Titolo originale: Surrogates
Nazione: USA
Anno: 2009
Genere: fantascienza
Durata: 1h28m
Regia: Jonathan Mostow
Sceneggiatura: John D. Brancato, Michael Ferris
Fotografia: Oliver Wood
Musiche: Richard Marvin
Cast: Bruce Willis, Radha Mitchell, Ving Rhames, Rosamund Pike, James Cromwell, James Francis Ginty, Boris Kodjoe, Jack Noseworthy, Devin Ratray, Jeffrey De Serrano, Michael Cudlitz, Danny F. Smith, Helena Mattsson, Michael Phillip
Acquista “Il mondo dei replicanti” in DVD (€17.99), Blu-ray (€28.90) su BOL.it
Trama
In un futuro molto prossimo, le persone vivono rinchiuse in casa, lasciando che ogni interazione con il mondo esterno venga effettuata da surrogati robotici, ognuno raffigurante una versione fisicamente perfetta di sé. Tutti vivono la propria vita attraverso il proprio surrogato restando nella tranquillità e nella sicurezza della propria case. Lavorare, viaggiare, uscire la sera, sono attività che ormai il genere umano vede attraverso il proprio surrogato. Un mondo apparentemente perfetto dove il crimine non ha più ragione di esistere. Una notte, però, fuori un night club viene assassinato un surrogato. Episodio molto raro, ma che comunque di norma si risolverebbe con la sostituzione del surrogato senza nessuna conseguenza per l’“operatore” dietro il surrogato. In realtà l’operatore viene trovato morto nella propria casa, vittima di una sorta di shock dovuto all’omicidio del suo surrogato. L’agente di polizia Green dovrà esporsi in prima persona per risolvere il caso.
Recensione
“Il mondo dei replicanti” è un film di fantascienza che offre una visione di una società futuribile nella quale ogni essere umano può rimanere tranquillamente nella propria casa vivendo attraverso un surrogato, un’entità robotica. Un mondo perfetto, privo di crimini, nel quale ognuno ha la possibilità di mostrarsi agli altri fisicamente perfetto. La trama de “Il mondo dei replicanti” ricade perfettamente nel genere già percorso da film come “Io Robot”, “Minority Report”, “Matrix”, “Strange days” e “Blade Runner”. A quest’ultimo inoltre i distributori italiani, furbescamente, hanno rubato il termine replicanti, mai riportato durante il film (si parla infatti di “surrogati” come infatti viene riferito nel titolo originale “Surrogates”). “Il mondo dei replicanti” è l’esatta trasposizione nel mondo reale di “Second Life”, mondo virtuale generato nell’omonimo gioco per PC dalla software house Linden Lab. Gli abitanti di “Second Life” possono andare in giro e relazionarsi con gli altri abitanti facendo ogni genere di attività. Gli sceneggiatori John D. Brancato e Michael Ferris, ispirandosi alle graphic novels di Robert Vendetti e Brett Weldele, ipotizzano che la tecnologia possa evolversi al punto da permettere una sorta di “Second Life” nella vita reale. Da quest’idea interessante sul piano filosofico e sociologico poteva scaturire una pellicola profonda ed intrigante. Per sfortuna ed inspiegabilmente tutti i temi della pellicola (la paura della vita reale, l’esasperazione dell’apparire, la dipendenza dalla tecnologia ne sono soltanto alcuni) vengono introdotti senza essere approfonditi. Il plot è troppo sintetico (“Il mondo dei replicanti” dura poco meno di 90 minuti) e ripercorre la tipica struttura narrativa del genere: il mondo perfetto, l’elemento imperfetto, il folle intenzionato a punire il mondo, il detective con il compito di riportare l’equilibrio preesistente, i nemici molto più forti di lui e che dunque dovranno essere combattuti soltanto con l’ingegno ed, infine, un finale frettoloso e poco valido. Se a questo poi si aggiungono alcuni elementi della trama per nulla chiari ed effetti speciali non all’altezza, si comprende come “Il mondo dei replicanti” sia molto lontano dalla qualità offerta dai film del genere sopra citati. La regia Jonathan Mostow è troppo pacata riducendo le scene d’azioni a qualche inseguimento per nulla appassionante. Bruce Willis, dal canto suo, risulta l’attore perfetto nella parte dell’agente di polizia combattuto tra le sue indagini e la sua situazione familiare segnata da una tragica scomparsa. Deludente invece Radha Mitchell, appannata ed ingessata, l’ombra dell’attrice vista in passato.
“Il mondo dei replicanti” è un film che spalanca argomenti di riflessione importanti ed interessanti, ma offre una storia troppo lineare e semplice, seppur non priva di colpi di scena. Un film che si può consigliare, ma che lascia troppe cose in superficie per poter soddisfare uno spettatore esigente: getta l’amo, ma non ha la pazienza di far abboccare alcun pesce.
Voto: 64%
Nazione: USA
Anno: 2009
Genere: fantascienza
Durata: 1h28m
Regia: Jonathan Mostow
Sceneggiatura: John D. Brancato, Michael Ferris
Fotografia: Oliver Wood
Musiche: Richard Marvin
Cast: Bruce Willis, Radha Mitchell, Ving Rhames, Rosamund Pike, James Cromwell, James Francis Ginty, Boris Kodjoe, Jack Noseworthy, Devin Ratray, Jeffrey De Serrano, Michael Cudlitz, Danny F. Smith, Helena Mattsson, Michael Phillip
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Trama
In un futuro molto prossimo, le persone vivono rinchiuse in casa, lasciando che ogni interazione con il mondo esterno venga effettuata da surrogati robotici, ognuno raffigurante una versione fisicamente perfetta di sé. Tutti vivono la propria vita attraverso il proprio surrogato restando nella tranquillità e nella sicurezza della propria case. Lavorare, viaggiare, uscire la sera, sono attività che ormai il genere umano vede attraverso il proprio surrogato. Un mondo apparentemente perfetto dove il crimine non ha più ragione di esistere. Una notte, però, fuori un night club viene assassinato un surrogato. Episodio molto raro, ma che comunque di norma si risolverebbe con la sostituzione del surrogato senza nessuna conseguenza per l’“operatore” dietro il surrogato. In realtà l’operatore viene trovato morto nella propria casa, vittima di una sorta di shock dovuto all’omicidio del suo surrogato. L’agente di polizia Green dovrà esporsi in prima persona per risolvere il caso.
Recensione
“Il mondo dei replicanti” è un film di fantascienza che offre una visione di una società futuribile nella quale ogni essere umano può rimanere tranquillamente nella propria casa vivendo attraverso un surrogato, un’entità robotica. Un mondo perfetto, privo di crimini, nel quale ognuno ha la possibilità di mostrarsi agli altri fisicamente perfetto. La trama de “Il mondo dei replicanti” ricade perfettamente nel genere già percorso da film come “Io Robot”, “Minority Report”, “Matrix”, “Strange days” e “Blade Runner”. A quest’ultimo inoltre i distributori italiani, furbescamente, hanno rubato il termine replicanti, mai riportato durante il film (si parla infatti di “surrogati” come infatti viene riferito nel titolo originale “Surrogates”). “Il mondo dei replicanti” è l’esatta trasposizione nel mondo reale di “Second Life”, mondo virtuale generato nell’omonimo gioco per PC dalla software house Linden Lab. Gli abitanti di “Second Life” possono andare in giro e relazionarsi con gli altri abitanti facendo ogni genere di attività. Gli sceneggiatori John D. Brancato e Michael Ferris, ispirandosi alle graphic novels di Robert Vendetti e Brett Weldele, ipotizzano che la tecnologia possa evolversi al punto da permettere una sorta di “Second Life” nella vita reale. Da quest’idea interessante sul piano filosofico e sociologico poteva scaturire una pellicola profonda ed intrigante. Per sfortuna ed inspiegabilmente tutti i temi della pellicola (la paura della vita reale, l’esasperazione dell’apparire, la dipendenza dalla tecnologia ne sono soltanto alcuni) vengono introdotti senza essere approfonditi. Il plot è troppo sintetico (“Il mondo dei replicanti” dura poco meno di 90 minuti) e ripercorre la tipica struttura narrativa del genere: il mondo perfetto, l’elemento imperfetto, il folle intenzionato a punire il mondo, il detective con il compito di riportare l’equilibrio preesistente, i nemici molto più forti di lui e che dunque dovranno essere combattuti soltanto con l’ingegno ed, infine, un finale frettoloso e poco valido. Se a questo poi si aggiungono alcuni elementi della trama per nulla chiari ed effetti speciali non all’altezza, si comprende come “Il mondo dei replicanti” sia molto lontano dalla qualità offerta dai film del genere sopra citati. La regia Jonathan Mostow è troppo pacata riducendo le scene d’azioni a qualche inseguimento per nulla appassionante. Bruce Willis, dal canto suo, risulta l’attore perfetto nella parte dell’agente di polizia combattuto tra le sue indagini e la sua situazione familiare segnata da una tragica scomparsa. Deludente invece Radha Mitchell, appannata ed ingessata, l’ombra dell’attrice vista in passato.
“Il mondo dei replicanti” è un film che spalanca argomenti di riflessione importanti ed interessanti, ma offre una storia troppo lineare e semplice, seppur non priva di colpi di scena. Un film che si può consigliare, ma che lascia troppe cose in superficie per poter soddisfare uno spettatore esigente: getta l’amo, ma non ha la pazienza di far abboccare alcun pesce.
Voto: 64%
Trailer “Il mondo dei replicanti”
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6 Comments:
Domani lo vedo. Bel sito.
Marco C.
Son passata per augurarti un anno nuovo ricco di sorprese, amicizie, felicità e salute.
Grazie di sostenere il mio blog :)
un abbraccio
simoncellola
sono indeciso
ciao...hai davvero un ottimo blog, specialmente per me che sono un'amante del cinema...chissà se posso aggiungermi tra i tuoi blog amici...se ti capita qualche volta passa da me http://diariodimaggie.blogspot.com/
Un po' inquietante questo film....
Sono passata di qui per ricambiare gli auguri di un felice anno nuovo! :)
Segnalo il booktrailer del fumetto da cui è stato tratto il film.
Qui!
ciao
Roberto
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