In pochi giorni il turismo inglese ha subito un durissimo colpo: XL Leisure Group, la terza compagnia britannica operante nel settore dei viaggi e vacanze, è in amministrazione controllata e la K&S Holiday ha comunicato l’interruzione di tutte le operazioni per una crisi economica che ha colpito la società. Dopo un ultimo estremo tentativo di salvare il patrimonio finanziario della società, XL Leisure Group ha dovuto dichiarare fallimento, il più grave nel mercato turistico britannico dei negli ultimi venti anni. Società con quasi 2000 dipendenti che annovera importanti marchi come Kosmar, Travel City Direct e Aspire Holidays, XL Leisure Group offriva più di 50 destinazioni, principalmente nel Mediterraneo.
L’amministratore delegato del gruppo Phil Wyatt non ha potuto fare altro che dichiarare la sua amarezza per la situazione, confermando che è stato fatto tutto il possibile per salvare la società. Ma il rincaro del petrolio e, di conseguenza, del combustibile degli aerei, la recessione economica che ormai coinvolge anche le società che basano le proprie attività sui trasporti, hanno dato un duro scossone dal quale molte aziende difficilmente riescono a risollevarsi. Compagnie aeree, tour operator e tutto l’indotto che ruota attorno a questo settore stanno rischiando di interrompere le proprie attività con conseguenti problemi per tutti gli impiegati.
Migliaia di passeggeri giunti all’aeroporto londinese di Gatwick e che hanno acquistato un pacchetto vacanze da XL Leisure Group hanno avuto l’amara sorpresa di vedere i propri voli cancellati. Tutti quelli hanno comprato il viaggio organizzato tramite una agenzia turistica sono totalmente coperti dall’assicurazione “Atol” e verranno rimborsati al 100%. Quelli che invece hanno acquistato il pacchetto direttamente dal tour operator su internet non avranno diritto a nulla. Risulta che soltanto 23000 dei 90000 dei clienti erano coperti dall’assicurazione “Atol”. Gli altri hanno dovuto pagare tutto di tasca propria, anche l’aereo per rientrare in patria. Nel frattempo sono stati organizzati voli speciali dall’Autorità britannica dell’aviazione civile (CAA) per riportare in patria i circa 90000 vacanzieri britannici rimasti bloccati all’estero in conseguenza del fallimento.
Non migliore è la situazione della K&S Holiday, specializzato in viaggi in Turchia con sede nel nord di Londra. Una società molto più piccola della XL Leisure Group ma che ha gettato nel panico almeno 150 rimasti bloccati in Turchia.
L’amministratore delegato di British Airways, Willie Walsh, ha lanciato un allarme: circa trenta compagnie aeree potrebbero fare bancarotta. Intanto la società di bookmakers Paddy Power accetta scommesse su chi sarà il prossimo a seguire la stessa sorte delle compagnie aeree inglesi Zoom (chiusa il 29 agosto) e Silverjet (chiusa il 30 maggio). Se in Italia ce la passiamo male con la grave crisi di Alitalia che probabilmente dal 15 settembre bloccherà tutti i suoi voli, in Inghilterra la situazione non è migliore.
L’amministratore delegato del gruppo Phil Wyatt non ha potuto fare altro che dichiarare la sua amarezza per la situazione, confermando che è stato fatto tutto il possibile per salvare la società. Ma il rincaro del petrolio e, di conseguenza, del combustibile degli aerei, la recessione economica che ormai coinvolge anche le società che basano le proprie attività sui trasporti, hanno dato un duro scossone dal quale molte aziende difficilmente riescono a risollevarsi. Compagnie aeree, tour operator e tutto l’indotto che ruota attorno a questo settore stanno rischiando di interrompere le proprie attività con conseguenti problemi per tutti gli impiegati.
Migliaia di passeggeri giunti all’aeroporto londinese di Gatwick e che hanno acquistato un pacchetto vacanze da XL Leisure Group hanno avuto l’amara sorpresa di vedere i propri voli cancellati. Tutti quelli hanno comprato il viaggio organizzato tramite una agenzia turistica sono totalmente coperti dall’assicurazione “Atol” e verranno rimborsati al 100%. Quelli che invece hanno acquistato il pacchetto direttamente dal tour operator su internet non avranno diritto a nulla. Risulta che soltanto 23000 dei 90000 dei clienti erano coperti dall’assicurazione “Atol”. Gli altri hanno dovuto pagare tutto di tasca propria, anche l’aereo per rientrare in patria. Nel frattempo sono stati organizzati voli speciali dall’Autorità britannica dell’aviazione civile (CAA) per riportare in patria i circa 90000 vacanzieri britannici rimasti bloccati all’estero in conseguenza del fallimento.
Non migliore è la situazione della K&S Holiday, specializzato in viaggi in Turchia con sede nel nord di Londra. Una società molto più piccola della XL Leisure Group ma che ha gettato nel panico almeno 150 rimasti bloccati in Turchia.
L’amministratore delegato di British Airways, Willie Walsh, ha lanciato un allarme: circa trenta compagnie aeree potrebbero fare bancarotta. Intanto la società di bookmakers Paddy Power accetta scommesse su chi sarà il prossimo a seguire la stessa sorte delle compagnie aeree inglesi Zoom (chiusa il 29 agosto) e Silverjet (chiusa il 30 maggio). Se in Italia ce la passiamo male con la grave crisi di Alitalia che probabilmente dal 15 settembre bloccherà tutti i suoi voli, in Inghilterra la situazione non è migliore.
6 Comments:
Non ero a conoscenza di tutto quello che stava succedendo in Inghilterra.
Il 12 settembre 2001 qualcuno poteva avere idea che la crisi del trasporto aereo avrebbe assunto queste modalità?
non è che da noi stiamo messi tanto meglio...
E vabbè ce ne faremo una ragione. :)
Ho sentito davvero di sfuggita qualche notizia in merito e la situazione non è di certo delle migliori.
Purtroppo temo che il fenomeno sia destinato a rendere la vita difficile a diverse compagnie aeree e tour operator!
E ne avremo ancora per un bel pò!
Stefano
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