mercoledì 26 novembre 2008

LE CRONACHE DEI MORTI VIVENTI

Locandina del film Le cronache dei morti viventiTitolo originale: Diary of the dead
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: horror
Durata: 1h35m
Regia: George A. Romero
Sceneggiatura: George A. Romero
Fotografia: Adam Swica
Musiche: Norman Orenstein
Cast: Michelle Morgan, Joshua Close, Shawn Roberts, Amy Ciupak Lalonde, Joe Dinicol, Scott Wentworth, Philip Riccio, Chris Violette, Todd Schroeder, Tatiana Maslany, Laura DeCarteret, Megan Park, Tino Monte


Trama
Jason è uno studente di cinema ed assieme ad un gruppo di amici ed al suo insegnante ha intenzione di realizzare un film horror amatoriale. Iniziate di notte le riprese in un bosco, ascoltano alla radio del loro camper notizie incredibili secondo le quali i morti stanno risuscitando e attaccando ferocemente le persone. Il gruppo decide pertanto di rientrare in città per cercare di raggiungere ognuno i propri cari. Durante il viaggio apprendono dalla radio che in tutta la nazione la situazione fa sempre peggiore e se ne accorgono presto vedendo lungo la strada un poliziotto carbonizzato che cerca di attaccarli. Malgrado l’orrore che ormai dilaga nel gruppo, Jason decide di riprendere con la sua cinepresa tutto l’orrore, gli scontri tra i superstiti e gli zombie facendone un documentario intitolato “The Death of Death”, il film cui stiamo assistendo.

Recensione
“Le cronache dei morti viventi” è un film che si inserisce nel filone di film horror girati in prima persona iniziato anni fa con “The Blair Witch Project”. Questo genere, il mockumentary, si presenta come un documentario riprendendo aspetti della realtà anche se in realtà è pura. Ma il regista George A. Romero utilizza l’idea in modo astuto perché il film in realtà è troppo manipolato per apparire amatoriale: l’eccellente qualità video e la fotografia curata nei minimi dettagli con illuminazioni perfette, regia professionale (nessun movimento eccessivo della mdp) fanno credere poco al finto documentario.
Il cast di giovani sconosciuti reggono male il peso della pellicola. I personaggi appaiono caricature troppo marcate per sembrare convincenti: la ragazza con la testa sulle spalle, la gnocca bionda troppo idota, il ragazzo ossessionato dalla regia, il giovane playboy “figlio di papà”, il professore con vizio dell’alcool.
Anche in “Le cronache dei morti viventi” Romero fa al di là del puro horror connotando la pellicola di significati sociologici. Questa volte è l’informazione ad essere presa di mira: l’informazione classica, quella televisiva e radiofonica, è ormai in mano a poteri forti può risultare facilmente manipolabile e in casi di pericolo si cerchi di coprire la verità. D’altro parte ormai Internet il veicolo della nuova informazione: la rete viene apprezzata come mezzo di comunicazione veloce e libero, anche se Romero è consapevole che l’eccessivo contenuto informativo presente in Internet, spesso con fonti poco attendibili, può generare confusione ed, in realtà, fare disinformazione.
Ritornando a temi puramente horror, bisogna ammettere che nessuno come Romero riesce meglio a trattare l’argomento degli zombie: la pellicola abbonda di trovate geniali condite dal tipico humor che ha caratterizzato di film del maestro. Sono lontani i tempi de “La notte dei morti viventi “ e di “Zombie”, ma “Le cronache dei morti viventi” tra alti e bassi è un film che potrà piacere a molti, soprattutto agli amanti del genere.

Voto: 60%


5 Comments:

Anonimo said...

Aleteos!

Unknown said...

Ciao Amos
questo genere di film erano di mio interesse nei miei anni di adolescenza.
Oggi ,con la famiglia,con due figlie piccole...
ho perso interesse per l'horror.
Comunque continua a tenerci informati.
Ciao e ti auguro buona serata.

Pupottina said...

io continuo a guardarli questi film....
lo vado subito a cercare nelle multisala della mia zona...

ciao

Bruno said...

adoro glo horror pero' questo me lo sono perso.....provvedero'....

Anonimo said...

i ragazzi che realizzano il documentario sono dei professionisti, non a caso stanno girando un film all'inizio del film. credo che a romero non interessi affatto l'aspetto amatoriale della faccenda, anzi...
l'ho trovato un ottimo film e ritengo lo possano tranquillamente apprezzare anche i non amanti del genere.