Dal 1 gennaio 2011 Roma sarà più cara per i turisti. Ieri notte è stata approvata dal Consiglio Comunale una tassa di soggiorno che i turisti dovranno versare per ogni notte trascorsa in un albergo di Roma. La tassa ammonterà a €3/notte, nel caso di hotel a 4 e a 5 stelle, €2 per tutte le altre categorie, per i bed&breakfast, agriturismi, case vacanze ed affittacamere. Nel caso di soggiorno in un campeggio, il contributo sarà pari ad €1. Risultano esentati gli ostelli ed una lista che prevede residenti che trascorrono la notte in hotel, i turisti malati o in visita a Roma per sottoporsi a terapie mediche (nel caso di minori malati, saranno dispensati entrambi i genitori). Il testo del provvedimento prevede, sempre per i non residenti, €1 di tassa per l’accesso agli stabilimenti balneari di Ostia e per i giri turistici sui bus sightseeing o sui battelli sul Tevere.
Secondo le stime del Comune di Roma, la tassa di soggiorno consentirebbe un introito di circa 82 milioni di euro annui. Il vicesindaco della Capitale, Mauro Cutrufo, ha puntualizzato: “Il contributo di soggiorno è stato approvato dopo un’ampia concertazione durata diversi mesi, a fine luglio. Dai 10 euro al giorno previsti, come si ricorderà dalla legge nazionale, come ipotesi massima siamo a uno, due o tre euro. Il Consiglio Comunale sta lavorando per migliorare il provvedimento, con particolare attenzione ai giovani, ai parenti degli infermi in visita a questi nella Capitale, agli studenti e, come già detto, con netta distinzione tra categorie. La legge è una legge dello Stato, mentre il regolamento e la delibera comunale possono essere in futuro, dopo il primo anno di esperienza ove possibile, migliorate. Roma è visitata da un numero pari alla somma dei visitatori di Firenze e Venezia insieme. Un piccolo contributo per i costi dei servizi alla città ci sembra opportuno. Il 5% di questo contributo sarà reinvestito in promozione di Roma verso il mondo, destinato quindi ad incrementare l’afflusso turistico”.
Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi, che si è dovuto arrendere alla nuova tassa di soggiorno, ha affermato: “Stiamo già avvisando i nostri clienti, un po’ a voce, altri tramite le agenzie. Cosa dicono? Moltissimi si sono espressi in modo negativo, altri sono indifferenti. D’altronde la tassa di soggiorno esiste in altre città. Noi siamo sempre stati contrari ma ora l’accettiamo a condizione che il denaro fresco serva non solo per promuovere la città ma per aumentare i servizi e le infrastrutture. Penso alla cultura, al Maxxi e al Macro ma anche all’auditorium dell’Eur o alla nuova Fiera di Roma”.
Questa nuova tassa di soggiorno per il Comune di Roma è stata già ampiamente criticata da Federalberghi. Lo stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante un incontro con Federalberghi, aveva affermato: “La tassa di soggiorno sarà presa solo come decisione finale dopo un approfondito, approfondito, approfondito dialogo con voi”. Il premier ha anche detto che la tassa per i turisti che scelgono di pernottare a Roma, inserita nel decreto legge sulla manovra “è stata fatta all’ultimo minuto alle mie spalle e alle spalle del ministro del Turismo”.
Molto contrariato Fabrizio Fumagalli, presidente del Sindacato Italiano Balneari: “Per i gestori degli stabilimenti è una tassa inapplicabile perché colpisce le imprese e non chi fa il bagno o prende il sole. Finiremo per pagarla noi a forfait e sarà un altro colpo all’economia del mare già provata dalla crisi economica e dalle mareggiate che si mangiano le spiagge”.
L’Adoc ha affermato che si tratta di una tassa dannosa per il turismo che invece di essere rilanciato viene, in questo modo, affossato. La tassa di soggiorno “causerà un calo di presenze fino al 7% a Roma e del 15-20% sul litorale romano”.
Secondo le stime del Comune di Roma, la tassa di soggiorno consentirebbe un introito di circa 82 milioni di euro annui. Il vicesindaco della Capitale, Mauro Cutrufo, ha puntualizzato: “Il contributo di soggiorno è stato approvato dopo un’ampia concertazione durata diversi mesi, a fine luglio. Dai 10 euro al giorno previsti, come si ricorderà dalla legge nazionale, come ipotesi massima siamo a uno, due o tre euro. Il Consiglio Comunale sta lavorando per migliorare il provvedimento, con particolare attenzione ai giovani, ai parenti degli infermi in visita a questi nella Capitale, agli studenti e, come già detto, con netta distinzione tra categorie. La legge è una legge dello Stato, mentre il regolamento e la delibera comunale possono essere in futuro, dopo il primo anno di esperienza ove possibile, migliorate. Roma è visitata da un numero pari alla somma dei visitatori di Firenze e Venezia insieme. Un piccolo contributo per i costi dei servizi alla città ci sembra opportuno. Il 5% di questo contributo sarà reinvestito in promozione di Roma verso il mondo, destinato quindi ad incrementare l’afflusso turistico”.
Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi, che si è dovuto arrendere alla nuova tassa di soggiorno, ha affermato: “Stiamo già avvisando i nostri clienti, un po’ a voce, altri tramite le agenzie. Cosa dicono? Moltissimi si sono espressi in modo negativo, altri sono indifferenti. D’altronde la tassa di soggiorno esiste in altre città. Noi siamo sempre stati contrari ma ora l’accettiamo a condizione che il denaro fresco serva non solo per promuovere la città ma per aumentare i servizi e le infrastrutture. Penso alla cultura, al Maxxi e al Macro ma anche all’auditorium dell’Eur o alla nuova Fiera di Roma”.
Questa nuova tassa di soggiorno per il Comune di Roma è stata già ampiamente criticata da Federalberghi. Lo stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante un incontro con Federalberghi, aveva affermato: “La tassa di soggiorno sarà presa solo come decisione finale dopo un approfondito, approfondito, approfondito dialogo con voi”. Il premier ha anche detto che la tassa per i turisti che scelgono di pernottare a Roma, inserita nel decreto legge sulla manovra “è stata fatta all’ultimo minuto alle mie spalle e alle spalle del ministro del Turismo”.
Molto contrariato Fabrizio Fumagalli, presidente del Sindacato Italiano Balneari: “Per i gestori degli stabilimenti è una tassa inapplicabile perché colpisce le imprese e non chi fa il bagno o prende il sole. Finiremo per pagarla noi a forfait e sarà un altro colpo all’economia del mare già provata dalla crisi economica e dalle mareggiate che si mangiano le spiagge”.
L’Adoc ha affermato che si tratta di una tassa dannosa per il turismo che invece di essere rilanciato viene, in questo modo, affossato. La tassa di soggiorno “causerà un calo di presenze fino al 7% a Roma e del 15-20% sul litorale romano”.
5 Comments:
Questa tassa non fa certo bene al turismo, quante se ne inventano per far sborsare soldi alla gente! Tanti auguri di Buone Feste.
auguri buon natale
Non mi piace proprio questa notizia1
Ti ringrazio per gli auguri e ricambio
Mari
Ti ringrazio per la tua visita e per i tuoi auguri, che sono venuta a ricambiare.
Liete Feste!!
io invece non son del tutto contrario,servirà a sovvenzionare ristrutturazioni e altro
Poi la gente sborsa soldi per molte cose ,sopratutto cazzate,almeno un euro-rinuncia semmai a un caffè- non mi pare che uno rinunci a roma -dicasi roma- per non sborsare un euro.
Non condivido nulla di "Aledanno",ma questa trovata potrebbe essere giusta
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