giovedì 29 ottobre 2009

ORPHAN

Locandina del film OrphanTitolo originale: id.
Nazione: Canada, Germania, Francia, USA
Anno: 2009
Genere: horror
Durata: 2h03m
Regia: Jaume Collet-Serra
Sceneggiatura: David Johnson
Fotografia: Jeff Cutter
Musiche: John Ottman
Cast: Vera Farmiga, Peter Sarsgaard, Isabelle Fuhrman, Jimmy Bennett, Aryana Engineer, CCH Pounder, Margo Martindale, Karel Roden, Rosemary Dunsmore, Lorry Ayers, Jamie Young, Genelle Williams, Brendan Wall, Mustafa Abdelkarim


Trama
Kate, musicista, e John, architetto, subiscono la perdita della loro terza figlia, nata morta. Per superare il dolore, la coppia, malgrado abbiano già due figli, Daniel e Max, una splendida bambina di cinque anni sorda dalla nascita, decidono di adottare un bambino. All’orfanotrofio conoscono Esther, una bambina russa di nove anni, educata e molto intelligente. Esther così si trasferisce nella casa dei Coleman per vivere una nuova vita felice. Ma il verificarsi di alcuni fatti inquietanti getta ombre sulla vera natura della bambina.

Recensione
Jaume Collet-Serra, regista spagnolo capace di rendere dignitoso un film horror come “La maschera di cera” nel quale appare come attrice Paris Hilton, propone in “Orphan” i classici schemi del genere demoniaco. Storie già viste al cinema, con la saga di “Omen” tra le più famose, anche se il suo film ricorda più “L’innocenza del diavolo”. Una premessa che potrebbe far pensare alla solita pellicola dimenticabile in pochi giorni, ma in realtà “Orphan” nonostante la trama tipica offre situazioni ed atmosfere interessanti. La sceneggiatura di David Johnson riesce a concentrare il dramma familiare dovuto ai precedenti problemi di alcool della protagonista che segnano inevitabilmente i rapporti con il marito, colpevole comunque di gravi colpe passate. Collet-Serra racconta in maniera irreprensibile ed elegante le ansie e gli orrori che si snodano all’interno della famiglia che malgrado il benessere economico (una splendida casa frutto del lavoro di architetto del marito) e la felicità donata da due figli. In questo contesto si presente Esther, un elemento perturbatore che polverizzerà i fragili equilibri familiari. I dialoghi riescono a definire a sufficienza le psicologie dei personaggi e pur mostrando qualche lieve contraddizione, “Orphan” riesce tuttavia a penetrare con tensione ed inquietudine nello spettatore. La mdp alterna con gradualità campi lunghi, utili a comprendere il contesto scenico, e primi piani dei personaggi ed i loro punti di osservazione. E’ chiaro che quelli più di tutti interessanti sono quelli che coinvolgono il personaggio di Esther e la sua maligna volontà di entrare e prendere possesso della famiglia. Come un virus informatico che si presenta come qualcosa di piacevole ed interessante, Esther è all’apparenza dolce ed innocente, conquista pian piano la fiducia della famiglia per poi manipolare le debolezze dei personaggi. “Orphan” si regge sulla strepitosa interpretazione della dodicenne Isabelle Fuhrman, terrificante nel suo viso candido e nei suoi vestitini retrò, mossa da uno spirito maligno morboso e deviato. Vera Farmiga riesce con naturalezza ad incarnare il ruolo di madre protettiva, capace di scoprire la vera natura di Esther, sebbene incompresa dal marito (Peter Sarsgaard perfetto nella parte). Pregiata la fotografia di Jeff Curter in simbiosi con l’atmosfera del film. Le location imbiancate dalla neve arricchiscono il senso di inquietudine ed isolamento nel quale sprofonda l’intera famiglia.
“Orphan” è un film che pur offrendo pochi momenti horror ed una trama poco articolata e poco originale riesce a regalare buoni colpi di scena e, in particolare, il finale sorprendente permetterà rileggere mentalmente tutti i passaggi, a prima vista irrazionali, della storia.

Voto: 73%

Trailer “Orphan”


2 Comments:

Anonimo said...

Mmm, io ho gradito l'interpretazione della protagonista, le atmosfere, la fotografia, il colpo di scena nel pre-finale (che ha qualcosa di geniale) e basta direi. La sceneggiatura secondo me è il punto debole di questo film, perchè praticamente non fa altro che adagiarsi comodissimamente e quasi stancamente su tutti i clichè possibili e immaginabili di questo genere: i problemi in famiglia, l'alcolismo, i tradimenti, e le reazioni dei genitori sono quando di più visto e rivisto si potesse scrivere.
A parte questo un film che si fa guardare tutto sommato.

Ale55andra

ISOLE-GRECHE.com said...

Ale55andra, ne hai apprezzate di cose! E convieni con me che la sceneggiatura non ha nulla di originale. Lo fosse stata, sarebbe stato un capolavoro. Però Orphan è piacevole come tu stessa ammetti. Accontentiamoci!