Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: thriller
Durata: 2h09m
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Russell Gewirtz
Fotografia: Matthew Libatique
Musiche: Terence Blanchard
Cast: Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Willem Dafoe, Chiwetel Ejiofor, Christopher Plummer, Kim Director, Jason Manuel Olazabal, Phil Campanella, Cassandra Freeman, Waris Ahluwalia, Carlos Andrés Gómez, James Ransone, Jay Charan
Trama
Un gruppo di cinque rapinatori capitanati da Dalton Russell, uomo scaltro ed ingegnoso, entra nella Manhattan Trust di New York. Dipendenti e clienti della banca vengono sequestrati e fatti vestire con delle tute identiche a quelle dei rapinatori per confondere la polizia. Incaricati di dirigere le operazioni vengono inviati i due detective Keith Frazier e Bill Mitchell.
Il piano dei rapinatori è imprevedibile e ben studiato. Quando, però, sulla scena compare Madeline White, una mediatrice che chiede di parlare da sola con Dalton, gli equilibri si rompono e le cose si fanno molto più complesse di quanto previsto.
Recensione
Il cinema ha mostrato tanti film sulle rapine in banca, ma “Inside man” riesce ad essere originale senza cadere in facili banalità. Thriller, azione e dramma si amalgamano con equilibrio nella sceneggiatura curata da Russell Gewirtz, autore finora soltanto di un paio di episodi della mediocre serie TV poliziesca “Blind Justice - Gli occhi della legge”.
E’ però la presenza di Spike Lee, regista sempre molto impegnato nel sociale e nel politico, a rendere “Inside man”, la sua prima pellicola “commerciale”, un film personale ed interessante. E’ un film palesemente commerciale realizzato a regola d’arte per ingraziarsi il pubblico. Tutto è studiato seguendo i canoni del thriller: l tempo è subito reso protagonista dai titoli di testa e, in seguito, dai flashforward della serie di interrogatori; Lo spazio ben definito in ogni situazione, luoghi di una New York conosciuta e amata da Spike Lee. Una città diversa da quella spesso illustrata da un altro grande estimatore come Woody Allen. Tuttavia è sempre una metropoli viva, ricca di esperienze, un meltin pot culturale sfaccettato ma coeso.
Se in un primo momento può sembrare strano per Lee dirigere un thriller convenzionale, ci si accorge che il suo consueto scontro di razza, classe e cultura non sono sepolti ma rendono la trama ricca di punti di vista alternativi: il ladro non è sempre cattivo e il buono non sempre segue canoni moralistici. Inoltre il personaggio di Dalton proferisce discorsi intrisi di profondo idealismo. Lee utilizza una serie di trucchi per mantenere la storia avvincente, dando allo spettatore qualche indizio su quello che sta per accadere, ma non sempre è vero ciò che si vede sullo schermo.
“Inside man” è un esempio di come si possa rendere “autoriale” una pellicola di intrattenimento. Tutte le tematiche care a Lee vengono anche qui riproposte funzionali alla storia: il sikh trattato da arabo, ergo potenziale terrorista, i sistemi bancari simbolo del capitalismo, in mano ai bianchi.
La scelta del cast, chiaramente di richiamo in una produzione che non lesina in generosità, è azzeccatissimo: Densel Washington non ha bisogno di presentazioni; Clive Owen offre la migliore interpretazione: freddo, riflessivo, duro, il suo personaggio negativo intriga ed appassiona. Willem Dafoe a supporto è un lusso. La ciliegina sulla torta è Jodie Foster nei panni dell’ambigua e risoluta Madeleine White.
Se c’è un aspetto negativo, se proprio vuol essere considerato negativo, in “Inside man” è la troppa attenzione al “come” si svolgono gli eventi, relegando il “perché” ad un epilogo eccessivamente lungo. Una pecca minore poiché lo spettatore rimane comunque incollato per conoscere ciò che si cela dietro un apparente “film di rapina”.
“Inside man” ha buon ritmo e suspense. Ottima la sceneggiatura, ben studiati i dialoghi. Spike Lee entra prepotentemente nel cinema commerciale dettando comunque le sue regole. Meraviglioso il duo Owen - Washington che ricorda, con le dovute distanze ed il massimo rispetto, quello epocale De Nero - Pacino di “Heat - La sfida”.
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: thriller
Durata: 2h09m
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Russell Gewirtz
Fotografia: Matthew Libatique
Musiche: Terence Blanchard
Cast: Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Willem Dafoe, Chiwetel Ejiofor, Christopher Plummer, Kim Director, Jason Manuel Olazabal, Phil Campanella, Cassandra Freeman, Waris Ahluwalia, Carlos Andrés Gómez, James Ransone, Jay Charan
Trama
Un gruppo di cinque rapinatori capitanati da Dalton Russell, uomo scaltro ed ingegnoso, entra nella Manhattan Trust di New York. Dipendenti e clienti della banca vengono sequestrati e fatti vestire con delle tute identiche a quelle dei rapinatori per confondere la polizia. Incaricati di dirigere le operazioni vengono inviati i due detective Keith Frazier e Bill Mitchell.
Il piano dei rapinatori è imprevedibile e ben studiato. Quando, però, sulla scena compare Madeline White, una mediatrice che chiede di parlare da sola con Dalton, gli equilibri si rompono e le cose si fanno molto più complesse di quanto previsto.
Recensione
Il cinema ha mostrato tanti film sulle rapine in banca, ma “Inside man” riesce ad essere originale senza cadere in facili banalità. Thriller, azione e dramma si amalgamano con equilibrio nella sceneggiatura curata da Russell Gewirtz, autore finora soltanto di un paio di episodi della mediocre serie TV poliziesca “Blind Justice - Gli occhi della legge”.
E’ però la presenza di Spike Lee, regista sempre molto impegnato nel sociale e nel politico, a rendere “Inside man”, la sua prima pellicola “commerciale”, un film personale ed interessante. E’ un film palesemente commerciale realizzato a regola d’arte per ingraziarsi il pubblico. Tutto è studiato seguendo i canoni del thriller: l tempo è subito reso protagonista dai titoli di testa e, in seguito, dai flashforward della serie di interrogatori; Lo spazio ben definito in ogni situazione, luoghi di una New York conosciuta e amata da Spike Lee. Una città diversa da quella spesso illustrata da un altro grande estimatore come Woody Allen. Tuttavia è sempre una metropoli viva, ricca di esperienze, un meltin pot culturale sfaccettato ma coeso.
Se in un primo momento può sembrare strano per Lee dirigere un thriller convenzionale, ci si accorge che il suo consueto scontro di razza, classe e cultura non sono sepolti ma rendono la trama ricca di punti di vista alternativi: il ladro non è sempre cattivo e il buono non sempre segue canoni moralistici. Inoltre il personaggio di Dalton proferisce discorsi intrisi di profondo idealismo. Lee utilizza una serie di trucchi per mantenere la storia avvincente, dando allo spettatore qualche indizio su quello che sta per accadere, ma non sempre è vero ciò che si vede sullo schermo.
“Inside man” è un esempio di come si possa rendere “autoriale” una pellicola di intrattenimento. Tutte le tematiche care a Lee vengono anche qui riproposte funzionali alla storia: il sikh trattato da arabo, ergo potenziale terrorista, i sistemi bancari simbolo del capitalismo, in mano ai bianchi.
La scelta del cast, chiaramente di richiamo in una produzione che non lesina in generosità, è azzeccatissimo: Densel Washington non ha bisogno di presentazioni; Clive Owen offre la migliore interpretazione: freddo, riflessivo, duro, il suo personaggio negativo intriga ed appassiona. Willem Dafoe a supporto è un lusso. La ciliegina sulla torta è Jodie Foster nei panni dell’ambigua e risoluta Madeleine White.
Se c’è un aspetto negativo, se proprio vuol essere considerato negativo, in “Inside man” è la troppa attenzione al “come” si svolgono gli eventi, relegando il “perché” ad un epilogo eccessivamente lungo. Una pecca minore poiché lo spettatore rimane comunque incollato per conoscere ciò che si cela dietro un apparente “film di rapina”.
“Inside man” ha buon ritmo e suspense. Ottima la sceneggiatura, ben studiati i dialoghi. Spike Lee entra prepotentemente nel cinema commerciale dettando comunque le sue regole. Meraviglioso il duo Owen - Washington che ricorda, con le dovute distanze ed il massimo rispetto, quello epocale De Nero - Pacino di “Heat - La sfida”.
Voto: 81%
6 Comments:
Un capolavoro assoluto:)
Ciaooo! :)
Grazie per essere passato e per aver lasciato un commento...Auguroni di Buona Pasqua anche a te e ai tuoi lettori!!!
LiDì
http://fashiondeliz.blogspot.com
Meno male. Brutta giornata, almeno si prospetta una bella serata in TV. Inside man l'avevo perso al cinema e dimenticato.
@@Francy@@
Bello. Tempo fa lessi qualcosa sull'intenzione di produrre Inside Man 2. Se ne sa qualcosa?
YupIter
Ero veramente stufo dei thriller, ma quelli con oggetto una rapina mi hanno sempre interessato. Il fatto che l'abbia diretto Spike Lee mi ha fatto smuovere, e poi mi trovo una trama per niente banale e un finale che come pochi ribalta tutto.
Una curiosità risolvibile dopo questo commento: Inside man ha anticipato Lost per i flashforward???
Direi di no, Gegio.
Post a Comment