lunedì 3 marzo 2008

[REC]

Locandina del film RecTitolo originale: id.
Nazione: Spagna
Anno: 2007
Genere: horror
Durata: 1h25m
Regia: Jaume Balagueró, Paco Plaza
Sceneggiatura: Jaume Balagueró, Paco Plaza, Luis A. Berdejo
Fotografia: Pablo Rosso
Musiche: Xavier Mas
Cast: Manuela Velasco, Ferran Terrazza, Jorge Yamam Serrano, Carlos Lasarte, Pablo Rosso, David Vert, Vicente Gil, Martha Carbonell, Carlos Vicente


Trama

Angela è una giovane reporter di una TV locale. Per una notte seguirà, con il suo cameraman Pablo, i vigili del fuoco di Barcellona nella speranza di un buon servizio per il suo programma “Mentre voi dormite”. La notte prosegue noiosamente fino a quando non arriva la chiamata di intervento da una palazzina del centro in cui pare essere avvenuto un incidente ad un’anziana signora. Arrivati sul posto, i vicini raccontano terrorizzati di urla spaventose provenienti dall’appartamento. La giornalista li segue nell’appartamento, ma ben presto si trova a documentare una notte davvero terrificante.

Recensione
“[Rec]” è un film che si presta subito ad una facile stroncatura a causa della sua apparente assenza di originalità. Nella sua trama infatti non è difficile individuare richiami a pellicole come “28 giorni dopo” e molte altre che trattano virus che trasformano uomini in zombies assetati di sangue, e nella realizzazione tecnica, con l’utilizzo dell’occhio della telecamera come protagonista principale di un finto documentario, ricalca appieno le orme di “The Blair Witch Project”. I due registi spagnoli Balaguerò (“Nameless - Entità nascosta”, “Darkness”, “Fragile”) e Plaza (“Second name”, “I delitti della luna piena”), grazie ad una sceneggiatura coinvolgente ed un ritmo che non concede un attimo di tregua, sono però riusciti nella difficile impresa di resuscitare il genere degli zombie-movies che negli ultimi anni sfornava quasi sempre mediocri pellicole, realizzando un film che, non appena l’incubo entra in scena, terrorizza in maniera agghiacciante e disturbante. Perché “[Rec]” è un horror reale che richiude lo spettatore assieme ai condomini del palazzo. Ed è proprio l’orrore nella sacralità domestica a determinare un profondo turbamento. Questa volta il teatro dell’orrore non è rappresentato da case maledette, motel fuori mano o castelli infestati. Nella quotidianità di una notte come tante altre, il terrore sopraggiunge inatteso in una palazzina al centro di Barcellona, dove si ritrovano condomini assonnati, vigili del fuoco ed una troupe televisiva. Laddove in “The Blair Witch Project” era lasciato tutto alle supposizioni ed alla libera interpretazione dell’osservatore, in “[Rec]” nulla è omesso, l’occhio della telecamera riprende tutto quello che c’è da riprendere ed è proprio Angela che incita senza sosta il cameraman (“Pablo, riprendi tutto! Porca puttana!”) e poco interessa se la sua foga eccessiva sia dovuta ad avidità personale (lo scoop che può renderla famosa) o dal diritto di cronaca (documentare ogni cosa in modo che nulla possa essere occultato in seguito dalle autorità). Lo scopo principale dei due registi iberici è quello di spaventare, atterrire lo spettatore, inchiodarlo alla poltrona ed l’espediente del finto documentario si è rivelato il mezzo perfetto, in una società bombardata da informazioni giornalistiche spesso portate all’enfatizzazione dello scandalo, del dolore e della tragedia. L’inizio in piena tranquillità, le interviste ai vigili quasi imbarazzati di fronte la telecamera, la visita alla mensa durante la cena, la partitella di basket nella palestra, conduce lo spettatore in uno stato di noia tipico della vita di tutti giorni. Nulla lascia immaginare l’incubo che si manifesterà di lì a poco. Lo spettatore si ritrova improvvisamente vittima di inquietudine, claustrofobia, sgomento. Il tutto dilatato dallo stile delle riprese, spesso fuori fuoco con conseguente perdita dei dettagli a causa dei movimenti improvvisi del cameraman che cerca di sottrarsi alla morte. Cast di attori di discreto livello che si sono trovati di fronte ad interpretazioni difficili, impegnati a recitare nella maniera più “vera” possibile non potendo andar dietro ad una rigida sceneggiatura. Manuela Velasco, scelta anche per i suoi trascorsi televisivi, è abilissima nell’interpretare il ruolo della cronista alla ricerca affannata dello scoop ed a volte quasi impacciata nel presentare le domande durante le interviste, riuscendo così a mostrare i difetti e gli impacci di una ragazza ancora alle prime esperienze televisive.
In definitiva, “[Rec]” è un film di ottima fattura che centra in pieno l’obiettivo di un film horror: spaventare. E le qualità del film spagnolo non sono passate inosservate neanche negli USA, dato che è già pronto “Quarantine”, il solito remake americano.

Voto: 82%


22 Comments:

Anonimo said...

Visto sabato sera; ultimo spettacolo notturno!

Mi son cagato addosso..

Come dici tu, la storia non è originale; tuttavia è girato da dio! Se lo scopo di un film horror è quello di terrorizzare, [REC] ci è riuscito a manetta!

Melina2811 said...

Una bellissima recensione, io non l'ho visto e non è neanche il mio genere preferito. Questo non toglie che il tuo è un bell'articolo.

Anonimo said...

Lo avrei scaratato a piè pari, invece grazie a questa recensione mi propongo di resuscitarlo in dvd non appena uscirà! :)

Anonimo said...

Bussisotto
http://farmacoultravioletto.splinder.com

non vedo l'ora di gustarmelo...ne parlano benissimo un pò ovunque!!
La trma ricorda, a sommi capi, quella di Demoni 2 del Bava nazionale, sarò curioso di vedere il risultato ottenuto.
Bella recensione

ISOLE-GRECHE.com said...

x lilith:
Non solo DVD, ma alta definizione (Blue Ray o simili), impianto audio multicanale 5.1 ad arte... perché a mio avviso... nel buio domestico... la ferocia audio/video della pellicola non ha paragoni. Urla agghiaccianti provenienti da ogni direzione... solo il multicanale può riuscire... e direi... forse in maniera eccessiva...

Anonimo said...

Ho visto il trailer su YouTube e lo stile rimarca fortemente il mitico "The Blair Witch Project"... ma stavolta il terrore mi sembra ancora più puro e forte...non vedo l'ora di vederlo!!!

Anonimo said...

Mi ricordo che venne presentato fuori concorso all'ultima mostra di venezie e ne avevano parlato bene. La tua recensione conferma quelle critiche, ma ... non so se il mio cuore riuscirà a reggere certe scene! Ciao, Ale

Anonimo said...

Dalla trama sembra che somigli in qualche modo a “The Blair Witch Project”, il che è interessante...

Penso che appena sara "disponibile" in rete me lo procurerò...

Complimenti, bella recensione!

SolarTime - Il Blog di Alessandro

ISOLE-GRECHE.com said...

x Alessandro:
Lascia perdere! Se non hai intenzione di vederlo al cinema, aspetta che esca il DVD. Audio e video ad alta qualità sono determinanti per la pellicola. Non apprezzeresti il meglio del film!

Anonimo said...

X amosgitai:

Certo, mi rendo conto che sia necessario un ottimo livello di audio/video, infatti se certi film non hanno queste caratteristiche, neanche li guardo!
Sicuramente al cinema è sempre tutta un'altra cosa (non c'è paragone...), ma se dovessi andarci ogni volta che ho intenzione di guardare un bel film, non mi basterebbe uno stipendio!

SolarTime - Il Blog di Alessandro

Carmen said...

... ero in dubbio.. ma me ne parlano un gran bene.. te compreso.. mi sto ricredendo!

ISOLE-GRECHE.com said...

x amosgitai:
Sono pienamente d'accordo con te, però ti ripeto che questo è uno dei casi in cui è meglio il cinema o il DVD (se in possesso di impianto adeguato)!
Questo non è un bel film, ma un film fantastico che fa dell'atmosfera il suo punto di forza.

Anonimo said...

amo i gialli, i triller e quindi mi piacerà di sicuro!
andrea

Unknown said...

mi hai fatto venire voglia di vederlo-provvederò subito-grazie!
daisi
www.daisi.splinder.com

Anonimo said...

segue il filone lanciato da blair witch project e sinceramente a me questi film non piacciono parecchio

Anonimo said...

Ma le riprese fanno venire il voltastomaco come in Cloverfield?? Ci terrei a non vomitare in sala...

ISOLE-GRECHE.com said...

x Shepp:
Pur non avendo ancora visto Cloverfield posso dirti che nel caso di Rec la telecamera è molto più stabile. Questo è dovuto anche ad una considerazione più tecnica. In Rec chi riprende è un cameraman esperto, mentre in Cloverfield sono le persone comuni. Balaguerò e Plaza hanno dunque preteso che la telecamera fosse il più stabile possibile, anche se considera che in alcuni momenti Pablo, il cameraman, fugge dagli zombies e dunque un po' di movimento c'è. Magari evita di abbuffarti prima di andare a cinema!

Anonimo said...

Ciao!

grazie per il commento, ho già inserito il tuo link :-)
Molto bello il tuo blog.

Anonimo said...

Ciao!
non amo molto i film dell'orrore (sono un po' troppo impressionabile per godermeli). Purtroppo non ho visto nessuno dei film che hai recensito ultimamente, però ho una curiosità: hai visto "Caos calmo?" che ne pensi?
Michela

Anonimo said...

Effettivamente il tuo blog è interessante, grazie per avermelo segnalato! Un saluto e a presto!

Gisel_B said...

non amo particolarmente il genere, soffro di ansia e il medico me lo ha vietato... ;)
pero' la tua rece e' come sempre convincente, quasi quasi mi prendo il lexotan e vado a vederlo!
ciao

chimy said...

Io sono un pò meno positivo a livello di giudizio... anche se è un film riuscitissimo (concordo in pieno su questo).

Un saluto