Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: drammatico
Durata: 1h55m
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: Eric Johnson, Scott Silver, Paul Tamasy
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Musiche: Michael Brook
Cast: Mark Wahlberg, Christian Bale, Melissa Leo, Amy Adams, Mickey O’Keefe, Jack McGee, Melissa McMeekin, Bianca Hunter, Erica McDermott, Jill Quigg, Dendrie Taylor, Kate B. O’Brien, Jenna Lamia, Frank Renzulli
Trama
Micky e Dicky sono fratellastri uniti dalla passione della boxe. Dicky, ex pugile tossicodipendente, viene contattato dalla HBO, un importante canale televisivo americano, per un documentario sulla sua vita in previsione di un suo ritorno sul ring. Nel frattempo, Micky si allena duramente sotto la guida di Dicky e continua a combattere incontri organizzati della madre che gli fa da manager. Una sera Micky conosce Charlene, una barista che lo aiuterà rendersi conto di cosa è meglio per lui. Questo, però, lo porterà in rotta di collisione con la madre, le sue sette sorelle ed il fratello Dicky che, intanto, deve passare molto tempo in carcere.
Recensione
“The fighter” è la storia vera di due fratellastri legati dall’amore per la boxe: Dicky Eklund, un ex pugile il cui più grande successo è stato mettere al tappeto il campione Sugar Ray Leonard (molti insinuavano che fosse, in realtà, soltanto scivolato!) durante un incontro perso ai punti per decisione unanime della giuria, e Micky Ward, campione del mondo della categoria pesi welter. Storie di pugili della classe operaia che praticano questo sport come unica possibilità di levarsi l’etichetta di perdenti nella vita ce ne sono tante nel cinema. Il regista David O. Russell e il suo team di sceneggiatori, però, orientano lo sviluppo della storia più sul dramma familiare che sulle gesta sportive.
“The fighter” racconta una parte della carriera di “Irish” Micky Ward, quando un infortunio alla mando lo obbligò ad un lungo periodo di pausa. Quel periodo, però, gli diede la possibilità di riflettere sulla sua vita e sulla sua carriera. Bisogna precisare che gran parte di quello che viene raccontato nel film non corrisponde al vero, ma è concepito dalle ottime menti degli sceneggiatori per rendere la storia più avvincente. La storia di fondo è comunque vera. Lowell, una grigia e anonima cittadina nella periferia del mondo è vera. La carriera di Dicky è stata un vero fallimento e dietro l’apparenza dell’uomo soprannominato “l’orgoglio di Lowel” c’è un tossico che si fa quotidianamente di crack, un povero delinquente che conoscerà il carcere. Micky è invece il classico bravo ragazzo leale, troppo leale nei confronti della famiglia. Perché Micky ha una madre/manager senza scrupoli e nove sorelle, un gruppo coeso (sempre inquadrate assieme), grezzo e volgare. Una banda, un po’ criminale, che si muove all’unisono. Quando Micky incontra Charlene, una barista che ha lasciato gli studi, in fondo una brava ragazza che ha fiducia in lui ed ha voglia di prendersene cura, crolla l’equilibrio familiare basato su interessi economici e continue ingerenze.
Trattandosi di un film incentrato sui personaggi, era necessaria una recitazione sopra le righe da parte del cast. Senza dubbio, si può affermare che ciò è avvenuto. Non tanto da parte di Mark Wahlberg (Micky Ward), autore della solita performance posata e metodica. Stavolta doveva mostrare più grinta. E’, invece, il resto del cast ad offrire prove maiuscole. Christian Bale è impressionante. Il suo dimagrimento, imposto dal copione, è sconvolgente, più di quello già eccessivo mostrato nel film “L’uomo senza sonno”. Bale è un tossico sia nel suo aspetto (guance scavate, occhiaie scure, colorito pallido, magro al limite del deterioramento fisico), che nelle espressioni. Una performance che gli è valsa, con merito, l’Oscar. Ma “The fighter” annovera un’altra statuetta, quella assegnata a Melissa Leo per il ruolo di madre/manager di Micky. L’attrice mostra con agghiacciante realismo quanto una donna possa essere una madre tanto infame da considerare il figlio come una macchina da soldi senza curarsi affatto della sua integrità fisica. Viscida ed invadente, manovra il figlio con furbizia e perfidia, utilizzando subdoli espedienti che fanno presa sul buon Micky. Eppure Melissa Leo aggiunge al personaggio una certa umanità che alla fine lo fa apparire più miserevole che malvagio. Amy Adams (Charlene) fa un buon lavoro sul personaggio, un difficile mix di aggressività da dura e delicatezza da brava ragazza.
La regia di Russell conserva quell’impronta indie, audace e geniale, che si è vista nelle sue precedenti pellicole (ad esempio, “I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita” e “Three kings”). Questa storia concedeva, però, poco spazio alla creatività. L’impronta di Russell è tuttavia visibile. Si nota, inoltre, la sua fiducia nelle capacità degli attori nel lasciarli liberi di agire. Ognuno segue quanto indicato dal copione, ma in alcuni momenti è vero free style: gli attori parlano uno sopra l’altro, accavallando ed interrompendo i dialoghi, creando una dinamica che dona spontaneità e realismo al film. La meravigliosa colonna sonora di “The fighter”, di stampo indie-rock (Red Hot Chili Peppers, The Breeders, Led Zeppelin, Traffic, Aerosmith, The Rolling Stones, The Mahones, Ben Harper), aggiunge un’atmosfera vivace e genuina.
Russell non risparmia critiche nei confronti della tv, mettendone in risalto meschinità e falsità. La HBO documentò la vita di Dicky lasciandogli credere ad un interesse mediatico per un suo prossime improbabile ritorno sul ring, ma la troupe era solo interessata a documentare la vita meschina di un tossico. Quel documentario, davvero girato nel 1995, distrusse la vita di Dicky, rendendo pubblici tutti i suoi fallimenti.
Per fortuna, Russell evita di cadere nella celebrazione del personaggio, ma conferisce un senso di realismo che, con l’aiuto delle fantastiche performance dal cast, rende “The fighter” uno dei migliori film sulla boxe.
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: drammatico
Durata: 1h55m
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: Eric Johnson, Scott Silver, Paul Tamasy
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Musiche: Michael Brook
Cast: Mark Wahlberg, Christian Bale, Melissa Leo, Amy Adams, Mickey O’Keefe, Jack McGee, Melissa McMeekin, Bianca Hunter, Erica McDermott, Jill Quigg, Dendrie Taylor, Kate B. O’Brien, Jenna Lamia, Frank Renzulli
Trama
Micky e Dicky sono fratellastri uniti dalla passione della boxe. Dicky, ex pugile tossicodipendente, viene contattato dalla HBO, un importante canale televisivo americano, per un documentario sulla sua vita in previsione di un suo ritorno sul ring. Nel frattempo, Micky si allena duramente sotto la guida di Dicky e continua a combattere incontri organizzati della madre che gli fa da manager. Una sera Micky conosce Charlene, una barista che lo aiuterà rendersi conto di cosa è meglio per lui. Questo, però, lo porterà in rotta di collisione con la madre, le sue sette sorelle ed il fratello Dicky che, intanto, deve passare molto tempo in carcere.
Recensione
“The fighter” è la storia vera di due fratellastri legati dall’amore per la boxe: Dicky Eklund, un ex pugile il cui più grande successo è stato mettere al tappeto il campione Sugar Ray Leonard (molti insinuavano che fosse, in realtà, soltanto scivolato!) durante un incontro perso ai punti per decisione unanime della giuria, e Micky Ward, campione del mondo della categoria pesi welter. Storie di pugili della classe operaia che praticano questo sport come unica possibilità di levarsi l’etichetta di perdenti nella vita ce ne sono tante nel cinema. Il regista David O. Russell e il suo team di sceneggiatori, però, orientano lo sviluppo della storia più sul dramma familiare che sulle gesta sportive.
“The fighter” racconta una parte della carriera di “Irish” Micky Ward, quando un infortunio alla mando lo obbligò ad un lungo periodo di pausa. Quel periodo, però, gli diede la possibilità di riflettere sulla sua vita e sulla sua carriera. Bisogna precisare che gran parte di quello che viene raccontato nel film non corrisponde al vero, ma è concepito dalle ottime menti degli sceneggiatori per rendere la storia più avvincente. La storia di fondo è comunque vera. Lowell, una grigia e anonima cittadina nella periferia del mondo è vera. La carriera di Dicky è stata un vero fallimento e dietro l’apparenza dell’uomo soprannominato “l’orgoglio di Lowel” c’è un tossico che si fa quotidianamente di crack, un povero delinquente che conoscerà il carcere. Micky è invece il classico bravo ragazzo leale, troppo leale nei confronti della famiglia. Perché Micky ha una madre/manager senza scrupoli e nove sorelle, un gruppo coeso (sempre inquadrate assieme), grezzo e volgare. Una banda, un po’ criminale, che si muove all’unisono. Quando Micky incontra Charlene, una barista che ha lasciato gli studi, in fondo una brava ragazza che ha fiducia in lui ed ha voglia di prendersene cura, crolla l’equilibrio familiare basato su interessi economici e continue ingerenze.
Trattandosi di un film incentrato sui personaggi, era necessaria una recitazione sopra le righe da parte del cast. Senza dubbio, si può affermare che ciò è avvenuto. Non tanto da parte di Mark Wahlberg (Micky Ward), autore della solita performance posata e metodica. Stavolta doveva mostrare più grinta. E’, invece, il resto del cast ad offrire prove maiuscole. Christian Bale è impressionante. Il suo dimagrimento, imposto dal copione, è sconvolgente, più di quello già eccessivo mostrato nel film “L’uomo senza sonno”. Bale è un tossico sia nel suo aspetto (guance scavate, occhiaie scure, colorito pallido, magro al limite del deterioramento fisico), che nelle espressioni. Una performance che gli è valsa, con merito, l’Oscar. Ma “The fighter” annovera un’altra statuetta, quella assegnata a Melissa Leo per il ruolo di madre/manager di Micky. L’attrice mostra con agghiacciante realismo quanto una donna possa essere una madre tanto infame da considerare il figlio come una macchina da soldi senza curarsi affatto della sua integrità fisica. Viscida ed invadente, manovra il figlio con furbizia e perfidia, utilizzando subdoli espedienti che fanno presa sul buon Micky. Eppure Melissa Leo aggiunge al personaggio una certa umanità che alla fine lo fa apparire più miserevole che malvagio. Amy Adams (Charlene) fa un buon lavoro sul personaggio, un difficile mix di aggressività da dura e delicatezza da brava ragazza.
La regia di Russell conserva quell’impronta indie, audace e geniale, che si è vista nelle sue precedenti pellicole (ad esempio, “I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita” e “Three kings”). Questa storia concedeva, però, poco spazio alla creatività. L’impronta di Russell è tuttavia visibile. Si nota, inoltre, la sua fiducia nelle capacità degli attori nel lasciarli liberi di agire. Ognuno segue quanto indicato dal copione, ma in alcuni momenti è vero free style: gli attori parlano uno sopra l’altro, accavallando ed interrompendo i dialoghi, creando una dinamica che dona spontaneità e realismo al film. La meravigliosa colonna sonora di “The fighter”, di stampo indie-rock (Red Hot Chili Peppers, The Breeders, Led Zeppelin, Traffic, Aerosmith, The Rolling Stones, The Mahones, Ben Harper), aggiunge un’atmosfera vivace e genuina.
Russell non risparmia critiche nei confronti della tv, mettendone in risalto meschinità e falsità. La HBO documentò la vita di Dicky lasciandogli credere ad un interesse mediatico per un suo prossime improbabile ritorno sul ring, ma la troupe era solo interessata a documentare la vita meschina di un tossico. Quel documentario, davvero girato nel 1995, distrusse la vita di Dicky, rendendo pubblici tutti i suoi fallimenti.
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Voto: 85%
Trailer “The fighter”
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3 Comments:
molto bello e interessante il blog.
mi ispira questo film, andrò a vederlo presto
Sono molto incuriosita da questo film, forse ero molto poco informata, ma non mi aspettavo gli Oscar a Christian Bale e Melissa Leo.
gran bel film. da vedere sicuramente:
http://www.clapsbook.com/2011/07/fighter.html
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