Il titolo di questo articolo non è una delle battute del film, ma è quanto ha realmente affermato la Commissione Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. “Natale a Beverly Hills” è dunque un film di “interesse culturale e nazionale”. Nessuno vuole criticare i cinepanettoni, ma è chiara loro valenza esclusivamente “ludica” lontana da ogni pretesa culturale, un momento di svago durante le feste natalizie che coinvolge il pubblico di massa alla ricerca di sale cinematografiche riscaldate in giornate particolarmente fredde. Un cinepanettone dichiarato dallo Stato Italiano come un prodotto per “cinema d’essai”, è un duro colpo per il cinema d’autore. Il cinema d’essai fa riferimento a film non destinati ad pubblico di massa e “Natale a Beverly Hills” non sembra possedere caratteristiche autoriali pur essendo sempre ai primi posti delle classifiche d’incasso del periodo natalizio. La riforma Urbani permette a film che devono essere ancora girati di ottenere, in base a parametri calcolati sull’effettiva qualità della pellicola, di ottenere finanziamenti e forti riduzioni fiscali.
Questi vantaggi si riflettono sulle sale che proiettano queste pellicole ritenute di “interesse culturale e nazionale”, ovvero quei multisala che da tempo stanno togliendo introiti ai reali cinema d’essai che proiettano, a loro rischio e pericolo, pellicole d’autore spesso poco digerite dal pubblico. Queste sale si preoccupano di promuovere il cinema d’autore senza interessarsi dei guadagni e dunque meritano i contributi statali. Riconoscere “Natale a Beverly Hills” come film di “interesse culturale e nazionale” è un grave attentato al vero cinema ed alla cultura in genere.
Questi vantaggi si riflettono sulle sale che proiettano queste pellicole ritenute di “interesse culturale e nazionale”, ovvero quei multisala che da tempo stanno togliendo introiti ai reali cinema d’essai che proiettano, a loro rischio e pericolo, pellicole d’autore spesso poco digerite dal pubblico. Queste sale si preoccupano di promuovere il cinema d’autore senza interessarsi dei guadagni e dunque meritano i contributi statali. Riconoscere “Natale a Beverly Hills” come film di “interesse culturale e nazionale” è un grave attentato al vero cinema ed alla cultura in genere.
2 Comments:
è chiaro che per il governo questa è già altissima cultura, visto che per il resto la loro attività si limita ad appuntamenti cul-turali con trans ed escort
Se è vero che l’attribuzione di una valenza culturale a un filmazzo di Natale può sembrare una barzelletta, bisogna pensare anche che non ha molto senso finanziare prodotti che possono essere capiti e apprezzati solo da qualche decina di critici e cinefili. Purtroppo è difficile elaborare un prodotto che sia pregevole e popolare allo stesso tempo. Ma forse, tra qualche decina d’anni, qualche critico rivaluterà i cinepanettoni, magari con strumenti psicosociologici, come chiave per capire il nostro tempo.
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