Titolo originale: Brokedown palace
Nazione: USA
Anno: 1999
Genere: drammatico
Durata: 1h39m
Regia: Jonathan Kaplan
Sceneggiatura: David Arata
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Musiche: David Newman
Cast: Claire Danes, Kate Beckinsale, Bill Pullman, Jacqueline Kim, Daniel Lapaine, Henry O, Tom Amandes, Bahni Turpin, Lilia Cuntpay, John Doe, Indhira Charoenpura, Aimee Graham, Kay Tong Lim
Trama
Alice e Darlene, fresche di diploma, mentono ai loro genitori dicendo di partire per le Hawaii e invece trascorrono l’estate nell’esotica Bangkok. Prendono in affitto una stanza in un lurido albergo della capitale thailandese, ma sono felici di ritrovarsi in Oriente, una terra per loro libera e divertente. Durante il loro soggiorno, stringono una tenera amicizia con Nick, un’affascinante ragazzo australiano. Nick parte per Hong Kong e chiede alle due ragazze di raggiungerlo, ma le due ragazze mentre sono pronte ad imbarcarsi sull’aereo vengono arrestate: nei loro zainetti ci sarebbero sei chili di eroina purissima. Per Alice e Darlene si aprono le porte del carcere thailandese e sarà per loro l’inizio di un incubo.
Recensione
Ritrovarsi nei guai a causa della leggerezza tipica adolescenziale: “Bangkok senza ritorno” è la disavventura di due amiche americane, appena diplomate, che decidono di partire alla ricerca di avventura e divertimento, ma il loro essere giovani e sprovvedute le porterà ad una situazione terribile in un paese molto diverso dal loro, finendo vittime di un sistema giudiziario e carcerario poco incline alla giustizia ed ai diritti umani. Non si può dire che “Bangkok senza ritorno” sia un film originale, tanto sembra essersi ispirato a “Fuga di mezzanotte”, capolavoro di Alan Parker.
Sebbene non si distingua per originalità, il film scorre piacevolmente con una discreta empatia nei confronti delle due ragazze protagoniste. Non mancano i colpi di scena, orchestrati da Jonathan Kaplan, regista esperto in legal thriller. Alcuni aspetti della trama restano oscuri, un espediente che Kaplan utilizza allo scopo di tenere alto l’interesse nello spettatore che resta invinghiato nell’amicizia delle due ragazze non priva, come a volte accade, di dubbi e piccole invidie. Magari, al termine del film, Kaplan avrebbe potuto chiarire alcuni passaggi evitando di lasciare alcune domande insolute.
Claire Danes e Kate Beckinsell, le due attrici protagoniste, incarnano con naturalezza la spensieratezza delle due ragazze. Entrambe attraenti e sprovvedute, una troppo ingenua e l’altra un po’ più smaliziata. Bellezza a parte, le due si rivelano anche piuttosto brave nell’interpretazione, anche se è Bill Pullman, nei panni dell’avvocato che le difende, ad offrire la prova migliore.
La colonna sonora di “Bangkok senza ritorno” si conforma alla trama tra melodie orientaleggianti e DJ remix, come “Rock the casbah” dei Clash riproposta dai Solar Twins. Buona, anche se in alcuni momenti eccede l’aspetto melodrammatico rendendolo stucchevole ed un po’ patetico.
Di qualità la fotografia di Newton Thomas Sigel (molta televisione prima di film come “L'allievo” , “Il tocco del male”, “Blood and wine” e il meraviglioso “I soliti sospetti”) che intervalla i meravigliosi scenari esotici con i ritratti delle protagoniste imprigionate negli squallidi ambienti carcerari thailandesi.
“Bangkok senza ritorno” è un film piacevole, non presenta alcun approfondimento delle tematiche trattate, il che lo rende più adatto ad un pubblico di adolescenti. Solleva qualche riflessione senza approfondirla perché vuole essere un prodotto di puro intrattenimento.
Nazione: USA
Anno: 1999
Genere: drammatico
Durata: 1h39m
Regia: Jonathan Kaplan
Sceneggiatura: David Arata
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Musiche: David Newman
Cast: Claire Danes, Kate Beckinsale, Bill Pullman, Jacqueline Kim, Daniel Lapaine, Henry O, Tom Amandes, Bahni Turpin, Lilia Cuntpay, John Doe, Indhira Charoenpura, Aimee Graham, Kay Tong Lim
Trama
Alice e Darlene, fresche di diploma, mentono ai loro genitori dicendo di partire per le Hawaii e invece trascorrono l’estate nell’esotica Bangkok. Prendono in affitto una stanza in un lurido albergo della capitale thailandese, ma sono felici di ritrovarsi in Oriente, una terra per loro libera e divertente. Durante il loro soggiorno, stringono una tenera amicizia con Nick, un’affascinante ragazzo australiano. Nick parte per Hong Kong e chiede alle due ragazze di raggiungerlo, ma le due ragazze mentre sono pronte ad imbarcarsi sull’aereo vengono arrestate: nei loro zainetti ci sarebbero sei chili di eroina purissima. Per Alice e Darlene si aprono le porte del carcere thailandese e sarà per loro l’inizio di un incubo.
Recensione
Ritrovarsi nei guai a causa della leggerezza tipica adolescenziale: “Bangkok senza ritorno” è la disavventura di due amiche americane, appena diplomate, che decidono di partire alla ricerca di avventura e divertimento, ma il loro essere giovani e sprovvedute le porterà ad una situazione terribile in un paese molto diverso dal loro, finendo vittime di un sistema giudiziario e carcerario poco incline alla giustizia ed ai diritti umani. Non si può dire che “Bangkok senza ritorno” sia un film originale, tanto sembra essersi ispirato a “Fuga di mezzanotte”, capolavoro di Alan Parker.
Sebbene non si distingua per originalità, il film scorre piacevolmente con una discreta empatia nei confronti delle due ragazze protagoniste. Non mancano i colpi di scena, orchestrati da Jonathan Kaplan, regista esperto in legal thriller. Alcuni aspetti della trama restano oscuri, un espediente che Kaplan utilizza allo scopo di tenere alto l’interesse nello spettatore che resta invinghiato nell’amicizia delle due ragazze non priva, come a volte accade, di dubbi e piccole invidie. Magari, al termine del film, Kaplan avrebbe potuto chiarire alcuni passaggi evitando di lasciare alcune domande insolute.
Claire Danes e Kate Beckinsell, le due attrici protagoniste, incarnano con naturalezza la spensieratezza delle due ragazze. Entrambe attraenti e sprovvedute, una troppo ingenua e l’altra un po’ più smaliziata. Bellezza a parte, le due si rivelano anche piuttosto brave nell’interpretazione, anche se è Bill Pullman, nei panni dell’avvocato che le difende, ad offrire la prova migliore.
La colonna sonora di “Bangkok senza ritorno” si conforma alla trama tra melodie orientaleggianti e DJ remix, come “Rock the casbah” dei Clash riproposta dai Solar Twins. Buona, anche se in alcuni momenti eccede l’aspetto melodrammatico rendendolo stucchevole ed un po’ patetico.
Di qualità la fotografia di Newton Thomas Sigel (molta televisione prima di film come “L'allievo” , “Il tocco del male”, “Blood and wine” e il meraviglioso “I soliti sospetti”) che intervalla i meravigliosi scenari esotici con i ritratti delle protagoniste imprigionate negli squallidi ambienti carcerari thailandesi.
“Bangkok senza ritorno” è un film piacevole, non presenta alcun approfondimento delle tematiche trattate, il che lo rende più adatto ad un pubblico di adolescenti. Solleva qualche riflessione senza approfondirla perché vuole essere un prodotto di puro intrattenimento.
Voto: 74%
Trailer “Bangkok senza ritorno”
7 Comments:
Capiti proprio a fagiuolo!
Bangkok senza ritorno lo vedo stasera su Rete4. Peccato per l'orario. Che dici resisterò? Però, mi ispira!
Gioia
A me capitato di vederlo due o tre giorni prima di partire per Bangkok..
Che ne pensi di Sette Anime di Muccino?
Che ne pensi di andare in RECENSIONI FILM e vedere che è presente alla lettera "S"???
Pigronaaaa!!!
;)
ahhhhhhhhhhhhh:)
Ciao, lo sto guardando stasera e siccome è tardi volevo sapere la fine :P
ValeTata non posso scrivertelo qui perché rovinerei il film a chi vuole vederlo. Ma tutta la trama di "Bangkok senza ritorno", finale compreso, è presente su Wikipedia cliccando qui.
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