greer, James Tuppe, Abella Wyss Grant Goodman, Grant Collins, Aidan Potter


Trama
George Dryer è un ex campione di calcio scozzese. Ha avuto grande successo nello sporta, ma la sua vita privata è stata un vero disastro: sua moglie Stacie lo ha lasciato a causa dei suoi tradimenti. Dopo il divorzio si è trasferito in Canada, lontano dalla famiglia, dove ha aperto un bar e ha investito nel settore immobiliare. Fallito e senza un soldo ritorna a vivere dove vivono l’ex moglie e il figlioletto Lewis. Ha deciso di ricostruirsi qui una vita cercando di ricucire il rapporto con il figlio, sperando di riconquistare l’ex moglie in procinto di sposarsi e cercando un lavoro come commentatore sportivo.

Recensione
La prima cosa deprimente di “Quello che so sull’amore” è vedere George Butler passare dalla parte di un duro come Leonida di “300” ad un ex-calciatore immaturo come marito e come padre. La seconda cosa ancor più deprimente
è vedere Gabriele Muccino floppare il suo terzo film dopo i due bei film con Will Smith. George, questo è il nome del personaggio interpretato da Butler, passa il tempo cercando di ingraziarsi la sua ex e cercando di dimostrare a se stesso di essere un buon padre. Così diventa l’allenatore della sua squadra di suo figlio. A questo punto ci si può aspettare che “Quello che so sull’amore” sia un film sulla rivincita sportiva: un calciatore fallito che si riscatta portando alla gloria la squadra di suo figlio, magari portandolo in trionfo dopo la vittoria di una finale. Ebbene no! Lo sceneggiatore Robbie Fox (uno che non scriveva da circa venti anni e che il top che ha scritto è “Mia moglie è una pazza assassina?”) si dimentica completamente della squadra di calcio focalizzandosi sulle “soccer moms”, le mamme dei ragazzini della squadre. Queste non riescono a star lontano dal bel George facendo di tutto per conquistarlo: flirtano, si confidano a cuore aperto, cercano di aiutarlo nel lavoro, si infilano nel suo letto. A sessi inversi si sarebbe parlato di stalking o di tentata violenza sessuale! Queste donne vogliose sono interpretate da tre attrici del calibro di Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones e Judy Greer. Ecco la terza cosa deprimente: vederle in ruoli privi di spessore e incoerenti. Vorrebbero essere divertenti, ma in realtà mostrano un aspetto davvero triste dell’universo femminile. Per fortuna, Jessica Biel ha la possibilità di mostrare qualcosa di più. Il suo personaggio ha almeno una storia ed ha qualche momento che le consente di mostrare una profondità emotiva. Scontate sia le musiche di Andrea Guerra che la fotografia di Peter Menzies Jr.
Muovendosi in un universo di situazioni assurde e incoerenti, “Quello che so sull’amore” vaga tra la commedia sentimentale vuota e il dramma familiare sdolcinato. La terza prova americana di Gabriele Muccino è, come direbbe il ragionier Fantozzi, “una cagata pazzesca”. Gabriele, la prossima volta scegli una storia e uno sceneggiatore migliori. Il film è consigliato soltanto a qualche donna, poco diversa dalle soccer moms mostrate nel film, desiderosa di ammirare George Butler al suo massimo splendore.

Voto: 38%

Trailer “Quello che so sull’amore”


4 Comments:

Anonimo said...

Sto cercando Quello che so sull'amore in streaming, ma non riesco a trovarlo.......... mi aiutate x piacere?

ISOLE-GRECHE.com said...

Al cinema di sicuro lo trovi, da giovedì... ma ti sconsiglio di vedere Quello che so sull'amore per non buttare tempo!

Anonimo said...

Allora devo essere anch'io una soccer mom, perché il film mi è piaciuto veramente molto. E' un film sentimentale, e la rinascita dell'amore tra George e Stacie è costruita in maniera molto efficace e verosimile. George non è un "calciatore" ma un uomo a tutto tondo che è arrivato a un punto nella vita in cui i soldi e le donne non sono più sufficienti a dare un senso. E' un film assolutamente a favore della famiglia: le donne che girano attorno a George, perché sono sole o malmaritate, sono dipinte come delle macchiette, delle povere infelici che sperano di trovare gioia andando a letto con l'allenatore del figlio, e non attirano la sua attenzione per più della mezz'ora necessaria. Invece il graduale riavvicinamento di George al figlio si accompagna quasi necessariamente a un riavvicinamento con la madre, vista come parte integrante di un nucleo affettivo-familiare che, diviso, non avrebbe senso. E lo stesso processo lo vive Stacie. George riesce a fare quel salto di maturità che molti uomini non fanno mai, riuscendo a individuare, tra belle donne, Ferrari, amici danarosi e lavori prestigiosi, che cosa è che conta veramente nella vita di una persona: gli affetti.

Anonimo said...

Anch'io desidero dire qualcosa su questo film: pur vedendo ogni genere di film, posso dire che la storia che ne pensiate o no segue il corso naturale delle cose. Come prima di me, giustamente commentava l'anonimus, l'avvicinamento al figlio del protagonista porta (ma come benissimo poteva non portare)all'avvicinamento alla sua ex compagna e porta poi a risvegliare i veri sentimenti dell'uomo che cerca e ci riesce a liberarsi di quell'immaturità che l'aveva contraddistinto fino ad allora. Oltre che ad avvicinarlo a quello che è più importante sopra ogni altra cosa: la famiglia.