martedì 2 settembre 2008

DENTI

Locandina del film DentiTitolo originale: Teeth
Nazione: USA
Anno: 2007
Genere: commedia, horror
Durata: 1h34m
Regia: Mitchell Lichtenstein
Sceneggiatura: Mitchell Lichtenstein
Fotografia: Wolfgang Held
Musiche: Robert Miller
Cast: Jess Weixler, John Hensley, Josh Pais, Hale Appleman, Lenny von Dohlen, Vivienne Benesch, Ashley Springer, Julia Garro, Nicole Swahn, Adam Wagner


Trama

Dawn è una dolce ragazzina che frequenta il liceo in una piccola città della provincia americana. E’ molto impegnata nel suo gruppo studentesco, “La promessa”, volto a difendere il valore della verginità fino al matrimonio. Dawn si proclama vergine e questo suo “dono” vuole conservarlo a tutti costi per l’uomo che la condurrà all’altare. Ma Dawn si troverà ben presto a fare i conti con le proprie naturali pulsioni sessuali anche perché ha appena conosciuto quello che sembra il ragazzo dei suoi sogni. Fin qui quasi ignorante riguardo al suo corpo ed alla sua sessualità, Dawn farà nuove scoperte, tra le quali una incredibile: è dotata di una vagina dentata. Quello che sembrava essere solo un mito di molte civiltà del passato in lei è pura realtà. Dawn dovrà imparare a conoscere e convivere con questo suo particolare “dono”.

Recensione
“Denti” è il primo film sulla vagina dentata, un mito condiviso da tante civiltà del passato in tutto il mondo. Il regista e sceneggiatore Mitchell Lichtenstein, figlio di Roy Lichtenstein, uno dei padri della pop art insieme ad Andy Warhol, decide di porre al centro della propria pellicola la vagina dentata, un mito consolidato anche dalla psicoanalisi, quando Freud analizzava le paure maschili nei confronti della donna, possibile autrice di castrazione durante i rapporti sessuali. Lichtenstein tratta ogni argomento con piacevole ironia senza mai eccedere nell’irriverenza. Infatti non è sua intenzione deridere o condannare il moralismo sessuofobico dei gruppi pro-castità che proliferano oggi negli Stati Uniti grazie anche ad ingenti aiuti economici da parte del governo, né far vendicare le donne, spesso sottomettesse dalla violenza del sesso maschile.
L’ambientazione nella provincia americana allarmata dalla presenza di una centrale nucleare, la mediocrità della recitazione degli attori, il particolare tema trattato, le scene splatter ricordano molto i film della Troma Entertainment, casa di produzione e distribuzione cinematografica indipendente statunitense di film trash, tendenzialmente splatter con evidenti sfumature sexy.
Ma “Denti” rappresenta la paura dei ragazzi nei confronti di un universo sconosciuto quale è il sesso. Dawn sostiene “La promessa” soprattutto perché afflitta dal fatto di essere convinta nel suo corpo ci sia qualcosa di strano, convinta che tutte le ragazze condividano con lei tali tormenti. Tutto prosegue tranquillamente fino a quando non conosce quello che per lei rappresenta l’uomo dei suoi sogni. Il castello inizia a sgretolarsi e le sue pulsioni sessuali, normali per una ragazza della sua età, prendono il sopravvento. Nel frattempo, grazie proprio a queste sue prime esperienze, diviene consapevole del suo “problema”. Ma il processo di accettazione di sé e del suo corpo raggiungerà l’apice quando si renderà conto degli effetti spaventosi che il suo potere avrà nei confronti dei suoi ignari amanti.
E’ però dal punto di vista tecnico che “Denti” lascia a desiderare: regia appena sufficiente, sceneggiatura in alcuni momenti banale e poco coinvolgente, non priva poi di momenti di noia soprattutto nella parte iniziale. Gli attori sono davvero scarsi ed a salvarsi è solo la protagonista Jess Weixler, premiata al Sundance Festival 2007. Jess è la perfetta ragazzina tenera ed angelica ma che riesce, in alcuni momenti, a sfoggiare uno sguardo perfido ed inquietante.
Terrificanti ed al tempo stesso fantastiche alcune scene (non riportabili qui per non rovinare la visione del film) alcune di esse rimarranno per molto tempo nelle menti turbate degli spettatori.
“Denti” è una commedia agrodolce, ironica e graffiante, con momenti di agghiacciante splatter/horror, ma decisamente trash. Un mix di risate e terrore (soprattutto per gli uomini) che stupisce per la sua originalità ed armonia, ma che nelle mani di un regista esperto avrebbe potuto far gridare al capolavoro. Splendido tuttavia il finale e la canzone che accompagna i titoli di coda.

Voto: 62%


11 Comments:

duhangst said...

Il peggiore incubo di noi uomini :-)

Anonimo said...

Visto che hai trascolocato... ti son venuta a trovare!
Ti seguirò anche qui!
Buona giornata!
Solidea

Anonimo said...

tranquillo, nessun problema...mi dispiace solo quando la gente passa solo per lasciare un commento e ottenere una visita in più...non è la prima volta che censuro parole anatomiche, oramai...si dovrebbe capire perché!

Anonimo said...

mah non so se lo vedrò, ma credo di no...
Simone

M.S. said...

non sapevo che il regista fosse figlio del grandissimo Roy Lichtenstein (artista che amo ancor più di andy warhol). anche se il tuo voto è una risicata sufficienza mi sembra di capire che comunque lo consigli.
lo vedrò.

Anonimo said...

Al cinema l'ho perso (solita distribuzione criminale, era uscito in una sala e c'è rimasto 5 giorni), ma ho una gran voglia di recuperarlo.
Mi incuriosisce molto e, indipendentemente dai limiti che hai sottolineato, credo che vada riconosciuto al regista/sceneggiatore il merito di aver scelto un tema tutt'altro che facile.
Con un argomento simile, tanto il trash più becero che il porno soft sono dietro l'angolo.

Luciano said...

Devo decidermi a vederlo. Nonostante molti giudizi appena sufficienti, rimane un film che non passa inosservato.

Matteo L. said...

Ma è fantastico un blog così, almeno so quando andare al cinema o meno. Bravo. Ti andrebbe scambio di link? Se accetti ti aspetto da me. Grazie

Anonimo said...

Adoro il cinema. Tornerò a trovarti molto volentieri.
L'accoppiata Auteil-Paradise, apparantemente alquanto azzardata, è eccezionale sullo schermo.

Anonimo said...

Osteria numero venti...
;-)
Super cult
Byez

Twiggy said...

l'ho visto per sbaglio ieri sera. un buon esempio di come una trama originale NON basta a fare un buon film...diciamoci la verità. se la protagonista non fosse una vagina il telecomando finirebbe nella spazzatura dopo i primi 10 minuti...gioca tutto sulla curiosità perversa dello spettatore. e il tentativo di denuncia contro l'energia nucleare è un po' troppo fiacco per essere d'effetto. mi sbilancio: un film orrendo...