venerdì 11 settembre 2009

THE EXORCISM OF EMILY ROSE

Locandina del film The exorcism of Emily RoseTitolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2005
Genere: horror, thriller
Durata: 1h59m
Regia: Scott Derrickson
Sceneggiatura: Paul Harris Boardman, Scott Derrickson
Fotografia: Tom Stern
Musiche: Christopher Young
Cast: Laura Linney, Tom Wilkinson, Jennifer Carpenter, Campbell Scott, Colm Feore, Joshua Close, Kenneth Welsh, Duncan Fraser, JR Bourne, Henry Czerny, Mary Beth Hurt, Shohreh Aghdashloo, Steve Archer


Trama
Emily Rose è una giovane ragazza del Midwest. Dopo un’atroce e lenta agonia, con il corpo malnutrito e dilaniato dalle ferite, Emily cessa di vivere. La polizia arresta Padre Moore, sospettando che la ragazza sia morta a causa della sua influenza nel farle rifiutare le cure mediche in favore dalle pratiche esorciste. A difesa del sacerdote viene incaricata l’affascinante avvocato Erin Brunner, una donna insoddisfatta della sua vita sentimentale e lavorativa. Padre Moore afferma di accettare la difesa dell’avvocato soltanto se avrà la possibilità di raccontare pubblicamente quanto avvenne in realtà durante l’esorcismo di Emily Rose.

Recensione
Nell’accesa lotta tra il Bene ed il Male, nella dicotomia tra fede e scienza, “The exorcism of Emily Rose” è un film nel quale si vuole raccontare la vera storia di una ragazza tedesca, Anneliese Michel, che nel 1970 morì dopo essere stata sottoposta ad esorcismo. Vittoria del Maligno oppure ignoranza dei genitori che invece di consegnare alle cure mediche la propria figlia, supposero che fosse posseduta? “The exorcism of Emily Rose” è dunque un film che racconta in modo molto documentaristico, in bilico tra legal-thriller ed horror, le vicende di questa giovane ragazza. Secondo la scienza Emily (in egual maniera si legga Anneliese) per la sua forte fede, fu portata a credere di essere posseduta dovendo farsi carico dei mali del mondo attraverso la sua sofferenza. Le fu diagnosticata principalmente un’epilessia che, assieme ai farmaci che le venivano somministrati, le provocavano sia le convulsioni che le visioni mistiche ed il rifiuto delle cure mediche in favore dell’esorcismo fu, secondo la legge, un reato per il quale Padre Moore (nella realtà si trattava di due sacerdoti), venne accusato di omicidio.
Il regista Scott Derrickson, in passato autore di horror “puri” come “Hellreiser: Inferno” e “Urban legend: the final cut”, si mostra questa volta molto equilibrato e sensibile alla religiosità cattolica. Sebbene infatti al principio “The exorcism of Emily Rose” si configuri come un horror di stampo demoniaco, in seguito introduce chiari elementi spirituali, non ultima la questione sulla santità di Emily, attraverso la notizia delle sue stigmate, per le sue sofferenze e per qualcosa in cui fermamente credeva. Il Male esiste e nulla può la scienza nel cercare di dimostrare qualcosa che esula dal puramente tangibile e a nulla servono i metodi scientifici utilizzati per spiegare i fenomeni soprannaturali, soprattutto quando tale ricerca è posta, con cieco pregiudizio, nel confutare quanto realmente accaduto. Bravo Derrickson anche nel dosare con giusto ritmo i flashback della storia di Emily con i momenti del processo che vedeva Padre Moore imputato, caratterizzandoli con opportuno bilanciamento tra dettagliato documentario e momenti di pura suspense.
Facile un confronto tra “The exorcism of Emily Rose” e “L’esorcista”, l’inarrivabile padre degli horror demoniaci. La differenza più marcata tra le due pellicole consiste nel realismo attraverso il quale sono state mostrate le due possessioni. Se ne “L’esorcista” di William Friedkin tutto si svolge cercando di impressionare lo spettatore con blasfemie e vomiti di colore verde (quest’ultimi mai confermati da reali testimonianze) ed il riuscito esorcismo lascia lo spettatore in uno stato di tranquillità, in “The exorcism of Emily Rose” la morte di Emily lascia un senso di terrore ed inquietudine. Nessuno spazio agli effetti speciali, perché è sufficiente la strabiliante interpretazione di Jennifer Carpenter che attraverso il totale trasporto fisico, al limite del puro martirio, trasmette l’angoscia e la disperazione di Emily. La Carpenter sorprende nella capacità di riprodurre le movenze degli epilettici ed al tempo stesso i classici atteggiamenti dei posseduti. Di ottimo livello anche le interpretazioni, tra gli altri, di Laura Linney, convincente e misurata avvocato durante i momenti del processo, ma vittima delle paure e delle insicurezze nella sua vita privata. Conferma invece la sua enorme esperienza Tom Wilkinson, interprete di Padre Moore, in grado di turbare e di emozionare durante il suo racconto dettagliato ed terrificante dell’esorcismo.
Eccellente la fotografia di Tom Stern (“Mistic river” e “Million dollar baby”): nel perenne buio si evidenziano i colori forti nelle scene più drammatiche. Non da meno è l’apporto sonoro che merita assolutamente una sala cinematografica degnamente attrezzata o un impianto home theatre di buona fattura.
“The exorcism of Emily Rose” è film interessante, intelligente ed emozionante. Un film che oltrepassa il banale horror attraverso una narrazione misurata ma incisiva e che lascia lo spettatore libero di esprimersi in favore dell’accusa (scienza) o della difesa (fede).

Voto: 87%


2 Comments:

Luciano said...

Sembra un film molto interessante. Lo metto nel mio elenco di film da vedere.

Anonimo said...

Un horror con poco splatter ma che per tematiche davvero spaventoso. Da non dormirci la notte, anche perché se la storia di Emily Rose è vera, è terribile!

Augustyn