
Titolo originale: id.
Nazione: Canada, Germania, Gran Bretagna, Svizzera
Anno: 2011
Genere: drammatico, sentimentale
Durata: 1h33m
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: Christopher Hampton
Fotografia: Peter Suschitzky
Musiche: Howard Shore
Cast: Keira Knightley, Viggo Mortensen, Michael Fassbender, Vincent Cassel, Sarah Gadon, André Hennicke, Arndt Schwering-Sohnrey, Mignon Remé, Mareike Carrière, Franziska Arndt, Wladimir Matuchin, André Dietz, Anna Thalbach, Sarah Marecek, Theo Meller, Jost Grix, Severin von Hoensbroech
Trama
Sabina Spielrein, una giovane donna, viene trascinata, tra urla e scalci, all’interno di una villa. E’ un manicomio nel quale è stata condotta per essere curata dal giovane psichiatra Carl Gustav Jung. Il medico, seguendo alcune idee innovative del dottor Sigmund Freud, sta sperimentando una nuova cura medica fatta soltanto di parole. Sta iniziando una rivoluzione che porterà alla nascita della psicologia moderna. Parallelamente tra i tre si instaura un triangolo di amicizia e di passioni che porterà a conseguenze devastanti.
Recensione
Il metodo pericoloso di cui parla “A dangerous method”, nuovo lavoro del regista David Cronenberg, è la psicoanalisi. A metodi brutali che spesso peggioravano la condizione del malato due uomini, Sigmund Freud e Carl Jung, contrapponevano la “cura della parola”. Nasceva la moderna psicoanalisi che ancora oggi rappresenta il miglior rimedio per la psiche inferma.
In realtà, “A dangerous method”, oltre ad essere una pellicola drammatica e storica, racconta una passionale e violenta storia d’amore che mette in scena un’altra tematica molto attuale, il rapporto tra medico e malato. David Cronenberg crea un pericoloso triangolo: Freud (Viggo Mortensen), Jung (Michael Fassbender) e una giovane donna di nome Sabina Spielrein (Keira Knightley), al principio paziente e collega poi, in un vortice che coinvolge amicizia, amore, invidia, scienza, religione e paranormale.
Utilizzando un approccio di dialoghi e monologhi molto lunghi, spesso pesanti, Cronenberg intreccia la gli eventi con la sfera interiore dei suoi personaggi. Le prestazioni del cast sono, in media, buone, perché era impossibile mantenere certi livelli interpretativi a causa di personaggi molto complessi in rapporto ancor più complessi. Viggo Mortensen mostra un Freud contenuto, pervaso di logica, ma sempre intento a fumare, segno di compulsioni represse che i suoi dialoghi calmi forse nascondono. Michael Fassbender, nei panni del classico borghese dell’epoca (una moglie ricca e un’amante passionale) mostra tutte le sfaccettature del suo personaggio, imprevedibile perché spesso preda delle sue passioni. A volte idoneo, si perde talvola in alcune espressioni prive di reale intensità. Keira Knightley ripone tutta la sua interpretazione sulla fisicità, risultando a tratti eccezionale, ma in altri momenti eccessiva. Per quel poco che si vede in scena, ottimo Vicent Cassel nella follia e trasgressione del suo alter ego filmico.
Sabrina è la chiave di volta dell’intera storia, una donna in bilico tra amore e morte. Proprio Freud nella sua opera “Al di là del principio del piacere” offriva una versione singolare del rapporto tra Eros (amore) e Thanatos (morte). Un’analisi seguita in pieno da Cronenberg e Christopher Hampton, sceneggiatore di “A dangerous method” (tratto dall’omonimo libro di John Kerr). L’amore è puro eros, ovvero una pulsione che consente di scaricare le proprie tensioni e raggiungere il piacere. Un piacere temporaneo perché subito riemergono le tensioni erotiche dando vita all’insoddisfazione dell’uomo e alla sua sofferenza. L’unica possibilità di raggiungere il piacere costante è la morte.
Si spiega, dunque come “A dangerous method” sia un film fortemente drammatico, perché la morte aleggia in ogni singola scena, e l’amore resta il motore delle pulsioni umane e, nel caso del film, dello scatenarsi degli eventi che formano la storia.
Un film complesso, non consigliabile ai più, ma da vedere assolutamente nel caso si vogliano conoscere le origini della psicoanalisi e si sia interessati a un dramma nel quale amore, amicizia e scienza medica si mescolano con risultati molto pericolosi.
Nazione: Canada, Germania, Gran Bretagna, Svizzera
Anno: 2011
Genere: drammatico, sentimentale
Durata: 1h33m
Regia: David Cronenberg
Sceneggiatura: Christopher Hampton
Fotografia: Peter Suschitzky
Musiche: Howard Shore
Cast: Keira Knightley, Viggo Mortensen, Michael Fassbender, Vincent Cassel, Sarah Gadon, André Hennicke, Arndt Schwering-Sohnrey, Mignon Remé, Mareike Carrière, Franziska Arndt, Wladimir Matuchin, André Dietz, Anna Thalbach, Sarah Marecek, Theo Meller, Jost Grix, Severin von Hoensbroech
Trama
Sabina Spielrein, una giovane donna, viene trascinata, tra urla e scalci, all’interno di una villa. E’ un manicomio nel quale è stata condotta per essere curata dal giovane psichiatra Carl Gustav Jung. Il medico, seguendo alcune idee innovative del dottor Sigmund Freud, sta sperimentando una nuova cura medica fatta soltanto di parole. Sta iniziando una rivoluzione che porterà alla nascita della psicologia moderna. Parallelamente tra i tre si instaura un triangolo di amicizia e di passioni che porterà a conseguenze devastanti.
Recensione
Il metodo pericoloso di cui parla “A dangerous method”, nuovo lavoro del regista David Cronenberg, è la psicoanalisi. A metodi brutali che spesso peggioravano la condizione del malato due uomini, Sigmund Freud e Carl Jung, contrapponevano la “cura della parola”. Nasceva la moderna psicoanalisi che ancora oggi rappresenta il miglior rimedio per la psiche inferma.
In realtà, “A dangerous method”, oltre ad essere una pellicola drammatica e storica, racconta una passionale e violenta storia d’amore che mette in scena un’altra tematica molto attuale, il rapporto tra medico e malato. David Cronenberg crea un pericoloso triangolo: Freud (Viggo Mortensen), Jung (Michael Fassbender) e una giovane donna di nome Sabina Spielrein (Keira Knightley), al principio paziente e collega poi, in un vortice che coinvolge amicizia, amore, invidia, scienza, religione e paranormale.
Utilizzando un approccio di dialoghi e monologhi molto lunghi, spesso pesanti, Cronenberg intreccia la gli eventi con la sfera interiore dei suoi personaggi. Le prestazioni del cast sono, in media, buone, perché era impossibile mantenere certi livelli interpretativi a causa di personaggi molto complessi in rapporto ancor più complessi. Viggo Mortensen mostra un Freud contenuto, pervaso di logica, ma sempre intento a fumare, segno di compulsioni represse che i suoi dialoghi calmi forse nascondono. Michael Fassbender, nei panni del classico borghese dell’epoca (una moglie ricca e un’amante passionale) mostra tutte le sfaccettature del suo personaggio, imprevedibile perché spesso preda delle sue passioni. A volte idoneo, si perde talvola in alcune espressioni prive di reale intensità. Keira Knightley ripone tutta la sua interpretazione sulla fisicità, risultando a tratti eccezionale, ma in altri momenti eccessiva. Per quel poco che si vede in scena, ottimo Vicent Cassel nella follia e trasgressione del suo alter ego filmico.
Sabrina è la chiave di volta dell’intera storia, una donna in bilico tra amore e morte. Proprio Freud nella sua opera “Al di là del principio del piacere” offriva una versione singolare del rapporto tra Eros (amore) e Thanatos (morte). Un’analisi seguita in pieno da Cronenberg e Christopher Hampton, sceneggiatore di “A dangerous method” (tratto dall’omonimo libro di John Kerr). L’amore è puro eros, ovvero una pulsione che consente di scaricare le proprie tensioni e raggiungere il piacere. Un piacere temporaneo perché subito riemergono le tensioni erotiche dando vita all’insoddisfazione dell’uomo e alla sua sofferenza. L’unica possibilità di raggiungere il piacere costante è la morte.
Si spiega, dunque come “A dangerous method” sia un film fortemente drammatico, perché la morte aleggia in ogni singola scena, e l’amore resta il motore delle pulsioni umane e, nel caso del film, dello scatenarsi degli eventi che formano la storia.
Un film complesso, non consigliabile ai più, ma da vedere assolutamente nel caso si vogliano conoscere le origini della psicoanalisi e si sia interessati a un dramma nel quale amore, amicizia e scienza medica si mescolano con risultati molto pericolosi.
Voto: 75%





















6 Comments:
Un'intensa trama che attraversa temi fondamentali di storia attuale dell'umanità. E mi sembra anche un film ben realizzato in senso artistico.
Non l'ho visto però mi ispira un sacco!
http://makeupnonsolo.blogspot.com/
è nella mia lista di film da vedere, purtroppo l'ho perso al cinema :(
http://wallofinspirationblog.blogspot.com/
Un Cronenberg fin troppo didascalico. Non me l'aspettavo sinceramente.
Ale55andra
Amos il tuo blog è organizzatissimo, complimenti! era un po'che non passavo, ma mi prometto di tornarci più spesso!
Sara
Grazie... spero di rivederti presto. Farò lo stesso anch'io!
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