sabato 10 ottobre 2009

BASTA CHE FUNZIONI

Locandina del film Basta che funzioniTitolo originale: Whatever works
Nazione: Francia, USA
Anno: 2009
Genere: commedia
Durata: 1h32m
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Fotografia: Harris Savides
Musiche: Gary Alper
Cast: Larry David, Evan Rachel Wood, Patricia Clarkson, Henry Cavill, Conleth Hill, Carolyn McCormick, Ed Begley Jr., Michael McKean, Adam Brooks, Lyle Kanouse, Olek Krupa, John Gallagher Jr., Christopher Evan Welch


Trama
Boris Yellnikoff, fisico, a suo dire, di fama mondiale con una mancata nomination al premio Nobel, dopo un fallito tentativo di suicidio, in seguito al quale la moglie lo ha lasciato, vive solo in perenne contrasto con il mondo. Trascorre le sue giornate tra filosofiche conversazioni con i suoi amici intellettuali e lezioni di scacchi che impartisce a ragazzini che considera zombie senza cervello. Un giorno però la sua routine quotidiana viene interrotta dall’incontro con Melodie, una ragazza del Mississippi fuggita di casa. Carina ma lontana dal suo livello intellettivo, Melodie riesce ad ottenere ospitalità da Boris per i giorni necessari a trovare un lavoro ed una sistemazione. Quei pochi giorni diventano una convivenza ed, più avanti, un matrimonio. Pur trovandosi con una compagna, la vita di Boris rientra nei binari della quotidianità fino a quando irrompe in casa Marietta, madre bigotta di Melody.

Recensione
Dopo quattro anni “europei” ed altrettanti film, Woody Allen ritorna a casa nella sua Manhattan sfornando un film che appartiene al suo cinema più classico. “Basta che funzioni” è la storia semplice di un uomo ormai avanti con l’età, scontroso, irritabile, arrogante, autoritario, superbo, misantropo, affetto da ricorrenti attacchi di panico, e Melody, una tenera ragazza di provincia, una miss un po’ stupidotta, che in breve tempo viene conquistata dai discorsi e dalle idee di Boris, tanto da innamorarsene. La storia di Boris è “Basta che funzioni, basta non fare del male a nessuno”. Boris ha un idea molto pessimista del genere umano, incapace di essere buono ed intelligente, tanto che “hanno dovuto installare toilette automatiche nei bagni pubblici perché non c’era da fidarsi che la gente tirasse la catena”. Boris è convincente (infatti non è raro vedere nei bagli pubblici e in quelli degli uffici, il giallo dei resti dei “resti liquidi” umani), espone considerazioni valide, ma queste lo allontanano dal mondo e dalla gente. La sua anima misantropa lo rendono un uomo solo, incapace di relazionarsi. Non riesce ad abbandonare questa sua condizione nei confronti del mondo che lo costringe a voltare le spalle agli altri e lo priva del coraggio di vivere la propria vita, sicuramente complicata ed ostile, ma da vivere pienamente. Non è difficile vedere in Boris il perfetto alter ego di Woody Allen e l’interpretazione di Larry David ricorda in grossa parte quelle passate del regista newyorkese, pur mostrando un’arroganza ed un’aggressività sconosciute ad Allen. I monologhi sono eccezionali, spesso rivolti in maniera diretta al pubblico (troppo artificioso ed innaturale, forse un eccessivo richiamo ad un spettacolo tipicamente teatrale).
Come scrittore e regista, Allen, nel suo totale ateismo, indirizza la storia (irrilevante come quasi sempre accade nei suoi film) in base ad elementi dettati dal destino. Ma il destino non ha nulla di divino, perché basato sostanzialmente sulla fortuna. Non si tratta del fato determinato da un’entità superiore e divina a sé stante, in grado di decidere, in base a favori ed antipatie, la sorte degli uomini. E’ piuttosto una serie episodi causali per la quale si possono verificare infinite strade diverse. Tali casualità non vogliono, di norma, né avvantaggiarci, né nuocerci, perché da nessuno manipolate. Anche se bisogna ammettere che in “Basta che funzioni” tutti gli eventi portano ad una felicità sulla quale in passato Allen non aveva mai dato risalto.
Nel cast di “Basta che funzioni” trovano posto, oltre al protagonista Larry David, Evan Rachel Wood, carina e spogliata dei panni di ragazzina ribelle che l’avevano contraddistinta alcune sue precedenti pellicole. La giovane attrice offre una discreta interpretazione, pur non ai livelli delle interpreti femminili delle precedenti pellicole di Allen. Deliziosa Patricia Clarkson in un ruolo che la vede passare da bigotta moglie di provincia a raffinata e sessualmente ambigua single newyorkese.
Bella la fotografia di Harris Savides, che offre la vista di una New York stravagante, favorita dalle location scelte da Allen, perfetto conoscitore della città americana. La colonna sonora offre invece il giusto tocco d’annata alla pellicola.
“Basta che funzioni” non è un film memorabile ma rimane un film molto divertente, sarcastico, pieno di ottimi dialoghi e considerazioni sull’uomo e sulla vita. Insomma, un film di Woody Allen non eccezionale, ma basta che funzioni. E sicuramente funziona.

Voto: 74%


2 Comments:

Giorgia said...

Meglio altri film di woody. Basta che funzioni sembra ricalcare tutti i suoi vecchi film!

Ale said...

A me è piaciuto.