Titolo originale: id.
Nazione: Gran Bretagna, Italia, Sudafrica, USA
Anno: 2004
Genere: drammatico, storico
Durata: 2h01m
Regia: Terry George
Sceneggiatura: Terry George, Keir Pearson
Fotografia: Robert Fraisse
Musiche: Andrea Guerra, Rupert Gregson-Williams
Cast: Don Cheadle, Sophie Okonedo, Joaquin Phoenix, Nick Nolte, Desmond Dube, David O’Hara, Cara Seymour, Hakeem Kae-Kazim, Tony Kgoroge, Jean Reno, Rosie Motene, Neil McCarthy, Mabutho “Kid” Sithole, Fana Mokoena, Jeremiah Ndlovu, Leleti Khumalo
Trama
1994, In Ruanda, un piccolo Stato nel cuore dell’Africa, è in corso una feroce guerra civile. Le milizie Hutu stanno massacrando la popolazione di etnia Tutsi. In queste tragiche circostanze, Paul Rusesabagina, il direttore del Milles Collines Hotel, il miglior albergo di Kigali e quartier generale degli occidentali e degli alti gradi ONU, rischia la propria vita per mettere in salvo non solo i suoi familiari, ma anche più di un migliaio di rifugiati, aprendo loro le porte del suo hotel.
Recensione
Avvolto da un forte senso di pericolo e di morte, “Hotel Rwanda” offre una lucida descrizione della disumana guerra civile che, nel 1994, portò al genocidio di quasi un milione di persone con le Nazioni del mondo civilizzato osservatrici passive. La maggior parte di questi morti appartenevano all’etnia tutsi, una minoranza rispetto agli hutu. Una differenza etnica che fu ideata e imposta dai colonizzatori prima tedeschi e, poi, belgi che notarono, dopo uno studio tutt’altro che approfondito, alcune piccole differenze fisiche della popolazione del Rwanda: i tutsi erano molto alti e magri con il naso ed il volto sottile; gli hutu avevano un’altezza media; i twa, la terza etnia poco diffusa nel Paese, di bassa statura.
Sebbene l’odio etnico viene fedelmente documentato, in “Hotel Rwanda” vi è un’attenuazione dell’orrore perpetrato durante quella guerra. Data l’eccessiva ferocia, il regista Terry George sceglie di non mostrare i massacri, puntando sul terrore e la disperazione dipinta sui volti dei sopravvissuti.
Terry George è uno che ben conosce cosa significa una guerra civile. Irlandese, ha vissuto i periodi bui che videro cristiani e protestanti impegnati in una guerra fratricida. Provò il carcere per motivi politici e la sua esperienza gli ha consentito di sceneggiare due splendidi film su quella guerra (“The boxer” e “In nome del padre”).
Il racconto si concentra sulla figura di Paul Rusesabagina, un africano che portò a termine un piano molto simile a quello di Schlinder durante la Seconda Guerra Mondiale. Rusesabagina, direttore di un hotel sotto la protezione delle Nazioni Unite per la presenza di diplomatici e importanti uomini d’affari, un hutu sposato con una donna tutsi, salvo oltre mille tutsi da un sistematico massacro accogliendoli nel proprio albergo dopo che questo fosse stato abbandonato dalle truppe internazionali in virtù di ordini “dall’alto”.
Paul Rusesabagina non viene dipinto come un eroe. E’ un uomo spaventato e disperato, ma anche pieno di risorse ed intelligente. Don Cheadle lo ritrae come un padre di famiglia premuroso, con le stesse priorità che è possibile ritrovare nei padri di ogni altra Nazione del mondo. Trasmette con vigoria ed entusiasmo il senso di dignità umana e di coraggio di un uomo che portò avanti il suo piano senza alcun interesse. Se le qualità mostrate da Don Cheadle gli consegnarono una nomination agli Oscar nel 2005, uguale riconoscimento ebbe Sophie Okonedo nel ruolo di Tatiana, moglie zelante ed afflitta di Paul. Buone anche le performance di Nick Nolte come comandante delle Nazioni Unite deluso e frustrato dagli avvenimenti, e Cara Seymour, nel ruolo di operatrice umanitaria.
“Hotel Rwanda” pone domande, senza però sollevare alcuna accesa polemica, su come sia stato possibile che il mondo politico chiuse gli occhi irresponsabilmente durante un massacro di circa un milione di persone.
“Hotel Rwanda” è un film profondamente emotivo e toccante. Da vedere perché spesso la storia, soprattutto quella recente, viene poco approfondita o del tutto trascurata dai libri di storia.
Nazione: Gran Bretagna, Italia, Sudafrica, USA
Anno: 2004
Genere: drammatico, storico
Durata: 2h01m
Regia: Terry George
Sceneggiatura: Terry George, Keir Pearson
Fotografia: Robert Fraisse
Musiche: Andrea Guerra, Rupert Gregson-Williams
Cast: Don Cheadle, Sophie Okonedo, Joaquin Phoenix, Nick Nolte, Desmond Dube, David O’Hara, Cara Seymour, Hakeem Kae-Kazim, Tony Kgoroge, Jean Reno, Rosie Motene, Neil McCarthy, Mabutho “Kid” Sithole, Fana Mokoena, Jeremiah Ndlovu, Leleti Khumalo
Trama
1994, In Ruanda, un piccolo Stato nel cuore dell’Africa, è in corso una feroce guerra civile. Le milizie Hutu stanno massacrando la popolazione di etnia Tutsi. In queste tragiche circostanze, Paul Rusesabagina, il direttore del Milles Collines Hotel, il miglior albergo di Kigali e quartier generale degli occidentali e degli alti gradi ONU, rischia la propria vita per mettere in salvo non solo i suoi familiari, ma anche più di un migliaio di rifugiati, aprendo loro le porte del suo hotel.
Recensione
Avvolto da un forte senso di pericolo e di morte, “Hotel Rwanda” offre una lucida descrizione della disumana guerra civile che, nel 1994, portò al genocidio di quasi un milione di persone con le Nazioni del mondo civilizzato osservatrici passive. La maggior parte di questi morti appartenevano all’etnia tutsi, una minoranza rispetto agli hutu. Una differenza etnica che fu ideata e imposta dai colonizzatori prima tedeschi e, poi, belgi che notarono, dopo uno studio tutt’altro che approfondito, alcune piccole differenze fisiche della popolazione del Rwanda: i tutsi erano molto alti e magri con il naso ed il volto sottile; gli hutu avevano un’altezza media; i twa, la terza etnia poco diffusa nel Paese, di bassa statura.
Sebbene l’odio etnico viene fedelmente documentato, in “Hotel Rwanda” vi è un’attenuazione dell’orrore perpetrato durante quella guerra. Data l’eccessiva ferocia, il regista Terry George sceglie di non mostrare i massacri, puntando sul terrore e la disperazione dipinta sui volti dei sopravvissuti.
Terry George è uno che ben conosce cosa significa una guerra civile. Irlandese, ha vissuto i periodi bui che videro cristiani e protestanti impegnati in una guerra fratricida. Provò il carcere per motivi politici e la sua esperienza gli ha consentito di sceneggiare due splendidi film su quella guerra (“The boxer” e “In nome del padre”).
Il racconto si concentra sulla figura di Paul Rusesabagina, un africano che portò a termine un piano molto simile a quello di Schlinder durante la Seconda Guerra Mondiale. Rusesabagina, direttore di un hotel sotto la protezione delle Nazioni Unite per la presenza di diplomatici e importanti uomini d’affari, un hutu sposato con una donna tutsi, salvo oltre mille tutsi da un sistematico massacro accogliendoli nel proprio albergo dopo che questo fosse stato abbandonato dalle truppe internazionali in virtù di ordini “dall’alto”.
Paul Rusesabagina non viene dipinto come un eroe. E’ un uomo spaventato e disperato, ma anche pieno di risorse ed intelligente. Don Cheadle lo ritrae come un padre di famiglia premuroso, con le stesse priorità che è possibile ritrovare nei padri di ogni altra Nazione del mondo. Trasmette con vigoria ed entusiasmo il senso di dignità umana e di coraggio di un uomo che portò avanti il suo piano senza alcun interesse. Se le qualità mostrate da Don Cheadle gli consegnarono una nomination agli Oscar nel 2005, uguale riconoscimento ebbe Sophie Okonedo nel ruolo di Tatiana, moglie zelante ed afflitta di Paul. Buone anche le performance di Nick Nolte come comandante delle Nazioni Unite deluso e frustrato dagli avvenimenti, e Cara Seymour, nel ruolo di operatrice umanitaria.
“Hotel Rwanda” pone domande, senza però sollevare alcuna accesa polemica, su come sia stato possibile che il mondo politico chiuse gli occhi irresponsabilmente durante un massacro di circa un milione di persone.
“Hotel Rwanda” è un film profondamente emotivo e toccante. Da vedere perché spesso la storia, soprattutto quella recente, viene poco approfondita o del tutto trascurata dai libri di storia.
Voto: 86%
Trailer “Hotel Rwanda”
Inizia a guadagnare con Nielsen, famosa società di sondaggi.
Accumuli punti convertibili in premi: fotocamere, cellulari,
iPod, accessori per la casa, buoni vacanza, videogiochi!
Inizia a guadagnare con Nielsen, famosa società di sondaggi.
Accumuli punti convertibili in premi: fotocamere, cellulari,
iPod, accessori per la casa, buoni vacanza, videogiochi!





















2 Comments:
Visto visto visto...e bello bello bello!!!
Farnocchia
Giustamente questo bellissimo film insiste non tanto su ciò che hanno fatto i neri, ma su ciò che non hanno fatto i bianchi
Post a Comment