domenica 20 febbraio 2011

IL GRINTA

Il Grinta
Titolo originale: True Grit
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: western
Durata: 1h50m
Regia: Ethan Coen, Joel Coen
Sceneggiatura: Ethan Coen, Joel Coen
Fotografia: Roger Deakins
Musiche: Carter Burwell
Cast: Jeff Bridges, Hailee Steinfeld, Matt Damon, Josh Brolin, Barry Pepper, Dakin Matthews, Jarlath Conroy, Paul Rae, Domhnall Gleeson, Elizabeth Marvel, Roy Lee Jones, Ed Corbin, Leon Russom, Bruce Green, Candyce Hinkle


Trama
Mattie Ross è una ragazzina di 14 anni molto determinata. Quando Frank, suo padre, viene ucciso a sangue freddo da Tom Chaney, la ragazzina assola lo sceriffo Reuben “Rooster” Cogburn, detto “Il Grinta”, per trovare Chaney e consegnarlo alla giustizia affinché venga impiccato. Cogburn è un tipo in gamba, un ottimo pistolero anche se spesso attaccato alla bottina. Nel frattempo, anche un ranger texano di nome La Boeuf è sulle tracce di Chaney perché su di lui c’è un cospicua taglia in seguito all’omicidio di un senatore. Ognuno spinto da i propri interessi, i tre partono alla ricerca del pericoloso criminale.

Recensione
“Il Grinta” dimostra come fratelli Coen siano due registi poliedrici. Questa volta decidono di riportare al cinema il genere western, un po’ trascurato negli ultimi anni. La sfida non è mica semplice: realizzare il remake del film del 1969 che consentì a John Wayne di vincere l’unico Oscar di una gloriosa carriera cinematografica. Difficile fare un confronto con la pellicola di Henry Hathaway: il contesto politico e sociale ed i mezzi tecnici dopo 40 anni sono del tutto diversi. Di ottima qualità la fotografia di Roger Deakins nonostante i colori lividi  dell’ambientazione invernale. Incredibile la qualità delle immagini realizzate durante le scene notturne, illuminate soltanto dal fuoco dei falò. Fantastica, infine, la scena della corsa verso la casa del medico durante la quale trovano libero sfogo artistico sia Deakins, con l’utilizzo di un blu molto scuro ed intenso, quasi irreale che accentua il mistero della notte e il dramma del momento. La colonna sonora di Carter Burwell, malinconica e drammatica, aggiunge autenticità.
“Il Grinta” non regala mostra una regia misurata e priva di estro creativo, ma l’obiettivo prefissato dai due era di mantenersi fedeltà al romanzo di Charles McColl Portis La struttura narrativa de “Il Grinta” è semplice, senza colpi di scena. Non c'è molto dinamismo: poche sparatorie e tante lunghe chiacchierate attorno al fuoco. “Il Grinta” appare un po’ troppo riflessivo, tanto che, ad esempio, durante il procedere a cavallo nei boschi viene spesso in mente “Dead man” di Jim Jarmusch.
Jeff Bridges non prende come modello John Wayne, evitando così ogni possibile paragone. Il suo “Grinta” sembra il “Drugo” Lebowski invecchiato e ingrassato. Un austero uomo di legge, ma soprattutto un goffo e sudicio ubriacone. Davvero sorprendente la prova di Matt Damon nei panni LaBoeuf, il Texas Ranger. Si nota come si diverta in questo ruolo. Rimandato il giudizio su Josh Brolin , il suo contributo si limita ad un paio di scene. La prova migliore è, tuttavia, quella di Hailee Steinfeld. La ragazzina è suo agio di fronte alla mdp. Hailee ruba la scena mostrando tutta la forza di volontà, il carattere testardo di Mattie, un’adolescente molto più matura della sua età: le sue parole sono più taglienti di un Tomahawk!
In sintesi, “Il Grinta” è un film riuscito grazie alla remissività dei fratelli Coen, capaci di lasciare a casa il loro atteggiamento irriverente ed sarcastico. Era impossibile chiedere loro un capolavoro dato che la loro genialità e creatività erano castrate da una sceneggiatura non originale. Un western classico, forse leggermente troppo chiacchierato. Ma vedere un western al cinema, oggi, è una rarità.

Voto: 81%


2 Comments:

Anonimo said...

Recensione giusta: Il grinta è ben fatto, ma poco dinamico e troppo frettoloso.

Pompiere said...

Da lodare quasi in toto tutti gli attori. Brilla, anche se in un breve ruolo di brigante lezzo e purulento, Barry Pepper: un individuo guarnito di slanci che vanno dal ladro bastardo al tutore comprensivo.