Titolo originale: Bringing out the dead
Nazione: USA
Anno: 1999
Genere: drammatico, thriller
Durata: 2h01m
Regia: Martin Scorsese
Sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Robert Richardson
Musiche: Elmer Bernstein
Cast: Nicolas Cage, Patricia Arquette, John Goodman, Ving Rhames, Tom Sizemore, Marc Anthony, Mary Beth Hurt, Cliff Curtis, Nestor Serrano, Aida Turturro, Sonja Sohn, Cynthia Roman, Afemo Omilami, Cullen O. Johnson, Arthur J. Nascarella
Trama
Frank Pierce è un paramedico del servizio di pronto soccorso di New York. Gravato dal peso di tanti anni di lavoro estenuante, è depresso perché non riesce più a sottrarre alla morte le persone cui presta soccorso. Le notti trascorse in giro con l’ambulanza stanno diventando sempre più buie ed insostenibili: Frank è ormai sull’orlo di un crollo psicologico, tanto da vedere i fantasmi delle persone che ha invano cercato di salvare.
Recensione
“Al di là della vita” è sicuramente difficile da digerire: allucinato, visionario, delirante, mette in mostra personaggi miserabili nella loro deprimente solitudine in un mondo che, di notte, diventa soltanto un lontano ricordo della normalità offerta dal giorno.
Martin Scorsese ritorna ai suoi film degli anni ’70, in particolare a “Taxi driver”, capolavoro suo e di Paul Schrader, sceneggiatore di “Al di là della vita”. Siamo nuovamente nelle sudice e degradate strade di New York. Travis Bickle (Robert De Niro) tassista, Frank Pierce, paramedico alla guida un’ambulanza, entrambi in giro per le strade, costretti ad osservare una realtà che ammette soltanto criminalità, sesso e droga. Travis è un disperato e vittima della violenza; Frank ha un animo tormentato ha bisogno di salvare vite umane per ottenere un po’ di pace interiore.
Adattato d Joe Connelly, “Al di là della vita” segue di Frank Pierce (Nicholas Cage), un paramedico, durante due giorni e tre notti della sua vita. Depresso perché da tempo non riesce a salvare una vita, Frank ha anche angoscianti visioni del fantasma di Rose, una ragazza di 18 anni morta tra le sue braccia. Attorno a lui ruotano tre colleghi, interpretati da John Goodman (la cui ossessione per il cibo è un modo per distogliere l’attenzione dagli orrori di cui è testimone), Ving Rhames (un uomo che ha trovato serenità nella religione), e Tom Sizemore (il personaggio senza dubbio più disturbato). Un trittico di personalità diverse, ognuna delle quale si relazionerà in modo diverso con Frank.
“Al di là della vita” è un film fatto di personaggi. La relazione tra questi personaggi e l’ambiente in cui si trovano ad agire è ciò che muove la storia.
L’immutabile fiacca espressione di Nicolas Cage è adatta per il ritratto di un uomo la cui psiche è giunta al limite dell’umana sopportazione e che riesce a tirare avanti grazie a briciole di speranza che prova di tanto in tanto.
Scorsese si compiace nell’utilizzo di trovate eccessive, la sua regia carica di grottesco situazioni di per sé drammatiche pur conservando uno stile eccellente che regala una buona atmosfera. Le continue situazioni disperate in cui si trova Frank sebbene fossero volute, alla fine sfiancano lo spettatore più dello stesso personaggio.
“La sofferenza senza possibilità di redenzione”: questa frase sintetizza in modo appropriato “Al di là della vita”, un film sulla solitudine e sull’angoscia che non dà risposte facili ai dilemmi che tormentano i suoi personaggi. Né potrebbe farlo, poiché la città in cui vivono è una Grande Mela piena di vermi.
Nazione: USA
Anno: 1999
Genere: drammatico, thriller
Durata: 2h01m
Regia: Martin Scorsese
Sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Robert Richardson
Musiche: Elmer Bernstein
Cast: Nicolas Cage, Patricia Arquette, John Goodman, Ving Rhames, Tom Sizemore, Marc Anthony, Mary Beth Hurt, Cliff Curtis, Nestor Serrano, Aida Turturro, Sonja Sohn, Cynthia Roman, Afemo Omilami, Cullen O. Johnson, Arthur J. Nascarella
Trama
Frank Pierce è un paramedico del servizio di pronto soccorso di New York. Gravato dal peso di tanti anni di lavoro estenuante, è depresso perché non riesce più a sottrarre alla morte le persone cui presta soccorso. Le notti trascorse in giro con l’ambulanza stanno diventando sempre più buie ed insostenibili: Frank è ormai sull’orlo di un crollo psicologico, tanto da vedere i fantasmi delle persone che ha invano cercato di salvare.
Recensione
“Al di là della vita” è sicuramente difficile da digerire: allucinato, visionario, delirante, mette in mostra personaggi miserabili nella loro deprimente solitudine in un mondo che, di notte, diventa soltanto un lontano ricordo della normalità offerta dal giorno.
Martin Scorsese ritorna ai suoi film degli anni ’70, in particolare a “Taxi driver”, capolavoro suo e di Paul Schrader, sceneggiatore di “Al di là della vita”. Siamo nuovamente nelle sudice e degradate strade di New York. Travis Bickle (Robert De Niro) tassista, Frank Pierce, paramedico alla guida un’ambulanza, entrambi in giro per le strade, costretti ad osservare una realtà che ammette soltanto criminalità, sesso e droga. Travis è un disperato e vittima della violenza; Frank ha un animo tormentato ha bisogno di salvare vite umane per ottenere un po’ di pace interiore.
Adattato d Joe Connelly, “Al di là della vita” segue di Frank Pierce (Nicholas Cage), un paramedico, durante due giorni e tre notti della sua vita. Depresso perché da tempo non riesce a salvare una vita, Frank ha anche angoscianti visioni del fantasma di Rose, una ragazza di 18 anni morta tra le sue braccia. Attorno a lui ruotano tre colleghi, interpretati da John Goodman (la cui ossessione per il cibo è un modo per distogliere l’attenzione dagli orrori di cui è testimone), Ving Rhames (un uomo che ha trovato serenità nella religione), e Tom Sizemore (il personaggio senza dubbio più disturbato). Un trittico di personalità diverse, ognuna delle quale si relazionerà in modo diverso con Frank.
“Al di là della vita” è un film fatto di personaggi. La relazione tra questi personaggi e l’ambiente in cui si trovano ad agire è ciò che muove la storia.
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Voto: 76%
Trailer “Al di là della vita”
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