martedì 21 aprile 2009

PRIME

Locandina del film PrimeTitolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2005
Genere: commedia, sentimentale
Durata: 1h45m
Regia: Ben Younger
Sceneggiatura: Ben Younger
Fotografia: William Rexer
Musiche: Ryan Shore
Cast: Meryl Streep, Uma Thurman, Bryan Greenberg, Jon Abrahams, David Younger, Adriana Biasi, Zak Orth, Palmer Brown, Aubrey Dollar, Jerry Adler, Annie Parisse, Ato Essandoh, Doris Belack


Trama
Rafi ha 37 anni è un’intraprendente donna in carriera, ma è reduce da un doloroso divorzio che l’ha portata alla depressione. Per risolvere i suoi problemi si reca in cura da un’analista, Lisa Metzger. La dottoressa le consiglia di lasciarsi andare e godersi la relazione con David, un ragazzo più giovane di lei di 14 anni conosciuto per caso. Quando Lisa scopre che il ragazzo che sta frequentando Rafi è suo figlio si ritrova nel totale imbarazzo perché sarà costretta ad ascoltare anche i minimi dettagli sulla vita sessuale di suo figlio David con Rafi. In queste condizioni, Lisa non è più molto contenta di quel rapporto e si porrà il problema se rivelare tutto alla sua paziente.

Recensione
“Prime” è una brillante commedia sentimentale che dosa con intelligenza sorrisi e lacrime. La storia pone le sue basi da un lato sull’equivoco che si instaura tra la psicanalista e la sua paziente, interpretate da due mostri sacri del cinema come Uma Thurman e Meryl Streep, e dall’altro sulla storia d’amore che valica i classici confini generazionali. Uma Thurman appare al massimo splendore fisico ed interpretativo. Affascinante ed delicata, trasmette dolcezza e sensualità nel suo modo di vestire semplice e disinvolto. La musa di Tarantino assume senza alcuna incertezza il ruolo di donna sull’orlo dei quarant’anni già gravata da un matrimonio fallito, ma con la volontà di rimettersi in gioco. Come spesso accade in America, cercherà la forza di superare i suoi problemi e le sue insicurezze nella sua analista, interpretata da Meryl Streep, sensazionale per la sua ironia e per la gestualità capace di strappare numerosi sorrisi. Tra le due dive si pone il personaggio di David, interpretato da Bryan Greenberg, attore noto in ambito televisivo ma alla prima apparizione sul grande schermo. In fin dei conti, Greenberg si rileva convincente nei panni del giovane artista idealista e spensierato, capace di mostrare sia un lato maturo che infantile, legato al suo affetto nei confronti della madre.
Ben Younger, regista e sceneggiatore, riesce a fare di “Prime” una commedia non banale costruita su alcuni temi importanti, trattati in maniera divertente e mai pesante. In primis c’è il rapporto psicoanalista-paziente condizionato dal “conflitto di interessi” della dottoressa che, suo malgrado, ricopre anche il ruolo di madre dell’amante della paziente. Attraverso una serie di dialoghi spassosi e brillanti, si passa dunque dai consigli professionali di medico a quelli interessati di madre possessiva, preoccupata anche del fatto che Rafi non del tutto distante dalla religione ed alle tradizioni ebraiche. La parte sentimentale della storia offre invece un argomento non nuovo nel cinema, ovvero un legame affettivo vissuto tra persone di diversa età, nel caso in cui è la donna ad essere più in avanti con l’età. Ed anche questo aspetto sarà vissuto con angoscia da Lisa, riproposto con humour durante le scene nello studio della dottoressa Metzger, quando quest’ultima ha già scoperto la vera identità del ragazzo di Rafi.
La frenetica e raffinata New York non poteva essere ambientazione migliore per una siffatta commedia, avvicinandola a quel genere di commedie brillanti tipiche di Woody Allen, regista che quasi sempre ha girato i suoi film a Manhattan, spesso vera protagonista dei suoi film.
“Prime” è un film collocabile sul confine tra il romantico e divertente. Un film dotato di un intelligente sviluppo narrativo che però può alla lunga potrebbe apparire un po’ ripetitivo, ma i divertenti ed imbarazzanti equivoci e l’interpretazione delle due attrici protagoniste consentono di giungere senza indugi al delizioso finale.

Voto: 67%


2 Comments:

cinemaleo said...

I duetti tra Meryl Streep e Uma Thurman sono quanto di meglio il grande schermo ci abbia offerto negli ultimi tempi ma il piacevolissimo gioco a metà film scompare e l’attenzione è rivolta esclusivamente alla “love story”, il cui svolgimento appare poco originale e non particolarmente brillante.

catetom said...

A me le due attrici,veramente due mostri sacri,non sono sembrate in formissima,forse poco convinte dai ruoli o dalla sceneggiatura.Ciao,Catetom.