venerdì 22 luglio 2011

ALEXANDER CALDER

Alexander Calder
Alexander Calder nacque a Lawnton, Pennsylvania, il 22 luglio 1898. La sua era una famiglia di artisti: il nonno era lo scultore scozzese Alexander Milne Calder, emigrato in America e autore della statua di William Penn in cima alla torre del Philadelphia City Hall; il padre era Alexander Stirling Calder, autore di diversi monumenti pubblici di Philadelphia; la madre, Nanette Lederer Calder, era una famosa ritrattista francese.
Dopo essersi laureato in ingegneria, Alexander Calder frequenta la Art Students League di New York e, nel 1926, tiene la sua prima mostra all’Artist’s Gallery di New York. Nello stesso anno va a Parigi, dove frequenta l’Académie de la Grande Chaumière ed espone al Salon des Indépendants. Inizia gli spettacoli nel suo circo in miniatura costruiti con filo metallico, spago, gomma, stracci ed altri oggetti riciclati. Nel 1928 conosce Joan Mirò con il quale instaura un’amicizia lunga una vita. Nel giugno del 1929, durante uno dei suoi viaggi da Parigi a New York, incontra Louisa James, pronipote dello scrittore Henry James e del filosofo William James. La sposa due anni dopo.
Alexander Calder fu un esponente dell’arte cinetica. Realizzò sculture cinetiche che Marcel Duchamp avrebbe battezzato “mobiles”, un gioco di parole francese che significa sia “mobile” e “motivo”.
Tra i suoi più famosi capolavori ci sono le sue sculture monumentali installate nei parchi pubblici o nelle piazze di tutto il mondo. Il suo monumentale Teodelapio (1962) è diventato uno dei simboli di Spoleto. Pittsburgh (1958) è appeso in aeroporto, dove ruota con leggiadria sopra le teste dei viaggiatori di passaggio.
La produzione creativa di Alexander Calder è molto ampia. Utilizzando materiali come il vetro, la lamiera o il bronzo, Calder concentrò sull’espressione della bellezza delle forme. Affermò che “anche se è fatto di alluminio e piuttosto piccolo, anche se non è solo un semplice modello dipinto, un oggetto deve essere accuratamente piacevole”.


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