domenica 20 gennaio 2013

ZERO DARK THIRTY

Recensione Zero Dark Thirty
Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2012
Genere: drammatico, thriller
Durata: 2h37m
Regia: Kathryn Bigelow
Sceneggiatura: Mark Boal
Fotografia: Greig Fraser
Musiche: Alexandre Desplat
Cast: Jessica Chastain, Jason Clarke, Mark Strong, Joel Edgerton, Jennifer Ehle, Kyle Chandler, Edgar Ramirez, Jessica Collins, Callan Mulvey, Fredric Lehne, Harold Perrineau, Mark Duplass, Scott Adkins, Chris Pratt, Frank Grillo


Trama
L’11 settembre 2012 è stato uno dei giorni più tragici della storia dell’umanità. Da quel giorno la caccia ad Osama Bin Laden è stata l’obiettivo primario degli Stati Uniti d’America. Maya, al suo primo incarico come agente della CIA, arriva in Medio Oriente nel team di esperti che sta cercando l’autore della strage delle Torri Gemelle. La giovane donna non si lascerà fermare dalla politica e dallo scettiscismo dei suoi superiori. Armata di intuito e di tenacia, cercherò ogni strada possibile per catturare il terrorista più ricercato del mondo.

Recensione
“Zero Dark Thirty” narra la più grande caccia all’uomo della storia moderna. Un racconto avvincente che ripercorre dodici anni di intelligence e strategia spionistica che dal 11 settembre 2012 hanno condotto alla cattura e uccisione di Osama Bin Laden, il terrorista numero uno. La regista Kathryn Bigelow e lo sceneggiatore Mark Boal, già vincitori di sei premi Oscar per “The Hurt Locker”, un altro film sulle missioni militari americane in Medio Oriente, raccontano ogni momento di questa caccia oscura senza tirarsi mai indietro.
Il film non è classica americana, il duo smentisce un discorso del presidente americano Obama: “Gli Stati Uniti non torturano” mostrano le atrocità delle torture perpetrate ai danni dei prigionieri. In barba alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura, “Zero Dark Thirty” si apre mostrando ogni tipo di coercizione fisica e psicologica con crudo realismo. Ed è proprio ad una di queste orribili pratiche che partecipa la novizia agente della CIA Maya, la protagonista di questa storia. Jessica Chastain la interpreta con glaciale intensità, alimentata dalla rabbia e dalla frustrazione causati da un obiettivo, Bin Laden, che sembra essere diventato un fantasma, sfuggente e irraggiungibile. L’attrice, però, aggiunge diverse sfumature di grigio ad un personaggio ineccepibile nel suo lavoro e nella voglia di raggiungere il suo obiettivo. Maya è un personaggio inventato, ma che ben sintetizza il team di agenti della CIA che lavorò incessantemente alla cattura del terrorista talebano.
In “Zero Dark Thirty” Bigelow e Boal presentano un lato diverso dal classico spionaggio: burocrazia, politica, riunioni, carte e dossier da analizzare. Bigelow mantiene la sua mdp su questa donna in un mondo di uomini, costretta a rinunciare alla sua femminilità per raggiungere il suo obiettivo. Per comprendere il carattere di Maya basta citare la scena in cui durante la riunione finale in cui viene svelato il luogo dove potrebbe rifugiarsi Bin Laden, il direttore della CIA chiede a Maya: “Chi è lei?”. E lei risponde con fermezza: “La figlia di pu**ana che ha trovato questo posto, signore!”.
Dopo tanto lavoro di intelligence, arriva il momento di intervenire. Finalmente entrano in gioco i Navy Seal dell’esercito americano. A questo punto diventa un perfetto action movie e, malgrado si conosca già il finale, regala momenti di alta tensione: eccellente la fotografia notturna di Greig Fraser ed la perfetta ricostruzione, fatta in Giordania, della casa Abbottabad (Pakistan) dove trovava rifugio Osama Bin Laden.
“Zero Dark Thirty” è un film che coinvolge dall’inizio alla fine. Un perfetto mix di strategia e azione militare, impreziosito dalla splendida interpretazione di Jessica Chastain.

Voto: 88%

Trailer “Zero Dark Thirty”


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