lunedì 24 marzo 2008

RENDITION - DETENZIONE ILLEGALE

Locandina del film RenditionTitolo originale: Rendition
Nazione: USA, Sudafrica
Anno: 2007
Genere: drammatico, thriller
Durata: 2h00m
Regia: Gavin Hood
Sceneggiatura: Kelley Sane
Fotografia: Dion Beebe
Musiche: Paul Hepker, Mark Kilian
Cast: Jake Gyllenhaal, Meryl Streep, Reese Witherspoon, Omar Metwally, Peter Saarsgard, Igal Naor, Zineb Oukach, J.K. Simmons, Bob Gunton, Moa Khouas, Alan Arkin, Rosie Malek-Yonan, Laila Mrabti

Trama
Durante un attentato suicida in un paese nordafricano rimane accidentalmente ucciso anche un agente della CIA. Grazie ad alcune intercettazioni telefoniche, i servizi segreti americani risalgono ad un ingegnere chimico egiziano, Anwar El-Ibrahimi, da anni residente a Chicago negli USA. L’uomo viene fatto sparire subito dopo un volo dal Sudafrica verso Washington DC. In seguito ad un primo interrogatorio l’ingegnere viene estradato segretamente nel paese in cui è avvenuto l’attentato dove viene sottoposto ad una serie di torture da parte della polizia egiziana Abasi Fawal, sotto gli occhi dell’agente della CIA Douglas Freeman, inesperto sostituto dell’agente morto nell’attentato terroristico. Nel frattempo, Isabelle El-Ibrahimi, all’oscuro della sorte del marito inizia la sua ricerca disperata attraverso le istituzioni americane.

Recensione
Un’extraordinary rendition (consegna straordinaria) è un’azione che, oltrepassando i limiti della legge internazionale, permette il sequestro, il trasferimento, la detenzione e la tortura, eseguiti segretamente, nei confronti di un cittadini stranieri, sospettati di terrorismo. Tale pratica è stata più volte messa in atto dai servizi segreti statunitensi soprattutto dopo i fatti dell’11 settembre, con motivazioni di sicurezza nazionale e lotta al terrorismo.
Il regista sudafricano Gavin Hood, autore di “Il suo nome è Tsotsi”, premio Oscar nel 2006 come miglior film straniero, al suo primo film hollywoodiano esordisce con un tema scomodo ma sicuramente interessante. “Rendition - Detenzione illegale” è infatti un film di denuncia che cerca di far luce su una pratica ai quale i media hanno dato negli anni poco o nessuno spazio, inducendo alla riflessione su una delle tante applicazioni distorte del motto “il fine giustifica i mezzi”, soprattutto da quando la lotta al terrorismo è divenuta punto focale della politica estera degli USA e di molti altri paesi. Lo sceneggiatore Kelley Sane si è infatti ispirato ad alcuni casi di persone vittime delle “extraordinary rendition” e che, dopo essere state scagionate, avevano deciso di fare causa al governo americano.
Un uomo di nazionalità egiziana, dunque presumibilmente di fede islamica, laureatosi presso una prestigiosa università americana, sposato con un’americana, con un figlio americano ed in attesa di un secondo, viene all'improvviso prelevato senza spiegazioni, tradotto in un altro paese dove viene torturato dal personale di polizia incurante di ogni diritto umano. Come lo stesso regista Hood afferma, non interessa scoprire se l’ingegnere egiziano sia colpevole o meno, ma se sia giusto giungere alla verità con quei metodi e senza nessuna possibilità di difesa: denudato dei suoi vestiti, della sua identità, della sua dignità; rinchiuso in un buco umido senza luce; subendo annegamenti forzati e forti scosse elettriche. E dall’altra parte dell’oceano, la giovane moglie incinta, interpretata con carattere ed equilibrio da Reese Witherspoon, cerca di sapere qualcosa e solo grazie a qualche sua amicizia, riesce ad arrivare a conosce qualcosa. Ma sbatte contro le istituzioni, rappresentate dal volto acido e maligno di Meryl Streep, che riesce con poche battute a confermare le sue indiscutibili qualità. Jake Gyllenhall invece presta il suo viso di natura spaesato ad un personaggio smarrito e scoraggiato che si ritrova, suo malgrado, ad accollarsi e tollerare situazioni che non approva ma che il suo ruolo gli impone.
“Rendition - Detenzione illegale” attraverso una struttura di thriller politico, riesce a coniugare tensione e denuncia, opponendo con stile le due atmosfere, quella nordafricana e quella americana, mantenendo l’opportuno equilibrio, senza schierarsi, avvalendosi di un’interessante intreccio narrativo che appassiona e lascia riflettere.

Voto: 69%


2 Comments:

Anonimo said...

ciao- proverò a vederlo.... 1 bacione abby

Luciano said...

Anche questo da vedere purtroppo. Ho letto recensioni abbastanza critiche anche se la storia è un vero pugno nello stomaco. Un film comunque che merita una visione e che apprezzerò sicuramente.