Titolo originale: We don’t live here anymore
Nazione: USA, Canada
Anno: 2004
Genere: drammatico
Durata: 1h41m
Regia: John Curran
Sceneggiatura: Andre Dubus, Larry Gross
Fotografia: Maryse Alberti
Musiche: Michael Convertino
Cast: Mark Ruffalo, Laura Dern, Peter Krause, Naomi Watts, Sam Charles, Haili Page, Jennifer Bishop, Amber Rothwell
Trama
Jack e Hank sono professori universitari in una piccola città ed anche ottimi amici. Vanno a correre dopo le loro lezioni al college e la sera al pub chiacchierano di fronte una birra. Insieme alle loro mogli, una volta messi a letto i loro bambini, trascorrono piacevolmente le serate ascoltando musica, vedendo film e bevendo vino. Sembrerebbero due coppie invidiabili, ma in realtà hanno i problemi di tutte le coppie comuni: far quadrare i conti, difficoltà sul lavoro e problemi con i figli. Questo equilibrio già precario si rompe quando Jack si innamora, ricambiato, di Edith, la moglie di Hank.
Recensione
Tratto da due brevi racconti di Andre Dubus, “I giochi dei grandi” tratta complicità, falsità, crudeltà di quattro persone comuni, frustrate da amicizie mal coltivate, insoddisfazioni lavorative, necessità di sopravvivenza e passioni svanite. Curran esamina i suoi personaggi nell’intimità, mettendo a nudo ciò che accade, ma soprattutto quello che non accade. Personaggi in forte conflitto che celatamente si attraggono. Sembrano scivolare nelle situazioni, fissandole con un senso di insensata compiacenza. Ma c’è un alone di vittimismo e di apatia nel groviglio di situazioni sentimentali che sopraggiungono al nulla. Senza alcuna coscienza, il film si riduce a questo, denotando pessimismo e rassegnazione: coppie autunnali dipinte nell’ordinarietà degli eventi da una mdp che cattura il buio riducendo l’atmosfera in un vuoto claustrofobico. Belle le scenografie, in particolare nelle ambientazioni tipiche della provincia americana, lontana dai grattacieli, dal traffico e dal caos delle metropoli. Positive le prove dei quattro attori principali, tra i quali spicca la grintosa ed esuberante Laura Dern.
“I giochi dei grandi” è consigliabile per una serata tra amici, meglio se singles. I dubbi sono sempre dietro l’angolo ed il film di John Curran rischierebbe di tirarli fuori eccessivamente rovinando la serata.
Voto: 54%
Nazione: USA, Canada
Anno: 2004
Genere: drammatico
Durata: 1h41m
Regia: John Curran
Sceneggiatura: Andre Dubus, Larry Gross
Fotografia: Maryse Alberti
Musiche: Michael Convertino
Cast: Mark Ruffalo, Laura Dern, Peter Krause, Naomi Watts, Sam Charles, Haili Page, Jennifer Bishop, Amber Rothwell
Trama
Jack e Hank sono professori universitari in una piccola città ed anche ottimi amici. Vanno a correre dopo le loro lezioni al college e la sera al pub chiacchierano di fronte una birra. Insieme alle loro mogli, una volta messi a letto i loro bambini, trascorrono piacevolmente le serate ascoltando musica, vedendo film e bevendo vino. Sembrerebbero due coppie invidiabili, ma in realtà hanno i problemi di tutte le coppie comuni: far quadrare i conti, difficoltà sul lavoro e problemi con i figli. Questo equilibrio già precario si rompe quando Jack si innamora, ricambiato, di Edith, la moglie di Hank.
Recensione
Tratto da due brevi racconti di Andre Dubus, “I giochi dei grandi” tratta complicità, falsità, crudeltà di quattro persone comuni, frustrate da amicizie mal coltivate, insoddisfazioni lavorative, necessità di sopravvivenza e passioni svanite. Curran esamina i suoi personaggi nell’intimità, mettendo a nudo ciò che accade, ma soprattutto quello che non accade. Personaggi in forte conflitto che celatamente si attraggono. Sembrano scivolare nelle situazioni, fissandole con un senso di insensata compiacenza. Ma c’è un alone di vittimismo e di apatia nel groviglio di situazioni sentimentali che sopraggiungono al nulla. Senza alcuna coscienza, il film si riduce a questo, denotando pessimismo e rassegnazione: coppie autunnali dipinte nell’ordinarietà degli eventi da una mdp che cattura il buio riducendo l’atmosfera in un vuoto claustrofobico. Belle le scenografie, in particolare nelle ambientazioni tipiche della provincia americana, lontana dai grattacieli, dal traffico e dal caos delle metropoli. Positive le prove dei quattro attori principali, tra i quali spicca la grintosa ed esuberante Laura Dern.
“I giochi dei grandi” è consigliabile per una serata tra amici, meglio se singles. I dubbi sono sempre dietro l’angolo ed il film di John Curran rischierebbe di tirarli fuori eccessivamente rovinando la serata.
Voto: 54%
7 Comments:
Voto 6?
Non credo che lo vedrò... già il fatto ci sia un tradimento mi infastidisce, sono fatto così, quando ci sono storie di corna il film mi fa un po' soffrire, forse in un'altra vita ero un vichingo ;o)
bello questo blog sul cinema
ma dove li trovi questi film?
nell'immondizia!
bello qui
passa da me se ti capita
questo film non l'ho proprio visto, e mi sa che non lo vedrò, a questo punto ^^
dome
Poteva essere un bel film ma il fatto che Closer sia uscito un anno prima lo rende una fotocopia scilba.Bravo il cast.
MrDAVIS
Grazie dell'invito!
Ho visto ieri sera I giochi dei grandi dopo aver letto questa recensione. Confermo quanto hai scritto anche se mi interessavano le tematiche che in questo periodo mi sono molto personali.
I quattro protagonisti danno l’impressione (e noi spettatori con loro) di essere rinchiusi sotto una campana di vetro. Il mondo, la vita esterna sembrano non esistere: tutto è concentrato sulle loro pulsioni, sul loro problema coniugale, sul loro senso di colpa, sulle loro ragioni, sul loro disastro emotivo, sul loro arrovellamento interiore... Niente di male, solo che la regia non rende la cosa verosimile e un’aria di artefatto e calligrafico permea il tutto. Curran non è Mike Nichols (il cui “Closer” assomiglia per la vicenda raccontata) né Stephen Daldry ( il cui “The Hours” riecheggia continuamente per impostazione, montaggio, colonna sonora, atmosfera).
Post a Comment