Titolo originale: id.
Nazione: Australia, USA
Anno: 1999
Genere: azione, commedia
Durata: 1h44m
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Musiche: Carter Burwell
Cast: George Clooney, Mark Wahlberg , Ice Cube, Spike Jonze, Cliff Curtis, Nora Dunn, Jamie Kennedy, Said Taghmaoui, Mykelti Williamson , Holt McCallany, Judy Greer, Christopher Lohr, Jon Sklaroff
Trama
Marzo 1991. La Guerra del Golfo è appena finita e i marines festeggiano. Durante una perlustrazione vengono intercettati un gruppo di iracheni. Uno di loro nasconde nel sedere la mappa dei bunker in cui Saddam avrebbe nascosto l'oro rubato in Kuwait. Approfittando della confusione generale quattro soldati si appropriano della mappa. Partono quindi alla ricerca del tesoro di Saddam. Lungo il viaggio si rendono conto delle condizioni estreme in cui la guerra ha messo la popolazione irachena.
Recensione
“Three kings” è un film contro la guerra. Saddam Hussein è cattivo perché ha sottomesso un popolo privando ogni libertà. George Bush è cattivo perché dopo aver difeso i propri interessi economici ha abbandonato l’Iraq ed il suo popolo al suo triste destino. I giornalisti sono cattivi perché sfruttano le disgrazie della gente per fare audience oppure usano il sesso per ottenere servizi televisivi e fare carriera. David O. Russell non risparmia nessuno. La sua regia è originale, dotata di uno spiccato senso della rappresentazione visiva. Slow e stop motion a go go, ma sempre giustificati per rendere l'azione ancora più intensa e drammatica.
“Three kings” è divertente e grottesco, ma anche violento e raccapricciante. Riesce ad intrattenere fino alla fine anche se ad una prima parte “tarantiniana” ricca di humour nero subentra una più classica contraddistinta da un futile moralismo. Immagini e supporto sonoro si fondono in modo perfetto: la fotografia, denaturata dai colori saturi, contribuisce a denotare lo spirito assurdo di una guerra assurda così come la colonna sonora, spesso parte integrante della storia, salta senza freni tra pop/rock americano e musiche arabe.
Russell riesce a non perdersi nei facili stereotipi: i personaggi sono ben approfonditi, ognuno offre un particolare esempio di uomo/soldato, figlio del proprio background sociale e culturale. Ciò che li caratterizza maggiormente sono i dialoghi pieni di battute, spesso pesanti, sempre finalizzate alla feroce ed tagliente critica nei confronti delle guerre e di chi ne trae profitto. Quando un soldato chiede ad uno degli iracheni che stanno accompagnando se per loro l’America sia satana, l’altro risponde candidamente che prima della guerra era un barbiere e non gli interessava di quale nazione o etnia fossero i suoi clienti. La gente, in realtà, vuole vivere una vita semplice e tranquilla e se è Saddam o l’America ad impedirglielo, lottano contro chiunque per riottenere un briciolo di normalità.
Se ci si innamora facilmente dei tre protagonisti è merito del tris di attori messo sulla scena. In particolare, George Clooney regala una delle sue interpretazioni più divertenti ed ispirate.
“Three kings” è un lampante esempio di cinema può denunciare ed educare senza cadere in pesanti riflessioni, divertendo ed ironizzando sulle tristi vicende dell’umanità. Congratulazioni a Russer per aver realizzato una pellicola fresca, frizzante, piena di violenza ma al tempo stesso spassosissima.
Nazione: Australia, USA
Anno: 1999
Genere: azione, commedia
Durata: 1h44m
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Musiche: Carter Burwell
Cast: George Clooney, Mark Wahlberg , Ice Cube, Spike Jonze, Cliff Curtis, Nora Dunn, Jamie Kennedy, Said Taghmaoui, Mykelti Williamson , Holt McCallany, Judy Greer, Christopher Lohr, Jon Sklaroff
Trama
Marzo 1991. La Guerra del Golfo è appena finita e i marines festeggiano. Durante una perlustrazione vengono intercettati un gruppo di iracheni. Uno di loro nasconde nel sedere la mappa dei bunker in cui Saddam avrebbe nascosto l'oro rubato in Kuwait. Approfittando della confusione generale quattro soldati si appropriano della mappa. Partono quindi alla ricerca del tesoro di Saddam. Lungo il viaggio si rendono conto delle condizioni estreme in cui la guerra ha messo la popolazione irachena.
Recensione
“Three kings” è un film contro la guerra. Saddam Hussein è cattivo perché ha sottomesso un popolo privando ogni libertà. George Bush è cattivo perché dopo aver difeso i propri interessi economici ha abbandonato l’Iraq ed il suo popolo al suo triste destino. I giornalisti sono cattivi perché sfruttano le disgrazie della gente per fare audience oppure usano il sesso per ottenere servizi televisivi e fare carriera. David O. Russell non risparmia nessuno. La sua regia è originale, dotata di uno spiccato senso della rappresentazione visiva. Slow e stop motion a go go, ma sempre giustificati per rendere l'azione ancora più intensa e drammatica.
“Three kings” è divertente e grottesco, ma anche violento e raccapricciante. Riesce ad intrattenere fino alla fine anche se ad una prima parte “tarantiniana” ricca di humour nero subentra una più classica contraddistinta da un futile moralismo. Immagini e supporto sonoro si fondono in modo perfetto: la fotografia, denaturata dai colori saturi, contribuisce a denotare lo spirito assurdo di una guerra assurda così come la colonna sonora, spesso parte integrante della storia, salta senza freni tra pop/rock americano e musiche arabe.
Russell riesce a non perdersi nei facili stereotipi: i personaggi sono ben approfonditi, ognuno offre un particolare esempio di uomo/soldato, figlio del proprio background sociale e culturale. Ciò che li caratterizza maggiormente sono i dialoghi pieni di battute, spesso pesanti, sempre finalizzate alla feroce ed tagliente critica nei confronti delle guerre e di chi ne trae profitto. Quando un soldato chiede ad uno degli iracheni che stanno accompagnando se per loro l’America sia satana, l’altro risponde candidamente che prima della guerra era un barbiere e non gli interessava di quale nazione o etnia fossero i suoi clienti. La gente, in realtà, vuole vivere una vita semplice e tranquilla e se è Saddam o l’America ad impedirglielo, lottano contro chiunque per riottenere un briciolo di normalità.
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“Three kings” è un lampante esempio di cinema può denunciare ed educare senza cadere in pesanti riflessioni, divertendo ed ironizzando sulle tristi vicende dell’umanità. Congratulazioni a Russer per aver realizzato una pellicola fresca, frizzante, piena di violenza ma al tempo stesso spassosissima.
Voto: 86%
Trailer “Three kings”
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1 Comment:
Non l'ho mai visto questo... rimedierò!
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