Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: drammatico
Durata: 1h59m
Regia: Sam Mendes
Sceneggiatura: Justin Haythe
Fotografia: Roger Deakins
Musiche: Thomas Newman
Cast: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Michael Shannon, Kathy Bates, Ryan Simpkins, Ty Simpkins, Richard Easton, David Harbour, Kathryn Hahn, Zoe Kazan, Dylan Baker, Keith Reddin
Trama
Frank e April Wheeler sono una giovane coppia della media borghesia degli anni ‘50 che vive in una splendida casa con giardino nella periferia di New York. April è una casalinga e recita con scarsi risultati in una compagnia teatrale locale, Frank ha un lavoro troppo ordinario con il desiderio di trovare qualcosa che possa rendere più entusiasmante la sua vita. I Wheeler sono adorati da tutto il vicinato che vede in loro la perfetta famiglia americana. Nel privato, però, la coppia vede giorno dopo giorno spegnersi l’atmosfera magica che un tempo li aveva fatti innamorare. Per riaccendere il loro rapporto e dare un senso alle loro vite ormai oppresse dalla quotidianità, April propone a Frank di trasferirsi a Parigi. Ma alcuni imprevisti e la paura di perdere la stabilità raggiunta dopo tanti sacrifici, rischia di far svanire il sogno di una nuova vita.
Recensione
“Revolutionary road” vede riunirsi sullo schermo, dopo più di dieci anni, una delle coppie più romantiche della storia del cinema, allorché con la loro intensa storia d’amore nel film “Titanic” fecero sognare milioni di spettatori. Provate adesso ad immaginare se il Titanic non fosse mai affondato oppure se Leonardo DiCaprio avesse trovato la forza di rimanere attaccato a quell’appiglio di fortuna fino all’arrivo dei soccorsi. La coppia di innamorati sarebbe giunta spaventata ma sana e salva a New York dove avrebbe iniziato la loro vita insieme. “Revolutionary road” sembra proprio il seguito di quella storia d’amore, ormai entrata a far parte della routine, risucchiandone così l’anima e rovinandone l’essenza.
Tratto dall’omonimo romanzo di Richard Yates, “Revolutionary road” è un intenso dramma che descrive la deriva di una coppia che vive un’esistenza troppo ordinaria, consapevole che soltanto un cambiamento radicale possa salvarli dallo sconforto.
Il regista Sam Mendes, premio Oscar con il film “American beauty”, affronta la storia dei coniugi Wheeler: un uomo schiavo del suo lavoro che lo priva di tutti i suoi sogni, ed una donna, casalinga infelice in cerca di riprendere a vivere; per riuscirci, pensa ad un trasferimento a Parigi, una città sempre esaltata dal marito. Lì potrebbero vivere con i soldi risparmiati e con il lavoro di lei, lasciando così a Frank la possibilità di trovare con calma la sua strada. In realtà Frank si rende subito conto che la sua vita da impiegato gli ha fatto perdere la voglia di sognare qualcosa di più entusiasmante, ormai inserito nel “sistema”. Invece April appare come una donna ormai priva del senso della realtà, cocciuta ed infantile, poco incline alle sue responsabilità di madre. Il (non) ruolo dei figli infatti fa riflettere sulla solidità della coppia. Nelle due ore di pellicola, i figli sono presenti soltanto in pochi fotogrammi tanto da far dimenticare che esistano. In diverse occasioni si nota il mancato attaccamento di April nei confronti dei figli: una mattina dichiara apertamente al marito il piacere di fare colazione senza i propri figli e durante una telefonata all’amica che le sta tenendo i figli (questi poveri bambini sono sempre affidati a qualcuno per tutta la durata del film) non trova le parole di dimostrare il proprio affetto.
Ottima la regia di Sam Mendes capace di rappresentare il malessere e le difficoltà di una nazione appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale attraverso un’attenta analisi dei rapporti familiari e con gli altri appartenenti alla comunità. Buona la sceneggiatura di Justin Haythe, capace di estrarre dalle pagine del libro di Yates dialoghi sempre intensi trovando una traccia da seguire durante il susseguirsi degli eventi. “Revolutionary road” ha tra i suoi punti di forza la splendida fotografia del maestro Roger Deakins e le musiche di Thomas Newman, ottimo supporto alle immagini, in particolare nell’ultima parte del film. Il cast è meraviglioso: Leonardo DiCaprio e Kate Winslet rivoluzionano attraverso la loro maturità artistica l’idea che da anni si aveva della loro coppia romantica, rendendo vivi e reali i personaggi con le loro complesse personalità. Ottime le prove di Kathy Bates e Michael Shannon, quest’ultimo in una parte fondamentale nella storia: figlio di vicini di casa è psicologicamente disturbato, ma saranno le sue dure e schiette parole a far luce sull’insoddisfazione di Frank ed April, scoperchiando tutte le loro ipocrisie.
Voto: 77%
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: drammatico
Durata: 1h59m
Regia: Sam Mendes
Sceneggiatura: Justin Haythe
Fotografia: Roger Deakins
Musiche: Thomas Newman
Cast: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Michael Shannon, Kathy Bates, Ryan Simpkins, Ty Simpkins, Richard Easton, David Harbour, Kathryn Hahn, Zoe Kazan, Dylan Baker, Keith Reddin
Trama
Frank e April Wheeler sono una giovane coppia della media borghesia degli anni ‘50 che vive in una splendida casa con giardino nella periferia di New York. April è una casalinga e recita con scarsi risultati in una compagnia teatrale locale, Frank ha un lavoro troppo ordinario con il desiderio di trovare qualcosa che possa rendere più entusiasmante la sua vita. I Wheeler sono adorati da tutto il vicinato che vede in loro la perfetta famiglia americana. Nel privato, però, la coppia vede giorno dopo giorno spegnersi l’atmosfera magica che un tempo li aveva fatti innamorare. Per riaccendere il loro rapporto e dare un senso alle loro vite ormai oppresse dalla quotidianità, April propone a Frank di trasferirsi a Parigi. Ma alcuni imprevisti e la paura di perdere la stabilità raggiunta dopo tanti sacrifici, rischia di far svanire il sogno di una nuova vita.
Recensione
“Revolutionary road” vede riunirsi sullo schermo, dopo più di dieci anni, una delle coppie più romantiche della storia del cinema, allorché con la loro intensa storia d’amore nel film “Titanic” fecero sognare milioni di spettatori. Provate adesso ad immaginare se il Titanic non fosse mai affondato oppure se Leonardo DiCaprio avesse trovato la forza di rimanere attaccato a quell’appiglio di fortuna fino all’arrivo dei soccorsi. La coppia di innamorati sarebbe giunta spaventata ma sana e salva a New York dove avrebbe iniziato la loro vita insieme. “Revolutionary road” sembra proprio il seguito di quella storia d’amore, ormai entrata a far parte della routine, risucchiandone così l’anima e rovinandone l’essenza.
Tratto dall’omonimo romanzo di Richard Yates, “Revolutionary road” è un intenso dramma che descrive la deriva di una coppia che vive un’esistenza troppo ordinaria, consapevole che soltanto un cambiamento radicale possa salvarli dallo sconforto.
Il regista Sam Mendes, premio Oscar con il film “American beauty”, affronta la storia dei coniugi Wheeler: un uomo schiavo del suo lavoro che lo priva di tutti i suoi sogni, ed una donna, casalinga infelice in cerca di riprendere a vivere; per riuscirci, pensa ad un trasferimento a Parigi, una città sempre esaltata dal marito. Lì potrebbero vivere con i soldi risparmiati e con il lavoro di lei, lasciando così a Frank la possibilità di trovare con calma la sua strada. In realtà Frank si rende subito conto che la sua vita da impiegato gli ha fatto perdere la voglia di sognare qualcosa di più entusiasmante, ormai inserito nel “sistema”. Invece April appare come una donna ormai priva del senso della realtà, cocciuta ed infantile, poco incline alle sue responsabilità di madre. Il (non) ruolo dei figli infatti fa riflettere sulla solidità della coppia. Nelle due ore di pellicola, i figli sono presenti soltanto in pochi fotogrammi tanto da far dimenticare che esistano. In diverse occasioni si nota il mancato attaccamento di April nei confronti dei figli: una mattina dichiara apertamente al marito il piacere di fare colazione senza i propri figli e durante una telefonata all’amica che le sta tenendo i figli (questi poveri bambini sono sempre affidati a qualcuno per tutta la durata del film) non trova le parole di dimostrare il proprio affetto.
Ottima la regia di Sam Mendes capace di rappresentare il malessere e le difficoltà di una nazione appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale attraverso un’attenta analisi dei rapporti familiari e con gli altri appartenenti alla comunità. Buona la sceneggiatura di Justin Haythe, capace di estrarre dalle pagine del libro di Yates dialoghi sempre intensi trovando una traccia da seguire durante il susseguirsi degli eventi. “Revolutionary road” ha tra i suoi punti di forza la splendida fotografia del maestro Roger Deakins e le musiche di Thomas Newman, ottimo supporto alle immagini, in particolare nell’ultima parte del film. Il cast è meraviglioso: Leonardo DiCaprio e Kate Winslet rivoluzionano attraverso la loro maturità artistica l’idea che da anni si aveva della loro coppia romantica, rendendo vivi e reali i personaggi con le loro complesse personalità. Ottime le prove di Kathy Bates e Michael Shannon, quest’ultimo in una parte fondamentale nella storia: figlio di vicini di casa è psicologicamente disturbato, ma saranno le sue dure e schiette parole a far luce sull’insoddisfazione di Frank ed April, scoperchiando tutte le loro ipocrisie.
Voto: 77%
Trailer “Revolutionary road”
Inizia a guadagnare con Nielsen, famosa società di sondaggi.
Accumuli punti convertibili in premi: fotocamere, cellulari,
iPod, accessori per la casa, buoni vacanza, videogiochi!
Inizia a guadagnare con Nielsen, famosa società di sondaggi.
Accumuli punti convertibili in premi: fotocamere, cellulari,
iPod, accessori per la casa, buoni vacanza, videogiochi!
4 Comments:
sam mendes, le musiche di thomas newman, un cast stellare, il tuo giudizio positivo..
devo vedere questo film al più presto!
Bel blog, complimenti...grazie di essere tra i lettori del mio...è un piacere....se ti va di fare scambio link fammi sapere...a presto
Riccardo
admin di Citysport (http://sportcity-ricio.blogspot.com)
nn mi è piaciuto questo film...
ciao:)
buona serata
Mediamente piaciuto, l'ho trovato un po' lunghetto, ma la coppia Leo/Kate regge nel tempo come poche
Post a Comment