lunedì 22 giugno 2009

LA SCONOSCIUTA

Locandina del film La sconosciutaTitolo originale: id.
Nazione: Italia
Anno: 2006
Genere: drammatico, thriller
Durata: 1h45m
Regia: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura: Massimo De Rita, Giuseppe Tornatore
Fotografia: Fabio Zamarion
Musiche: Ennio Morricone
Cast: Ksenia Rappoport, Claudia Gerini, Michele Placido, Margherita Buy, Alessandro Haber, Clara Dossena, Piera Degli Esposti, Angela Molina, Pierfrancesco Favino, Nicola Di Pinto, Paolo Elmo


Trama
Irina è una donna ucraina arrivata da qualche anno in Italia. Nel nostro Paese ha dovuto sopportare orrende sofferenze ed umiliazioni. I suoi sono ricordi frammentari ma molto forti. Nel frattempo cerca di rifarsi una vita e, spinta da un’accesa determinazione, riesce a farsi assumere come donna delle pulizie nel palazzo di fronte al suo. Irena lava le scale con impegno e sacrificio, ogni giorno. In realtà ha un altro obiettivo: sta tenendo d’occhio una delle famiglie che vivono nel palazzo, gli Adacher. Irina stringe amicizia con Gina, la donna che si occupa di Thea, la figlia degli Adacher. Quando Gina rimane gravemente ferita in seguito ad una caduta dalle scale, Irina viene assunta dalla famiglia per sostituirla. Un giorno, però, ricompare nella sua vita “Muffa”, un losco individuo che porta con sé le sofferenze e gli orrori che Irina ha dovuto subire in passato.

Recensione
“La sconosciuta” è Irena, una donna dell’Est che vive in una indefinita città del nord Italia. Della sua vita non ci è dato di sapere nulla al principio, se non attraverso qualche breve flashback che proviene dai suoi ricordi, ognuno dei quali sembra conficcarle delle lame con conseguenze dolorose. Il continuo susseguirsi dei flashback accresce il mistero nel quale si trova avvolta questa toccante vicenda. “La sconosciuta” è un dramma a forti tinte noir, descritto in maniera cruda ed angosciante, ma capace di trasmettere profonde emozioni. Argomenti duri, raccontati senza alcuna omissione: il dolore di una vita passata fatta di umiliazioni e sofferenze merita la possibilità di dimenticare e di riprendersi la propria vita. La prova di Ksenia Rappoport è sconcertante, capace di illustrare con minuzia le molteplici sfaccettature di Irina, una donna ambigua e tormentata. Incredibile la metamorfosi fisica di Michele Placido nei panni del disgustoso “Muffa”. L’attore e regista riesce a rendere talmente vivida la crudeltà e l’efferatezza di quell’uomo da riuscire con estrema facilità a ritenerlo peggiore di una bestia. Positiva anche Claudia Gerini che offre una maturità espressiva davvero notevole. Su ottimi livelli anche il resto del cast scelto da Tornatore per “La sconosciuta”: Margherita Buy, Alessandro Haber, Piera Degli Esposti, Pierfrancesco Favino e la piccola Clara Dossena, che a soli cinque anni mostra doti recitative interessanti.
Giuseppe Tornatore, decisamente più a suo agio a descrivere ambientazioni che, seppur drammatiche, navigano nel thriller/noir (mediocre infatti fu la sua “Malena”, con Monica Bellucci), dosa con perfetto equilibrio suspense e ed aspetti drammaticiti, illustrando entrambe le caratteristiche della storia con saggezza: nel primo caso attraverso colpi di scena credibili ed inseriti al momento giusto, nel secondo senza mai cadere nel misero desiderio di strappare lacrime ad ogni costo. Tornatore, oltre che regista de “La sconosciuta” ne è anche co-sceneggiatore, e si dimostra prudente nell’addentrarsi in questioni così difficili non mostrando presunzione di voler lasciare giudizi. Lascia infatti che siano le immagini, attraverso la loro crudezza, a raccontare la storia. L’atmosfera nera de “La sconosciuta” viene descritta con grande efficacia dalla bellissima fotografia di Fabio Zamarion. Si evidenzia la scelta dei colori caldi durante i ricordi di Irina relativi al suo amore. Il maestro di musica Ennio Morricone viaggia nella solitudine e nella sofferenza di Irina con musiche angosciose ed asfissianti, realizzando uno splendido connubio tra le note e le immagini.
“La sconosciuta” è un film che commuove, inquieta. Un vortice di emozioni forti che inducono necessariamente alla riflessione.

Voto: 75%


14 Comments:

Arturia said...

sei strano sai?? da questo articolo sembra che ti piacciono i film con violenze sulle donne :P

ISOLE-GRECHE.com said...

1) Ho recensito "La sconosciuta" perché era in onda stasera su Canale 5.

2) Certe affermazioni andrebbero evitate anche per scherzo. Film come "La sconosciuta" poi non sono film con violenze sulle donne, ma film che DENUNCIANO le violenze sulle donne.

3) La recensione positiva è dettata dalla qualità del film e non da strani gusti, come inopportunamente hai cercato di far notare.

Scusa la franchezza, ma certe affermazioni le eviterei anche scherzando.
La violenza sulla donne è l'atto più becero che esista in natura. "La sconosciuta" poi va oltre quello...

La Dimensione said...

L'ho visto ieri sera. Molto bello e toccante e onestamente feroce nel descrivere l'orrore di certe realtà che sono tutto tranne che immaginate.
Un po' abusati - a mio avviso - i flashback. Alla lunga rimaneva un po' caotica la narrazione.

@enio said...

son sempre le donne a soffrire di più chissà perchè e questo film ne è la riprova!

Luciano said...

Ancora una volta me lo sono perso, purtroppo. Infatti ho letto quasi tutte recensioni positive, nonostante l'esperienza di Malena farò il possibile per procurarmelo.

alice said...

superlativo! non immaginavo fosse così bello!

Alfa said...

Visto ieri sera. Molto bello.
Un film di denuncia sullo sfruttamento della prostituzione e delle sofferenze umane che questo provoca, diretto con sobrietà e interpretato magistralmente.

la signora in rosso said...

l'ho visto, ieri sera. Bello e inquietante. Cast bravissimo!

Matteo Porretta said...

io l'ho visto quando è uscito e ricordo che rimasi favorevolmente colpito...michele placido è stato molto bravo...

Anonimo said...

Bello e inquietante, mi hanno angosciato di più le scene in cui legava la bambina rispetto ai flashback. Più che altro mi domando perché questo l'abbiano messo in prima serata e poi abbiano fatto storie a "I segreti di Brokeback Mountain".

Mirko said...

AmosGitai, interessante recensione. Ma non sono d'accordo su un punto, espresso per altro in una tua risposta ad un commento.
Non penso che "La sconosciuta" sia un film che denunci la violenza sulle donne.

Lo sfruttamento funge da cornice ad una vita di errori che insegue una donna. Penso sia questo il punto focale del film: l'influenza del passato sul presente. Di denunce non ne vedo: gli stupri avrebbero ottenuto maggiore centralità se il regista avesse voluto additarli. Non è lui a farlo, bensì lo spettatore stesso, che tuttavia lo fa per se', in silenzio, mentre la proiezione prosegue.

La mia non è polemica, sappi. "La sconosciuta" è un ottimo film, ed è questo che conta!

ISOLE-GRECHE.com said...

Hai perfettamente ragione, in effetti la denuncia non è palese, ma, come tu stesso dici, è frutto di una possibile elaborazione dello spettatore. La mia è una risposta dettata da un assurdo commento. Come si fa a scrivere che ad una persona possano piacere film CON violenza sulle donne?

Felice said...

Non ti meravigliare. Nella tua recensione la violenza è molto sottolineata e perdonami ma non sembra che tu l'accusi come affermi nel commento. Tu elabori il film in un modo vedendoci particolari non così espressi, come ribadisce giustamente Mirko, chi ti legge elabora altrettanto la tua recensione. E' il destino di chi scrive

PaolaClara said...

Credo che questo film sia un esempio di quanto possa essere costruttivo il cinema. Il fatto che non esista denuncia toglie quella sensazione di catarsi che permetterebbe allo spettatore di quietare la sua mente e l'anima una volta finito il film.
Invece no, quando il film finisce ci si sente una merda. Più che durante, quando una "mazzata" allo stomaco dietro l'altra descrivono l'esperienza della donna. Io so che sono uscita in lacrime e che non ho più potuto vedere Placido per un bel po'.