Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: fantasy
Durata: 1h25m
Regia: Matt Reeves
Sceneggiatura: Drew Goddard
Fotografia: Michael Bonvillain
Musiche: Will Files
Cast: Lizzy Caplan, Jessica Lucas, T.J. Miller, Michael Stahl-David, Mike Vogel, Odette Yustman, Anjul Nigam, Margot Farley, Theo Rossi, Brian Klugman
Trama
Manhattan, New York City. In una sera come tante altre, un gruppo di amici organizza una festa a sorpresa per Rob in procinto di partire per il Giappone dove conseguirà la carica di vicepresidente della Tagruato, una compagnia petrolifera produttrice anche di una bevanda energetica chiamata Slusho.
Tutto procede in piena serenità, ma la festa viene bruscamente interrotta da un boato fragoroso che fa tremare le pareti della casa. Usciti sul tetto per capire cosa sia avvenuto, i ragazzi osservano il cielo illuminato a causa di forti esplosioni. Tutti fuggono spaventati in strada, in fuga da qualcosa di oscuro ed indefinito.
Recensione
Solo dal genio di J.J. Abrams, creatore di “Alias” e “Lost”, due serial ripiene di mistero ed segreti, poteva nascere una campagna di viral marketing che ha anticipato l’uscita di “Cloverfield”. Puntando tutto sul non visto, che stimola molto più di quanto comunemente viene anticipato nei classici trailer cinematografici, si è riusciti a generare un passaparola, soprattutto sul web, dove tutti si sforzavano di individuare cosa ci fosse dietro quella locandina che mostrava una statua della libertà senza testa. Il film ha poi fatto registrare un seguito di notizie, interpretazioni, spiegazioni, idee ed opinioni anche dopo la sua uscita, con forum, siti, blog che parlando di quello che si nasconde dietro gli 85 minuti della pellicola continuano a mantenere alto l’interesse verso la pellicola.
“Cloverfield” è un film di difficile catalogazione ed ogni paragone possibile (“Godzilla” o “King Kong” per la creatura vista e non vista, “Blair Witch Project” per le modalità di ripresa) può essere facilmente contestato. Tutto inizia con una misteriosa scritta che avverte lo spettatore che quanto sta per vedere si tratta di un video sul caso denominato “Cloverfield” ritrovato a Central Park dall’esercito americano nella memory card di una videocamera. Nel filmato si osserva la cronaca dell’intera notte di terrore, intervallata da piccoli frammenti di una ordinaria giornata trascorsa dal Rob, il protagonista principale, insieme alla sua ex-ragazza.
Si partecipa alla tragedia in presa diretta, senza alcun taglio tipico della fase di montaggio: caos, panico, morte. Nessuna certezza, nessun dettaglio su quanto sta avvenendo, non una minima spiegazione dell’origine del terrore.
Abrams ha fatto leva sulla paura che ha mutato per sempre la società americana dopo l’11 settembre. Un popolo sempre convinto di far parte di un paese invincibile, in pochi minuti si vede nel film privato di ogni certezza (neanche l’esercito, strumento di sicurezza, riesce ad organizzarsi di fronte l’oscura minaccia) è gettato all'istante nel terrore. Se Al Qaeda ha distrutto le Torri Gemelle, non restava che abbattere l’altro simbolo di New York, ovvero la statua della libertà, all’inizio del film orribilmente decapitata.
Ma quanto esposto rappresenta solo la premessa del film, ciò che lo circonda. Mentre la scelta di un cast di nomi poco famosi sembra perseguire esattamente la finalità di far apparire tutto come un documentario di persone comuni e non come una fiction, la trama è però decisamente scarna con alcune scene davvero prive di ogni logicità. Malgrado alcuni difetti evidenti (dialoghi superficiali, uomini instancabili, scelte particolarmente stupide), “Cloverfield” è un film che funziona bene grazie anche all’ottima scelta dei tempi: dopo l’inizio in sordina, necessario per introdurre i protagonisti e far intuire al pubblico il senso di quotidianità e di normalità, gli eventi prendono un brutta piega con velocità pazzesca, disorientando l’osservatore seppellito dall’ansia e dall’uragano travolgente degli eventi.
“Cloverfield” è in definitiva un film che si può amare od odiare, essere qualcosa di lontano dal cinema oppure rappresentarne l’essenza stessa. Allo spettatore l’ardua sentenza.
Voto: 60%
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: fantasy
Durata: 1h25m
Regia: Matt Reeves
Sceneggiatura: Drew Goddard
Fotografia: Michael Bonvillain
Musiche: Will Files
Cast: Lizzy Caplan, Jessica Lucas, T.J. Miller, Michael Stahl-David, Mike Vogel, Odette Yustman, Anjul Nigam, Margot Farley, Theo Rossi, Brian Klugman
Trama
Manhattan, New York City. In una sera come tante altre, un gruppo di amici organizza una festa a sorpresa per Rob in procinto di partire per il Giappone dove conseguirà la carica di vicepresidente della Tagruato, una compagnia petrolifera produttrice anche di una bevanda energetica chiamata Slusho.
Tutto procede in piena serenità, ma la festa viene bruscamente interrotta da un boato fragoroso che fa tremare le pareti della casa. Usciti sul tetto per capire cosa sia avvenuto, i ragazzi osservano il cielo illuminato a causa di forti esplosioni. Tutti fuggono spaventati in strada, in fuga da qualcosa di oscuro ed indefinito.
Recensione
Solo dal genio di J.J. Abrams, creatore di “Alias” e “Lost”, due serial ripiene di mistero ed segreti, poteva nascere una campagna di viral marketing che ha anticipato l’uscita di “Cloverfield”. Puntando tutto sul non visto, che stimola molto più di quanto comunemente viene anticipato nei classici trailer cinematografici, si è riusciti a generare un passaparola, soprattutto sul web, dove tutti si sforzavano di individuare cosa ci fosse dietro quella locandina che mostrava una statua della libertà senza testa. Il film ha poi fatto registrare un seguito di notizie, interpretazioni, spiegazioni, idee ed opinioni anche dopo la sua uscita, con forum, siti, blog che parlando di quello che si nasconde dietro gli 85 minuti della pellicola continuano a mantenere alto l’interesse verso la pellicola.
“Cloverfield” è un film di difficile catalogazione ed ogni paragone possibile (“Godzilla” o “King Kong” per la creatura vista e non vista, “Blair Witch Project” per le modalità di ripresa) può essere facilmente contestato. Tutto inizia con una misteriosa scritta che avverte lo spettatore che quanto sta per vedere si tratta di un video sul caso denominato “Cloverfield” ritrovato a Central Park dall’esercito americano nella memory card di una videocamera. Nel filmato si osserva la cronaca dell’intera notte di terrore, intervallata da piccoli frammenti di una ordinaria giornata trascorsa dal Rob, il protagonista principale, insieme alla sua ex-ragazza.
Si partecipa alla tragedia in presa diretta, senza alcun taglio tipico della fase di montaggio: caos, panico, morte. Nessuna certezza, nessun dettaglio su quanto sta avvenendo, non una minima spiegazione dell’origine del terrore.
Abrams ha fatto leva sulla paura che ha mutato per sempre la società americana dopo l’11 settembre. Un popolo sempre convinto di far parte di un paese invincibile, in pochi minuti si vede nel film privato di ogni certezza (neanche l’esercito, strumento di sicurezza, riesce ad organizzarsi di fronte l’oscura minaccia) è gettato all'istante nel terrore. Se Al Qaeda ha distrutto le Torri Gemelle, non restava che abbattere l’altro simbolo di New York, ovvero la statua della libertà, all’inizio del film orribilmente decapitata.
Ma quanto esposto rappresenta solo la premessa del film, ciò che lo circonda. Mentre la scelta di un cast di nomi poco famosi sembra perseguire esattamente la finalità di far apparire tutto come un documentario di persone comuni e non come una fiction, la trama è però decisamente scarna con alcune scene davvero prive di ogni logicità. Malgrado alcuni difetti evidenti (dialoghi superficiali, uomini instancabili, scelte particolarmente stupide), “Cloverfield” è un film che funziona bene grazie anche all’ottima scelta dei tempi: dopo l’inizio in sordina, necessario per introdurre i protagonisti e far intuire al pubblico il senso di quotidianità e di normalità, gli eventi prendono un brutta piega con velocità pazzesca, disorientando l’osservatore seppellito dall’ansia e dall’uragano travolgente degli eventi.
“Cloverfield” è in definitiva un film che si può amare od odiare, essere qualcosa di lontano dal cinema oppure rappresentarne l’essenza stessa. Allo spettatore l’ardua sentenza.
Voto: 60%
Trailer “Cloverfield”
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7 Comments:
L'ho visto e non mi ha entusiasmato sinceramente..
Ti dirò:
a me è piaciuto proprio!:)
MaD
Questo film mi entusiasmò e non poco. Dovrei rivederlo con calma in DVD per vedere se non sono stato abbagliato.
Ciao,
al di là del giudizio numerico che non di solito non sono abituato a dare, devo dire che anche a me il film è piaciuto, ma dopo The Blair... l'unico vero testimone del "homemade" artistico io lo darei a Rec.
Saluti libertari
a me è piaciuto anche se si rimane un po intontiti per le riprese a mano libera, è un film diverso dal solito. nel dvd ci sono due finali alternativi, amgari lo compro (o lo scarico) ;)
VOTO 6.5
Cloverfield mi è piaciuto tantissimo. Mi ha fatto venire mal di testa, ma l'ho finito con molto piacere.
Lessi in giro sul nome Cloverfield, cosa significa?
L'ho preso qualche giorno fa in DVD e mi è piaciuto.. fino a quando non è uscito fuori il mostro!...credo sarebbe stato molto più avvincente se avessero messo una trama ambientalista sullo stile di "e venne il giorno".
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