Appena otto minuti di frenetica asta tra circa dieci offerenti sono stati sufficienti per decretare il nuovo record di prezzo per un’opera d’arte venduta all’asta. La casa d’aste Sotheby’s di Londra ha infatti battuto la scultura “L’uomo che cammina I” (“L’homme qui marche I”) dell’artista svizzero Alberto Giacometti alla stratosferica cifra di 65 milioni di sterline (oltre 74 milioni di euro), battendo così il precedente record detenuto dal quadro di Pablo Picasso “Ragazzo con la pipa”. “L’uomo che cammina I”, una scultura in bronzo a grandezza naturale (183 cm di altezza), rappresenta l’apice della sperimentazione di Giacometti con la figura umana. Ispirato all’omonima opera di Rodin, “L’uomo che cammina I”, è senza dubbio una delle immagini più conosciute e rappresentative dell’arte di Giacometti tanto da poter essere ammirata sulle banconote svizzere da cento franchi. L’opera, commissionata all’autore nel 1956 per essere installata nella Chase Manhattan Plaza di New York, raffigura un’esile ed indefinita figura umana in movimento, segnata dalle sofferenze della vita moderna, un esempio classico dell’analisi e della raffigurazione di Giacometti dell’esistenzialismo. Da oggi, un anonimo acquirente, potrà contemplarla in prima persona, sperando che possa comunque metterla a disposizione in occasione di eventi ed esposizioni museali.
giovedì 4 febbraio 2010
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11 Comments:
Esistenza,morte:sono le coordinate dentro le quali si muove il pensiero umano.Tertium non datur.Gli artisti tentano di superare questi confini.Solo in pochi li superano. Giacometti è uno di questi.Attraverso un indagine che mette progressivamente a nudo la natura materiale dell'uomo ,esalta la solitudine dello spirito che si aliena dalla carne contaminata dal consumo impazzito.Quel consumo stesso,che crea e nutre sistemi folli e perversi che portano un uomo a pagare una cifra che risanerebbe il debito pubblico di un paese disastrato.
Grazie anonimo (peccato non ti sia firmato in modo da riconoscerti in seguito), hai analizzato in modo così intensa l'arte di Giacometti che sono tentato dall'inserire il tuo intervento nell'articolo stesso.
Di nuovo grazie!
Ma è giusto che un'opera così importante per la storia dell'uomo (oltre che dell'arte) diventi esclusiva di un singolo privato?
Dovrebbe essere in un museo o in una piazza e disponibile a chiunque.
Fabio
pagami però. non facciamo che tra un po' cancelli e integri nell'articolo
1) Stavo scherzando e poi il tuo commento, volente o nolente, fa già parte dell'articolo, come approfondimento dei lettori.
2) Se hai paura che i tuoi commenti possano essere rubati, ti esorto a non scrivere su internet.
3) Vedo che rispondi in parte a quanto ho scritto. Mettere una faccia, come me ed il commentatore precedente, spaventa troppo?
x Fabio Erasmo:
La penso come te, ma sai benissimo che l'arte è un business. La cifra era troppo alta per un'istituzione pubblica. Dobbiamo soltanto sperare nella magnanimità dell'anonimo acquirente.
Posso tranquillamente sottoscrivere le mie idee.In fondo il disprezzo per il consumo non è contrario alla legge, ed ai principi che l'ispirano. Il sistema che ha contribuito a decretare la fortuna di questo, o di quell'altro artista ha spinto anche gli eventi in un verso spesso opposto all'essenza dell'arte.Le conseguenze, in un futuro ormai prossimo, saranno inevitabili. Molti artisti, o meglio , le loro opere non sopravviveranno alla storia, per come sarà riscritta.Giacometti è già nella storia: è nel sistema, ma allo stesso tempo ne è fuori.Ho voluto manifestare le mie idee sull'opera di un artista cosi grande, e non pensavo che la firma potesse attibuire un plus valore.Però qualcuno ha scitto nel post del 4 febbraio 2010 17:55: "pagami però"..... spacciandosi per l'autore del commento.A questa persona voglio rivolgere un pensiero:Tutti i sistemi, hanno dei punti frizionali;cioè delle nevralgie che non dovrebbero esserci, ma ci sono.Sono fisiologiche.Pensa agli sciacalli nel sistema alimentare.Bene, tu sei uno sciacallo,é quello il tuo posto.Mi dispiace non aver firmato il commento:Ringrazio Amos Gitai per aver apprezzato la mia analisi.Puoi inserire il commento nell'articolo se ti fa piacere.PS: ho scritto un commento su cronenberg qualche giorno fa, su cinema e viaggi.
Grazie "anonimo del commento iniziale". Lo sciacallo ha potuto farlo proprio perché non ti sei firmato (è vero, esiste il furto d'identità, è facile spacciarsi per un altro). Lo sciacallo è una persona che da tanto mi assilla e non perde un momento per farlo.
Come ti ho scritto, il tuo intervento è già parte integrante dell'articolo, perché se un attento lettore va tra i commenti, troverà il tuo interessante approfondimento.
Comunque, io sono Mario Rossi.Sono registrato su facebook con questo account.Sono pittore e scrittore. Tra qualche giorno, pubblicherò la mia prima silloge di poesie sul tema esisteza morte.Ti rinnovo le scuse, per aver contribuito a creare l'equivoco.Prestare il fianco ai parassiti della rete,anche se in buona fede, è sempre sbagliato!
Caro Mario, non rispondo neanche alla tua richiesta di scuse... invece ti chiedo di informarmi/ci quando avrai pubblicato il tuo scritto. CINEMAeVIAGGI dovrebbe anche essere poesia e letteratura, per mancanza di tempo ancora non espleta questa funzione. Presto sarà anche questo.
Grazie per il tuo autorevole intervento!
So che modererai questo commento ma Cinema e viaggi non ha mai espletato questa funzione. Poesia e letteratura non sono mai state presenti, si trovano articoli come gare di sesso orale a zante qui
http://amosgitai.blogspot.com/2008/07/gara-di-sesso-orale-zante.html
e non hai indicato qui
http://amosgitai.blogspot.com/2008/03/il-cacciatore-di-aquiloni.html all'anonimo che aveva chiesto,
dove trovare gli articoli di letteratura e poesia che avresti "scritto" in 3 anni.
Non predichiamo bene e razzoliamo male che qui non ti legge solo l'occasionale
vidas
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