domenica 25 dicembre 2011

THE HOUSEMAID

The housemaid
Titolo originale: Hanyo
Nazione: Corea del Sud
Anno: 2010
Genere: drammatico, thriller
Durata: 1h46m
Regia: Sang-soo Im
Sceneggiatura:
Fotografia: Hyung-deok Lee
Musiche: Hong-jip Kim
Cast: Do-yeon Jeon, Jung-Jae Lee, Yeo-Jong Yun, Woo Seo, Ji-Young Park, Seo-Hyeon Ahn, Jeong-min Hwang, So-ri Moon, Jin-ah Kim, Tae-back Chae, Shin-hwan Jeon, Sang-min Noh, Soon-kyu Jang, Yong-jae Cho, Hyun-kyung Lim


Trama
Eun-yi viene assunta come seconda domestica da una ricca famiglia per occuparsi della loro figlia Nani, da momento che sua madre è in attesa di due gemelli. Eun-yi è una ragazza semplice, solare e dai modi gentili. Non passa inosservata Hoon Goh, il capofamiglia, che decide di approfittarsi della ragazza iniziando una relazione adultera. La situazione precipita quando Eun-yi rimane incinta.

Recensione
Remake dell’omonimo film realizzato nel 1960 dal regista Kim Ki-young, “The housemaid” è una pellicola firmata da Sang-soo Im, regista spesso oggetto di critiche per aver trattato il sesso in modo molto forte ed esplicito. In questo caso, poi, sono piovute altre critiche per aver stravolto l’impianto narrativo del film originale, considerato un classico della cinematografia coreana. Kim Ki-young pose al centro quella donna non come materia sessuale bensì come inquietante presenza perturbatrice della stabilità familiare. L’approfittatrice qui diventa un’umile sottomessa che, però, non disdegna di essere conquistata.
“The housemaid” targato Sang-soo Im ci mette poco a palesare la sua essenza di noir erotico, sfruttando molto il rapporto padrone-serva. C’è un forte sbilanciamento in favore della componente erotica, mettendo in secondo piano i concetti di congiura e di vendetta. Dalla piccola borghesia si è passati ad una famiglia estremamente riccha che vive in una casa tanto bella quanto algida. Il dio danaro condiziona ogni comportamento dei personaggi di questa storia. Eun-yi si lascia prendere come se soddisfare sessualmente il suo padrone sia una delle sue tante mansioni. Hae Ra, la moglie, è relegata al ruolo di procreatrice, non le tocca neanche occuparsi dei figli, perché a farlo ci pensano le domestiche. Hoon Goh, il padrone, sembra uno scacchista che muove le pedine a suo piacimento. La sua ricchezza gli consente di decidere di essere presente o assente (del suo lavoro non si sa nulla), tradire la moglie con una naturalezza aberrante. Ostenta gusto e raffinatezza con la musica classica, entrando nella stanza dell’amante con una bottiglia di vino rosso. La madre di Hae Ra non dice nulla, anzi è convinta che la figlia debba accettare il tradimento perché è contenuto nel pacchetto del matrimonio con un uomo facoltoso.
Un degli elementi di “The housemaid” è la vendetta, molto spesso trattato nella cinematografia orientale. Sang-soo Im mostra una vendetta troppo lineare e pacata. E’ pur vero che la scena è disturbante (nessun riferimento preciso per non rovinare la visione), ma nulla a che vedere con la violenza espressiva e alienata che, ad esempio, Park Chan-wook ha mostrato nella sua trilogia formata da Mr. Vendetta, Old Boy e Lady Vendetta.
Sang-soo Im descrive questo scenario di depravazione ponendolo in forte contrasto con la bellezza dei protagonisti e di quanto si circondano. La fotografia è uno dei punti migliori di “The housemaid”. Si possono citare due momenti sublimi: il primo vede Hoon Goh osservare nello stesso momento, al di là delle porte di due diverse stanze la moglie, simbolo della famiglia e della prosecuzione della specie, e la domestica, simbolo della lussuria e del suo potere; la seconda è la sequenza finale nella quale si vede la famiglia in un quadro surreale con la moglie che canta al marito “happy birthday” come Marlyn Monroe fece al presidente John Kennedy.

Voto: 65%


2 Comments:

stracinema said...

Uno dei miei preferiti del 2011....

Adriano Maini said...

Sono ormai bravi da anni a fare film nella Corea del Sud!