Titolo originale: The lovely bones
Nazione: Gran Bretagna, Nuova Zelanda, USA
Anno: 2009
Genere: drammatico, fantasy, thriller
Durata: 2h15m
Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: Philippa Boyens, Peter Jackson, Fran Walsh
Fotografia: Andrew Lesnie
Musiche: Brian Eno
Cast: Saoirse Ronan, Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Stanley Tucci, Susan Sarandon, Michael Imperioli, Amanda Michalka, Reece Ritchie, Nikki SooHoo, Andrew James Allen, Rose McIver, Carolyn Dando, Christian Thomas Ashdale, Jake Abel, Charlie Saxton, Anna George
Trama
Norristown, Pennsylvania. Susie Salmon, è una ragazzina di 14 anni appassionata di fotografia ed innamorata di un suo compagno di classe, Ray Singh. Il 6 dicembre 1973, dopo aver finalmente capito di essere corrisposta ed aver fissato un appuntamento per il successivo sabato, Susie, rientrando a casa tagliando per i campi di granoturco, viene fermata dal sig. Harvey, un vicino di casa. Viene convinta ad entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, dove la uccide brutalmente dopo averla violentata. Susie si ritrova in una sorta di limbo dal quale osserva la sua famiglia distrutta dal dolore della sua scomparsa, mentre il suo assassino è ancora a piede libero.
Recensione
Dopo il grande successo ed i premi cinematografici della trilogia de “Il signore degli anelli” e di “King Kong”, Peter Jackson si cimenta nella trasposizione di uno dei libri più belli ed appassionanti degli ultimi anni. “Amabili resti”, scritto da Alice Sebold, è la storia di Susie Salmon, una ragazzina che a soli 14 anni, in un freddo pomeriggio del 1973, vede spezzati i suoi sogni e le sue aspettative. La sua tragica morte è il punto di inizio della storia. Susie, si ritrova imprigionata in una “terra di mezzo”, continuando ad osservare la sua famiglia distrutta ed il suo assassino libero ancora di colpire qualche altre giovane innocente vittima. “Amabili resti” rappresenta per Jackson l’opportunità di ritornare ai suoi primi film, rivedendo nel libro di Alice Sebold, la drammaticità del reale, la visione del fantastico e il legame affettivo vissuto dalle protagoniste del suo film “Creature del cielo”. Questa volta però, Jackson, ha la possibilità di sfruttare gli effetti speciali della Weta Digital, con lui per la realizzazione dei suoi capolavori. Il limbo nel quale Susie si trova dopo la sua morte, riportato dalla Sebold come figlio degli stati d’animo della protagonista, rappresentava ovviamente la parte più complessa, forse impossibile, da trasporre in immagine filmica. Attraverso la visione di Jackson diviene un ardito affresco di magrittiana memoria, infarcito di numerosi simbolismi new age. Il quadro è accompagnato dalla colonna sonora prodotta da Brian Eno nella quale spicca, indovinata, la voce di Elizabeth Fraser dei Cocteau Twins (non a caso, Paul Morley, critico musicale, scrisse alcuni anni fa: “Se Dio esistesse, avrebbe la voce dei Cocteau Twins!”). La dimensione eterea nella quale si trova Susie è una meraviglia onirica, a tratti un po’ eccessiva, ma di sicuro impatto emotivo, influenzata dai sentimenti alterni dell’adolescente: vendetta nei confronti del suo aguzzino e dolore nel vedere la sua famiglia disgregarsi a causa dell’incapacità di elaborare il lutto. “Amabili resti” è fortemente pervaso dal senso di adolescenza troncata in un breve attimo, per il volere di un essere (dis)umano, nel momento per lei più desiderato. Così l’emozione del primo amore, finalmente consapevole di essere corrisposto, e l’attesa del primo bacio non restano che un amaro ricordo. Jackson si perde però nella gestione dei personaggi che se nel libro avevano ognuno un “focal point” all’interno della narrazione, nel film appaiono abbozzati e privi di una reale funzionalità. Indubbiamente era impossibile sistemare tutti gli aspetti del libro in due ore di film (lo stesso Jackson ha affermato che sarebbero state indispensabili 4, 5 ore), ma il ruolo di alcuni personaggi risulta troppo marginale o, peggio ancora, inspiegabile. Si può concedere che la sceneggiatura, scritta da Peter Jackson assieme alla moglie Fran Walsh e la fidata Philippa Boyens, messa in relazione al libro abbia elementi omessi, modificati o addirittura in constrasto, però in alcuni casi tali operazioni portano a risultati che fuorviano e confondono: la fuga spirituale nei campi della California della madre appare più un incomprensibile abbandono del tetto coniugale e Ruth, fondamentale nel libro, diviene quasi comparsa nel film, rendendone vana la presenza se non nella scena del bacio (un omaggio al bacio tra Patrick Swayze e Demi Moore nel film “Ghost”?). “Amabili resti” conferma le doti di Saoirse Ronan, adolescente già nominata all’Oscar come miglior attrice non protagonista per il film “Espiazione”. Saoirse è Susie e tutta la sua dolcezza, intelligenza, drammaticità, freschezza e voglia di vivere. Il volto di questa giovane promettente attrice passa con naturale istinto dalla luce della spensieratezza adolescenziale, al buio dell’angoscia per le sorti della sua famiglia, attraverso il desiderio di castigo per il suo assassino. Mark Wahlberg e Rachel Weisz sono gli interpreti dei genitori di Susie: una coppia riuscita, in grado di trasmettere emozioni sincere, pur se limitati in parte dalla sceneggiatura. Oltre la Ronan, nel cast di “Amabili resti” sono da applausi sia Stanley Tucci che Susan Sarandon. Il primo è il sig. Harvey, vicino di casa dall’aspetto tranquillo che coltiva fiori e costruisce case per bambole, in realtà assassino perverso. Tucci raggiunge il gusto spessore psicologico del personaggio, un uomo comune che nasconde un lato orrendo della sua personalità. Susan Sarandon è la nonna alcolista, piena di gioielli, dai capelli vaporosi ed unghia colorate. In tutte le scene in cui è presente (peccato davvero poche per la qualità dell’attrice e del personaggio) è accompagnata da una sigaretta o da un bicchiere di liquore. E’ il personaggio dissacrante della storia, una nonna moderna e stravagante, ma decisa in tutti i modi a far accettare la morte di Susie. Perché la vita, bene o male, deve continuare.
“Amabili resti” è film è accattivante ed estremamente suggestivo (la scena del “raduno” è quanto di più straziante e commovente si sia mai visto al cinema), caratterizzato da diverse pecche che gli strappano però il titolo di capolavoro. Il film non arriva per qualità al libro (in particolare nel finale poco convincente), non riesce a coglierne né il valore profondamente simbolico, né il rapporto tra il mondo di Susie e quello reale. “Amabili resti” resta tuttavia un lavoro fatto di sincerità e passione, condotto da un regista disposto a rischiare pur di trasformare in cinema un libro che ha amato. La voce di Susie, il suo volto, il suo mondo, non possono lasciare indifferenti. Doloroso e commovente, non c’è cinismo che tenga.
Voto: 80%
Nazione: Gran Bretagna, Nuova Zelanda, USA
Anno: 2009
Genere: drammatico, fantasy, thriller
Durata: 2h15m
Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: Philippa Boyens, Peter Jackson, Fran Walsh
Fotografia: Andrew Lesnie
Musiche: Brian Eno
Cast: Saoirse Ronan, Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Stanley Tucci, Susan Sarandon, Michael Imperioli, Amanda Michalka, Reece Ritchie, Nikki SooHoo, Andrew James Allen, Rose McIver, Carolyn Dando, Christian Thomas Ashdale, Jake Abel, Charlie Saxton, Anna George
Trama
Norristown, Pennsylvania. Susie Salmon, è una ragazzina di 14 anni appassionata di fotografia ed innamorata di un suo compagno di classe, Ray Singh. Il 6 dicembre 1973, dopo aver finalmente capito di essere corrisposta ed aver fissato un appuntamento per il successivo sabato, Susie, rientrando a casa tagliando per i campi di granoturco, viene fermata dal sig. Harvey, un vicino di casa. Viene convinta ad entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, dove la uccide brutalmente dopo averla violentata. Susie si ritrova in una sorta di limbo dal quale osserva la sua famiglia distrutta dal dolore della sua scomparsa, mentre il suo assassino è ancora a piede libero.
Recensione
Dopo il grande successo ed i premi cinematografici della trilogia de “Il signore degli anelli” e di “King Kong”, Peter Jackson si cimenta nella trasposizione di uno dei libri più belli ed appassionanti degli ultimi anni. “Amabili resti”, scritto da Alice Sebold, è la storia di Susie Salmon, una ragazzina che a soli 14 anni, in un freddo pomeriggio del 1973, vede spezzati i suoi sogni e le sue aspettative. La sua tragica morte è il punto di inizio della storia. Susie, si ritrova imprigionata in una “terra di mezzo”, continuando ad osservare la sua famiglia distrutta ed il suo assassino libero ancora di colpire qualche altre giovane innocente vittima. “Amabili resti” rappresenta per Jackson l’opportunità di ritornare ai suoi primi film, rivedendo nel libro di Alice Sebold, la drammaticità del reale, la visione del fantastico e il legame affettivo vissuto dalle protagoniste del suo film “Creature del cielo”. Questa volta però, Jackson, ha la possibilità di sfruttare gli effetti speciali della Weta Digital, con lui per la realizzazione dei suoi capolavori. Il limbo nel quale Susie si trova dopo la sua morte, riportato dalla Sebold come figlio degli stati d’animo della protagonista, rappresentava ovviamente la parte più complessa, forse impossibile, da trasporre in immagine filmica. Attraverso la visione di Jackson diviene un ardito affresco di magrittiana memoria, infarcito di numerosi simbolismi new age. Il quadro è accompagnato dalla colonna sonora prodotta da Brian Eno nella quale spicca, indovinata, la voce di Elizabeth Fraser dei Cocteau Twins (non a caso, Paul Morley, critico musicale, scrisse alcuni anni fa: “Se Dio esistesse, avrebbe la voce dei Cocteau Twins!”). La dimensione eterea nella quale si trova Susie è una meraviglia onirica, a tratti un po’ eccessiva, ma di sicuro impatto emotivo, influenzata dai sentimenti alterni dell’adolescente: vendetta nei confronti del suo aguzzino e dolore nel vedere la sua famiglia disgregarsi a causa dell’incapacità di elaborare il lutto. “Amabili resti” è fortemente pervaso dal senso di adolescenza troncata in un breve attimo, per il volere di un essere (dis)umano, nel momento per lei più desiderato. Così l’emozione del primo amore, finalmente consapevole di essere corrisposto, e l’attesa del primo bacio non restano che un amaro ricordo. Jackson si perde però nella gestione dei personaggi che se nel libro avevano ognuno un “focal point” all’interno della narrazione, nel film appaiono abbozzati e privi di una reale funzionalità. Indubbiamente era impossibile sistemare tutti gli aspetti del libro in due ore di film (lo stesso Jackson ha affermato che sarebbero state indispensabili 4, 5 ore), ma il ruolo di alcuni personaggi risulta troppo marginale o, peggio ancora, inspiegabile. Si può concedere che la sceneggiatura, scritta da Peter Jackson assieme alla moglie Fran Walsh e la fidata Philippa Boyens, messa in relazione al libro abbia elementi omessi, modificati o addirittura in constrasto, però in alcuni casi tali operazioni portano a risultati che fuorviano e confondono: la fuga spirituale nei campi della California della madre appare più un incomprensibile abbandono del tetto coniugale e Ruth, fondamentale nel libro, diviene quasi comparsa nel film, rendendone vana la presenza se non nella scena del bacio (un omaggio al bacio tra Patrick Swayze e Demi Moore nel film “Ghost”?). “Amabili resti” conferma le doti di Saoirse Ronan, adolescente già nominata all’Oscar come miglior attrice non protagonista per il film “Espiazione”. Saoirse è Susie e tutta la sua dolcezza, intelligenza, drammaticità, freschezza e voglia di vivere. Il volto di questa giovane promettente attrice passa con naturale istinto dalla luce della spensieratezza adolescenziale, al buio dell’angoscia per le sorti della sua famiglia, attraverso il desiderio di castigo per il suo assassino. Mark Wahlberg e Rachel Weisz sono gli interpreti dei genitori di Susie: una coppia riuscita, in grado di trasmettere emozioni sincere, pur se limitati in parte dalla sceneggiatura. Oltre la Ronan, nel cast di “Amabili resti” sono da applausi sia Stanley Tucci che Susan Sarandon. Il primo è il sig. Harvey, vicino di casa dall’aspetto tranquillo che coltiva fiori e costruisce case per bambole, in realtà assassino perverso. Tucci raggiunge il gusto spessore psicologico del personaggio, un uomo comune che nasconde un lato orrendo della sua personalità. Susan Sarandon è la nonna alcolista, piena di gioielli, dai capelli vaporosi ed unghia colorate. In tutte le scene in cui è presente (peccato davvero poche per la qualità dell’attrice e del personaggio) è accompagnata da una sigaretta o da un bicchiere di liquore. E’ il personaggio dissacrante della storia, una nonna moderna e stravagante, ma decisa in tutti i modi a far accettare la morte di Susie. Perché la vita, bene o male, deve continuare.
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Trailer “Amabili resti”
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3 Comments:
non ho letto il libro, però ho adorato questo film che mi ha trasmesso emozioni come poche altre pellicole viste ultimamente. e ciò mi ha fatto dimenticare anche i suoi difetti
ma sono stato l'unico a non essere rimasto convinto dall'interpretazione di stanley tucci??
Interessante. Viene voglia di vederlo. Uno dei tanti film che non mi è capitato di vedere (e uno dei tanti libri che non mi è capitato di leggere).
Ciao. Ti ringrazio per essere passato a commentare la mia recensione. La tua è molto interessante e dettagliata e mi fa piacere notare che pensiamo le stesse, identiche cose sul film! :D
Ciao!
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