
Se malgrado un viaggiatore non abbia intenzione di ascoltare i consigli della Farnesina e voglia comunque effettuare un viaggio nelle zone classificate a rischio rapimento sarà obbligatoria un’assicurazione. E’ quanto deciso dal Cosipar, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Francesco Rutelli. Il Comitato ha prospettato alcuni interventi per dissuadere i viaggi a rischio sequestro in modo da sgravare, in caso di inadempienza, lo Stato dalle spese di liberazione. Questo quanto dichiarato dal Cosipar: “La responsabilità dei singoli cittadini appare l’elemento decisivo su cui concentrare l’attenzione in sede preventiva. In effetti, pur senza tralasciare la necessità di intervenire per tutelare la vita dei nostri connazionali in ogni situazione, occorre dissuadere con strumenti più penetranti quei nostri connazionali che, per scegliere viaggi avventurosi e insicuri, mettono a rischio la propria incolumità e quella dei funzionari preposti alla sicurezza chiamati ad intervenire, determinando inoltre l’insorgere di situazioni critiche per lo Stato sul piano delle relazioni politico-diplomatiche e la necessità di fronteggiare, quanto meno, spese di ordine logistico a carico della collettività. L’assicurazione dovrebbe coprire le spese sostenute anche da organismi pubblici, in conseguenza dell’avvenuto sequestro e per le esigenze di intervento che ne derivano”.
Il ministro Frattini ha puntualizzato che non può essere limitata la libertà individuale dei cittadini ma è necessario che ciascuno sia persuaso a recarsi in determinate zone a rischio.
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