Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: biografico
Durata: 2h08m
Regia: Gus Van Sant
Sceneggiatura: Dustin Lance Black
Fotografia: Harris Savides
Musiche: Danny Elfman
Cast: Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin, Diego Luna, James Franco, Alison Pill, Victor Garber, Denis O’Hare, Joseph Cross, Stephen Spinella, Lucas Grabeel, Brandon Boyce, Howard Rosenman, Kelvin Yu
Trama
Gli ultimi otto anni della vita di Harvey Milk, eletto consigliere comunale a San Francisco, divenendo il primo omosessuale dichiarato ad accedere ad un'importante carica pubblica in negli USA. Milk, dopo alcuni scontri nella città di New York, decise di trasferirsi col suo compagno Scott Smith a San Francisco, dove aprirono un piccolo negozio di fotografia, nel cuore di un quartiere popolare, Castro, che diventò un simbolo importante per tutti gli gay americani.
Milk diventò un paladino dei diritti civili, non soltanto per gli omosessuali, combattendo la Proposition 6, un legge che avrebbe fatto licenziare tutti gli insegnanti dichiaratisi omosessuali. La legge, promossa dal senatore John Briggs, aveva un forte seguito per i continui proclami della cantante Anita Bryant.
Recensione
“Milk” di Gus Van Sant è un film biografico sulla vita di Harvey Milk, un personaggio poco conosciuto in Italia. Ed è questo il primo merito da attribuire a Gus Van Sant, regista poliedrico e sicuramente di gran valore. Nell’esporre la storia di Milk, Van Sant utilizza una struttura narrativa semplice e misurata che segue i tradizionali film biografici, tracciandone però soltanto il periodo in cui la sua vita ebbe “davvero senso”. Ben sostenuto dalla voce narrante dello stesso protagonista che una sera, immerso nella solitudine della sua casa, sente la necessità di lasciare una sorta di testamento audio, consapevole che il destino a breve non sarebbe stato benevolo, “Milk” mostra l’America degli anni ’70, attraverso le sue crisi e gli scontri. Un paese che pur facendosi portatore da sempre di libertà e democrazia si dimostrava ottuso nei confronti del “diverso”. Van Sant realizza una messa in scena fantastica, mescolando i filmati dell’epoca ai fotogrammi del film opportunamente trattati ottenendo un insieme del tutto indistinguibile. Una sceneggiatura piena di dialoghi interessanti, mai troppo di parte, capace di descrivere senza troppa enfasi il personaggio, lasciando il campo alla sua attività, compiuta attraverso la sua schiera di sostenitori. Perché il suo motto, col quale apriva ogni raduno era: “Salve, sono Harvey Milk, e voglio reclutarvi tutti”.
Un altro merito di Gus Van Sant discende dalla sua capacità di radunare attori in un cast perfetto e di tirare fuori il massimo da ognuno di loro. Sean Penn è nel personaggio di Harvey Milk ai massimi della sua carriera di attore, interpretandolo in un modo che pochi attori sarebbero stati in grado di farlo. Ricevuta carta bianca dal regista, Penne ci mette fisicità e vigore tali da far pensare che si tratti di un documentario con il vero Milk, cosa che appare molto più evidente nella versione in lingua originale. Ma l’autenticità dei personaggi, riscontrabile al termine del film durante i titoli di coda, si estende anche agli altri attori.
Splendida la colonna sonora di “Milk”, realizzata da Danny Elfman, rende le ambientazioni ancor più immerse negli anni in cui si svolge la storia.
Milk è un film che punta molto alla forza comunicativa di Harvey Milk. Otto anni raccontati attraverso suoi ideali, il suo coraggio e l’abnegazione volti a realizzare un futuro migliore, non solo per i gay. “Milk” è un film appassionante che chiunque dovrebbe vedere.
Voto: 84%
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: biografico
Durata: 2h08m
Regia: Gus Van Sant
Sceneggiatura: Dustin Lance Black
Fotografia: Harris Savides
Musiche: Danny Elfman
Cast: Sean Penn, Emile Hirsch, Josh Brolin, Diego Luna, James Franco, Alison Pill, Victor Garber, Denis O’Hare, Joseph Cross, Stephen Spinella, Lucas Grabeel, Brandon Boyce, Howard Rosenman, Kelvin Yu
Trama
Gli ultimi otto anni della vita di Harvey Milk, eletto consigliere comunale a San Francisco, divenendo il primo omosessuale dichiarato ad accedere ad un'importante carica pubblica in negli USA. Milk, dopo alcuni scontri nella città di New York, decise di trasferirsi col suo compagno Scott Smith a San Francisco, dove aprirono un piccolo negozio di fotografia, nel cuore di un quartiere popolare, Castro, che diventò un simbolo importante per tutti gli gay americani.
Milk diventò un paladino dei diritti civili, non soltanto per gli omosessuali, combattendo la Proposition 6, un legge che avrebbe fatto licenziare tutti gli insegnanti dichiaratisi omosessuali. La legge, promossa dal senatore John Briggs, aveva un forte seguito per i continui proclami della cantante Anita Bryant.
Recensione
“Milk” di Gus Van Sant è un film biografico sulla vita di Harvey Milk, un personaggio poco conosciuto in Italia. Ed è questo il primo merito da attribuire a Gus Van Sant, regista poliedrico e sicuramente di gran valore. Nell’esporre la storia di Milk, Van Sant utilizza una struttura narrativa semplice e misurata che segue i tradizionali film biografici, tracciandone però soltanto il periodo in cui la sua vita ebbe “davvero senso”. Ben sostenuto dalla voce narrante dello stesso protagonista che una sera, immerso nella solitudine della sua casa, sente la necessità di lasciare una sorta di testamento audio, consapevole che il destino a breve non sarebbe stato benevolo, “Milk” mostra l’America degli anni ’70, attraverso le sue crisi e gli scontri. Un paese che pur facendosi portatore da sempre di libertà e democrazia si dimostrava ottuso nei confronti del “diverso”. Van Sant realizza una messa in scena fantastica, mescolando i filmati dell’epoca ai fotogrammi del film opportunamente trattati ottenendo un insieme del tutto indistinguibile. Una sceneggiatura piena di dialoghi interessanti, mai troppo di parte, capace di descrivere senza troppa enfasi il personaggio, lasciando il campo alla sua attività, compiuta attraverso la sua schiera di sostenitori. Perché il suo motto, col quale apriva ogni raduno era: “Salve, sono Harvey Milk, e voglio reclutarvi tutti”.
Un altro merito di Gus Van Sant discende dalla sua capacità di radunare attori in un cast perfetto e di tirare fuori il massimo da ognuno di loro. Sean Penn è nel personaggio di Harvey Milk ai massimi della sua carriera di attore, interpretandolo in un modo che pochi attori sarebbero stati in grado di farlo. Ricevuta carta bianca dal regista, Penne ci mette fisicità e vigore tali da far pensare che si tratti di un documentario con il vero Milk, cosa che appare molto più evidente nella versione in lingua originale. Ma l’autenticità dei personaggi, riscontrabile al termine del film durante i titoli di coda, si estende anche agli altri attori.
Splendida la colonna sonora di “Milk”, realizzata da Danny Elfman, rende le ambientazioni ancor più immerse negli anni in cui si svolge la storia.
Milk è un film che punta molto alla forza comunicativa di Harvey Milk. Otto anni raccontati attraverso suoi ideali, il suo coraggio e l’abnegazione volti a realizzare un futuro migliore, non solo per i gay. “Milk” è un film appassionante che chiunque dovrebbe vedere.
Voto: 84%
5 Comments:
spero di vederlo...la storia è iteressante
Grazie per la recensione, forse andrò a vederlo nel week end!
Un abbraccione
Ho visto MILK e mi sono commosso. (L'ultima volta che ho pianto al cinema è stata quando andai a vedere "American Beauty" di Sam Mendes.) MILK è -secondo me- un ottimo film di un regista che già ci ha regalato altre valide pellicole. Il messaggio che lascia è molto importante ma al contempo sottile: diritti per tutti, anche per quelli apparentemente diversi. Uscito dal cinema, la prima impressione che ho avuto è che si trattasse -ahimè!- dell'ennesimo film a tematica gay in cui i gay sono per lo più effemminati e alquanto appariscenti. Dopo qualche riflessione, ho intuito che fosse proprio questo l'elemento chiave.
Tenterò di spiegarmi in modo meno controverso. Se Gus Van Sant avesse reso i suoi personaggi maschili e "normali", il messaggio sarebbe stato fuorviante e cioè che quella fetta di gay che anela alla "normalità" vuole (ovviamente) i propri diritti in modo da conformarsi al resto del mondo. Invece il messaggio importante è proprio questo: non importa se si è gay, etero, bisex, effemminato, travestito, eccentrico, confuso, ecc ..i diritti devono averceli tutti!
gus van sant è sempre garanzia di grandi film!
il cast poi è in forma stellare e il finale mi è sembrato particolarmente notevole
Spero di vederlo al più presto! Nel frattempo ho visto Revolutionary Road che è stupendo! Ciao, Ale
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