lunedì 3 novembre 2008

FRONTIERS - AI CONFINI DELL'INFERNO

Locandina del film Frontiers - Ai confini dell’infernoTitolo originale: Frontiere(s)
Nazione: Francia, Svizzera
Anno: 2007
Genere: horror
Durata: 1h48m
Regia: Xavier Gens
Sceneggiatura: Xavier Gens
Fotografia: Laurent Bares
Musiche: Jean-Pierre Taieb
Cast: Karina Testa, Aurelien Wiik, Patrick Ligardes, David Saracino, Maud Forget, Samuel Le Bihan, Chems Dahmani, Amelie Daure, Estelle Lefebure, Rosine Favey, Adel Bencherif


Trama
Durante alcuni scontri in seguito ad manifestazione politica contro l’eventuale salita al potere della destra estrema, un gruppo di ragazzi approfitta della caos per sfuggire alla polizia dopo una rapina che ha fruttato ben €120000. Durante la fuga il gruppo deve dividersi perché uno di loro viene colpito gravemente e deve essere trasportato urgentemente in ospedale. Il gruppo ha intenzione per raggiungere l’Olanda oltrepassando la frontiera francese. Essendo ormai notte inoltrata, due dei ragazzi decidono di fermarsi in un motel sperduto nei pressi del confine con il Belgio. Ma in quel motel si respira una strana atmosfera ed i ragazzi saranno vittime di qualcosa di agghiacciante e pericoloso.

Recensione
Se nell’horror ormai l’originalità sembra defunta come lo zombie più nauseabondo, “Frontiers - Ai confini dell’inferno” non fa eccezione, anzi fa gridare al plagio multiplo. Sono tanti i film non solo presi come ispirazione, ma dai quali sono copiate di sana piana intere scene. Sembra così dunque di assistere ad una sorta di tributo, ad un montaggio del tipo “Il meglio del cinema horror”: scene che sembrano prese da “Non aprite quella porta”, “Hostel”, “The Blair witch project”, “La casa dei 1000 corpi”, “Alta tensione”, “The descent”, “Saw - L’enigmista”, “Le colline hanno gli occhi”, con un finale che ricorda tanto Uma Thurman in “Kill Bill”.
Paradossalmente però “Frontiers - Ai confini dell’inferno” è un buon film con un cast all’altezza (eccezionale Karina Testa che offre intensità espressiva per tutto il film) ed alcune ottime scene che trasmettono un’angoscia insostenibile. La scena del taglio dei capelli raggiunge livelli drammatici difficilmente eguagliabili ed i fischiettii sulle note di “Lili Marlene” danno un senso beffardo da far inorridire più del fiume di sangue che impregna la pellicola. Non rimarranno infatti delusi gli amanti dello splatter, con il sangue che schizza con tale crudeltà ed inumanità da far impallidire anche una pellicola come “Hostel”.
La regia del francese Xavier Gens, se non si considerano alcuni eccessi da videoclip, funziona perfettamente nella sua capacità di ricostruire atmosfere ripugnanti e malsane sia sul piano scenografico che psicologico, tra pazzi fascisti, fetide porcilaie, femmine assatanate di sesso e miniere infestate da qualcosa di orribile. Le tensioni sociali che fanno da sfondo agli eventi iniziali del film vanno messe in relazione con quelli che vedranno vittime i ragazzi nei pressi della frontiera con il Belgio. Gens, seppur in maniera eccessiva, vuole illustrare quali potrebbero essere le conseguenze se partiti di estrema destra riuscissero un giorno a ritornare al potere. Quegli scontri ricordano quelli accaduti realmente alla fine del 2005 nei sobborghi di Parigi quando, a causa della morte di due minorenni che credendosi inseguiti dalla polizia si rifugiarono in una cabina elettrica rimanendo fulminati. I protagonisti della guerriglia urbana furono giovani disoccupati discriminati per le loro origini non francesi, i loro nomi arabi, pur essendo persone di nazionalità francese. Questi scontri all’inizio del film, offrono a “Frontiers - Ai confini dell’inferno” uno scenario realistico per la sua estrema violenza. Pur essendo dei semplici ladri, i ragazzi fanno parte di quelle stesse persone che nel 2005 bruciarono a ferro e fuoco Parigi (i ragazzi sono francesi, ma di origini algerine). Efficaci la fotografia raffinata di Laurent Bares, sia nel caos parigino che nell’orrore della “frontiera” e l’apporto sonoro di Jean-Pierre Taieb.
“Frontiers - Ai confini dell’inferno” farà felici gli appassionati del genere, se ancora non stanchi delle pellicole citate alle quali Gens sembra essersi ispirato. Fosse uscito prima di tutti questi film, il suo voto sarebbe potuto anche essere molto più alto, ma il genere è ormai stantio e “Frontiers - Ai confini dell’inferno” non aggiunge quasi nulla.

Voto: 60%


4 Comments:

Stella said...

Questo non è proprio il mio genere di film preferito, ma il tuo blog è interessante
Buona serata

Anonimo said...

Ho visto qui in Francia dove vivo Frontière(s) (questo il titolo originale dell'italiano "Frontiers - ai confini dell'inferno" in estate.
Sono rimasto contento perché amo il genere splatter/gore e di scene sanguinolente ce ne sono tante.
Concordo con te che nel caso fosse uscito prima di "The Texas Chainsaw Massacre" e dei suoi seguiti e clone sarebbe stato un capolavoro.
Però è da evidenziare il fatto che in Europa, in Francia e Spagna soprattutto, stiamo assistendo ad un buon numero di pellicole horror di qualità, sia tecnicamente che per sceneggiatura.
Gran merito a Gens con questo "Frontiers - ai confini dell'inferno".

ForgettingMyHome

Luciano said...

Mi incuriosisce anche questo anche se mi sono fatto l'idea di un film molto modesto.

Anonimo said...

Il film nel complesso si può ritenere ben fatto ed interessante. Concordo pienamente infatti il fatto che nella maggior parte delle scene il regista e gli attori riescono a trasmettere sentimenti forti e angosciosi. Ciò che fa perdere notevolmente punti al film è la spudorata copia di scene che hanno reso famosi altri film. Mi ha stupito molto il fatto che si trattasse di una produzione Francese. Più che altro non mi aspettavo che i Francesi fossero all'altezza di "sfornare" un horror degno delle pellicole americane.

In conclusione do un bel 6+ al film ed un 9 pieno all'attore che ha interpretato "il padre", figura rasentante la psicopatia estrema e di schieramento politico nazista. Semplicemente fantastico.