Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: horror
Durata: 1h36m
Regia: Eli Roth
Sceneggiatura: Eli Roth
Fotografia: Milan Chadima
Musiche: Nathan Barr
Cast: Jay Hernandez, Bijou Phillips, Milan Knazko, Jordan Ladd, Richard Burgi, Roman Janecka, Roger Bart, Edwige Fenech, Lauren German, Heather Matarazzo, Vera Jordanova, Luc Merenda, Ruggero Deodato
Trama
Tre studentesse americane, Beth, ricca ereditiera, Whitney, ribelle e disinibita e Lorna, lagnosa e sognatrice, che frequentano un corso d’arte a Roma, decidono di passare un week-end a Praga. Durante il viaggio in treno incontrano una modella che avevano in precedenza conosciuto a Roma e vengono da questa convinte a cambiare destinazione e recarsi in una stazione termale nella Slovacchia. Una volta giunte nel paesino, le tre alloggiano in un ostello ignare di essere state prese di mira da una organizzazione-confraternita dedita vendita all’asta di ragazzi come cavie vittime di una serie di torture ed brutali omicidi.
Recensione
“Hostel - Part II” incomincia nel punto in cui termina il primo episodio. Stavolta protagonista c’è è il sesso “debole” (o come normalmente lo si usa chiamare). Se nel primo episodio la presenza sulla locandina di Quentin Tarantino poteva far pensare ad una mera operazione commerciale, qui è evidente che il produttore del film è il regista di “Pulp Fiction”. In realtà non solo produttore, dato che la sua mano si nota non solo nell’impronta conferita al film, ma per la scelta di alcune icone dei b-movie italiani degli anni ‘70 tanto care al regista americano. Una sempre affascinante Edwig Fenech, professoressa d’arte (guarda caso come soggetti delle lezioni di pittura ci sono modelli in abiti adamitici); il più grande regista di cannibal-movies, Ruggero Deodato, nei panni di un cliente del club dai gusti cannibali. Infine Luc Merenda, indiscusso protagonista dei poliziotteschi all’italiana. Nella versione originale è un ispettore italiano, mentre in quella italiana, diventa un funzionario slovacco (chissà come fanno in Italia a cambiare addirittura il senso dei film!). Questi cameo rafforzano l’atmosfera da giallo/thriller all’italiana che Tarantino ha preteso per il film ed inoltre sono molte le citazioni ad altri registi del genere come Jess Franco, Luigi Balzella, Jean Rollin, Aldo Lado e Paolo Solvay. Visivamente forte (stavolta Roth lascia poco all’immaginazione), “Hostel - Part II” colpisce però in maggior misura dal punto di vista concettuale. Il disgusto che si prova non è nelle scene altamente gore, ma nel ritratto dell’alta borghesia volgarmente cinica: uomini stanchi ed annoiati anche dei tradimenti extra-coniugale che si divertono e che pensano di riuscire a risolvere i propri problemi esistenziali massacrando propri simili. Un po’ come in realtà accade nel turismo sessuale. Non potendo più giocare sull’effetto sorpresa, “Hostel - Part II” approfondisce i retroscena della storia, mostrando e denunciando fatti e misfatti che nella nostra realtà televisiva e giornalistica vengono sepolti dalle notizie di gossip. Per fortuna il film prende una piega vendicativa e spietata che esalta lo spettatore e che raggiunge il climax in una delle scene più “bobbittiane” che la storia del cinema ricordi. Fantastica ed inquietante la scena dell’asta attraverso il cellulare così come, anche se eccessivamente macabra ma comunque a suo modo sarcastica e divertente, quella dei bambini che si divertono giocando a calcio con un pallone alquanto originale.
“Hostel - Part II” è un film malato, estremamente splatter ma al tempo stesso ironico e graffiante. E non dobbiamo infuriarci se noi italiani veniamo visti come una massa di zoticoni con indosso la maglia di Totti urlanti: “Faccela vedé, faccela toccà!”.
Una curiosità: il trailer del film è stato realizzato in tedesco (cosa che però non è stata gradita agli americani). Questo è stato giustificato dal suo ideatore, Tim Palen, affermando che la lingua tedesca risultando più gutturale appariva più minacciosa. Basta vederlo, l’effetto è davvero riuscito!
Voto: 63%
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: horror
Durata: 1h36m
Regia: Eli Roth
Sceneggiatura: Eli Roth
Fotografia: Milan Chadima
Musiche: Nathan Barr
Cast: Jay Hernandez, Bijou Phillips, Milan Knazko, Jordan Ladd, Richard Burgi, Roman Janecka, Roger Bart, Edwige Fenech, Lauren German, Heather Matarazzo, Vera Jordanova, Luc Merenda, Ruggero Deodato
Trama
Tre studentesse americane, Beth, ricca ereditiera, Whitney, ribelle e disinibita e Lorna, lagnosa e sognatrice, che frequentano un corso d’arte a Roma, decidono di passare un week-end a Praga. Durante il viaggio in treno incontrano una modella che avevano in precedenza conosciuto a Roma e vengono da questa convinte a cambiare destinazione e recarsi in una stazione termale nella Slovacchia. Una volta giunte nel paesino, le tre alloggiano in un ostello ignare di essere state prese di mira da una organizzazione-confraternita dedita vendita all’asta di ragazzi come cavie vittime di una serie di torture ed brutali omicidi.
Recensione
“Hostel - Part II” incomincia nel punto in cui termina il primo episodio. Stavolta protagonista c’è è il sesso “debole” (o come normalmente lo si usa chiamare). Se nel primo episodio la presenza sulla locandina di Quentin Tarantino poteva far pensare ad una mera operazione commerciale, qui è evidente che il produttore del film è il regista di “Pulp Fiction”. In realtà non solo produttore, dato che la sua mano si nota non solo nell’impronta conferita al film, ma per la scelta di alcune icone dei b-movie italiani degli anni ‘70 tanto care al regista americano. Una sempre affascinante Edwig Fenech, professoressa d’arte (guarda caso come soggetti delle lezioni di pittura ci sono modelli in abiti adamitici); il più grande regista di cannibal-movies, Ruggero Deodato, nei panni di un cliente del club dai gusti cannibali. Infine Luc Merenda, indiscusso protagonista dei poliziotteschi all’italiana. Nella versione originale è un ispettore italiano, mentre in quella italiana, diventa un funzionario slovacco (chissà come fanno in Italia a cambiare addirittura il senso dei film!). Questi cameo rafforzano l’atmosfera da giallo/thriller all’italiana che Tarantino ha preteso per il film ed inoltre sono molte le citazioni ad altri registi del genere come Jess Franco, Luigi Balzella, Jean Rollin, Aldo Lado e Paolo Solvay. Visivamente forte (stavolta Roth lascia poco all’immaginazione), “Hostel - Part II” colpisce però in maggior misura dal punto di vista concettuale. Il disgusto che si prova non è nelle scene altamente gore, ma nel ritratto dell’alta borghesia volgarmente cinica: uomini stanchi ed annoiati anche dei tradimenti extra-coniugale che si divertono e che pensano di riuscire a risolvere i propri problemi esistenziali massacrando propri simili. Un po’ come in realtà accade nel turismo sessuale. Non potendo più giocare sull’effetto sorpresa, “Hostel - Part II” approfondisce i retroscena della storia, mostrando e denunciando fatti e misfatti che nella nostra realtà televisiva e giornalistica vengono sepolti dalle notizie di gossip. Per fortuna il film prende una piega vendicativa e spietata che esalta lo spettatore e che raggiunge il climax in una delle scene più “bobbittiane” che la storia del cinema ricordi. Fantastica ed inquietante la scena dell’asta attraverso il cellulare così come, anche se eccessivamente macabra ma comunque a suo modo sarcastica e divertente, quella dei bambini che si divertono giocando a calcio con un pallone alquanto originale.
“Hostel - Part II” è un film malato, estremamente splatter ma al tempo stesso ironico e graffiante. E non dobbiamo infuriarci se noi italiani veniamo visti come una massa di zoticoni con indosso la maglia di Totti urlanti: “Faccela vedé, faccela toccà!”.
Una curiosità: il trailer del film è stato realizzato in tedesco (cosa che però non è stata gradita agli americani). Questo è stato giustificato dal suo ideatore, Tim Palen, affermando che la lingua tedesca risultando più gutturale appariva più minacciosa. Basta vederlo, l’effetto è davvero riuscito!
Voto: 63%
17 Comments:
invogli a vederli i film di cui parli con tanta competenza, bravo*
grazia http://curiosa.splinder.com
ohhh
a me nunnne' piaciuto per niente, ma gusti son gusti :)
ne' il primo ne' il secondo...
Non ho visto nè il primo e non intendo vedere il secondo.
Ti ho linkato sul mio blog..se vuoi facci un salto.
Buona giornata
no no non sono fatta per questi film!! mi viane paura solo a vedere i trailer!!!
ciao!
Carissimo, ma lo sai che, dopo anni di horror, non ne posso francamente più? ;-)
Belle recensioni, però!
bella rece amosgitai!ora ti linko..mi hai detto di mandarti una mail per dirmi di una tua proposta..ma con scritto che cosa?cioè io te la mando pure una mail ma dimmi con cosa..ti mando una mail vuota?
oddio quel film è allucinante...
il primo non mi aveva colpito molto...questo lo devo ancora vedere...ma è già uscito in dvd?
mah, non saprei dire se mi attira oppure no... la presenza di deodato certo non aiuta...
vedremo, se lo vedrò ti farò sapere...
vidi il primo ed era simpatico... ora mi toccherà vedere anche questo!
I miei complimenti!
Scrivi le tue recensioni con tanta passione da far venire a chiunque la voglia di vedere i film di cui parli!
x filippo:
Data di uscita: 20/11/2007
Audio: DD 5.1 italiano
Extra: commenti, dietro le quinte, scene eliminate, intervista radiofonica, errori sul set per una durata di circa 79 min.
Durata: 1h36m
Formati: 2.35:1 16/9 anamorfico.
Sottotitoli: italiano, inglese, inglese nu, danese, finlandese, hindi, norvegese, svedese.
Non vedo l'ora di vederlo!
Il film poggia tutta la sua costruzione narrativa su un certo tipo di fare cinema inaugurato anni e anlni fa dal Sig.Tarantino.
Hostel2 no è un film ma una dichiarazione d'amore sincera verso film quali "L'ultimo treno della notte" di Aldo Lado e "I corpi presentano tracce di violenza carnale".
Averne di pellicole così oggi.
a parte lo splatter e il gore a quantità industriali (che è solo un bene), il resto è di un noioso letale..ok i cammmmei, la fenech favolosa, deodato o meglio Diodato e il grande merendero, pero' il caro Eli è sempre lì a rimescolare carte, sempre a fare sti omaggi (Cabin Fever è un'accozzaglia di omaggi, e pure mal riusciti)..vivo per lo splatter, la motosega è vita, ma ogni tanto una misera tramina interessante, non sarebbe male!
cmq complimenti per le recensioni :)
Ho visto il primo e sto apposto così...
Ale55andra
Ciao...
a mio parere Hostel 2 è di sicuro meglio risucito del suo precedente..cosa tra l'altro difficile da ottenre nei sequel.
Forse anche perchè a mio avviso c'è un maggior studio concettuale dietro e meno splatter fine a se stante.
Un abbraccio a tutti.
A.
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