La Sirenetta, statua di bronzo simbolo di Copenaghen, è stata spostata dalla sua tradizionale collocazione, uno scoglio all'entrata del porto della capitale danese. La Sirenetta, infatti, deve essere inviata a Shanghai, in occasione del World Expo che inizierà il 1 maggio per concludersi il 31 ottobre 2010. Al suo posto, da oggi fino al suo rimpatrio in novembre, sarà collocata un’istallazione video dell'artista cinese Ai Weiwei. Il tragitto, ignoto per motivi di sicurezza, è stato monitorato dai delegati del Ministero dell´Economia e degli Affari e dalla città di Copenaghen.
La Sirenetta (Lille Havfrue in danese) è una statua in bronzo alta 125 cm. del peso di 175 kg. Protagonista del celebre romanzo di Hans Christian Andersen del 1837, deve la sua fama grazie alla Walt Disney che ne ha tratto anche alcuni film. La sua storia inizia nel 1909, quando Carl Jacobsen, proprietario della birra danese Carlsberg-Tuborg ed appassionato mecenate, si innamorò del personaggio dopo aver visto il balletto “La Sirenetta” diretto da Hans Beck. Jacobsen incaricò lo scultore danese Edvard Eriksen una statua della sirenetta per rendere più attraente il porto di Copenaghen. La scelta della modella cadde sulla piacente ballerina Ellen Price, che però si rifiutò durante la realizzazione non appena realizzò che la sua immagine nuda sarebbe stata esposta agli occhi di tutti in uno dei posti più affollati di Copenaghen. Così lo scultore la sostituì con l’altrettanto bella moglie Eline Eriksen. La Sirenetta è stata raffigurata nel preciso momento della sua metamorfosi, quando la lunga coda scompare per far apparire le due gambe.
La Sirenetta si trova adagiata su un piccolo scoglio rivolta verso est. Gli orgogliosi svedesi sostengono, dato che la piccola statua volge lo sguardo proprio verso la Svezia, che sia triste perché si trova legata ad uno scoglio danese. Sopravvissuta alle due guerre mondiali, la Sirenetta ha dovuto subire una serie di angherie e veri atti di vandalismo. Nel 1961, un anonimo moralista, le dipinse un paio di mutandine e un reggiseno. L’anno dopo invece fu ricoperta interamente di vernice rossa. Nel 1964 fu addirittura decapitata. Restaurata in breve tempo, a metà degli anni ‘70 fu di nuovo segnata dalla vernice rossa, e successivamente le fu asportato un braccio. Negli anni ’90 due atroci decapitazioni iniziarono a far dubitare sul perdurare della sua presenza sullo scoglio anche perché, in un caso non si riusciva più a ritrovare la testa. Soltanto qualche giorno dopo fu restituita e la Sirenetta ritornò al suo splendore. L’ultima brutalità risale al 2003 quando fu spinta in acqua, subendo alcuni danni e la statua dovette subire un ulteriore restauro. Chissà se dopo tutte queste ingiustificate aggressioni subite in una Danimarca così moderna e civile, la Sirenetta abbia davvero voglia di ritornare a Copenaghen.
La Sirenetta (Lille Havfrue in danese) è una statua in bronzo alta 125 cm. del peso di 175 kg. Protagonista del celebre romanzo di Hans Christian Andersen del 1837, deve la sua fama grazie alla Walt Disney che ne ha tratto anche alcuni film. La sua storia inizia nel 1909, quando Carl Jacobsen, proprietario della birra danese Carlsberg-Tuborg ed appassionato mecenate, si innamorò del personaggio dopo aver visto il balletto “La Sirenetta” diretto da Hans Beck. Jacobsen incaricò lo scultore danese Edvard Eriksen una statua della sirenetta per rendere più attraente il porto di Copenaghen. La scelta della modella cadde sulla piacente ballerina Ellen Price, che però si rifiutò durante la realizzazione non appena realizzò che la sua immagine nuda sarebbe stata esposta agli occhi di tutti in uno dei posti più affollati di Copenaghen. Così lo scultore la sostituì con l’altrettanto bella moglie Eline Eriksen. La Sirenetta è stata raffigurata nel preciso momento della sua metamorfosi, quando la lunga coda scompare per far apparire le due gambe.
La Sirenetta si trova adagiata su un piccolo scoglio rivolta verso est. Gli orgogliosi svedesi sostengono, dato che la piccola statua volge lo sguardo proprio verso la Svezia, che sia triste perché si trova legata ad uno scoglio danese. Sopravvissuta alle due guerre mondiali, la Sirenetta ha dovuto subire una serie di angherie e veri atti di vandalismo. Nel 1961, un anonimo moralista, le dipinse un paio di mutandine e un reggiseno. L’anno dopo invece fu ricoperta interamente di vernice rossa. Nel 1964 fu addirittura decapitata. Restaurata in breve tempo, a metà degli anni ‘70 fu di nuovo segnata dalla vernice rossa, e successivamente le fu asportato un braccio. Negli anni ’90 due atroci decapitazioni iniziarono a far dubitare sul perdurare della sua presenza sullo scoglio anche perché, in un caso non si riusciva più a ritrovare la testa. Soltanto qualche giorno dopo fu restituita e la Sirenetta ritornò al suo splendore. L’ultima brutalità risale al 2003 quando fu spinta in acqua, subendo alcuni danni e la statua dovette subire un ulteriore restauro. Chissà se dopo tutte queste ingiustificate aggressioni subite in una Danimarca così moderna e civile, la Sirenetta abbia davvero voglia di ritornare a Copenaghen.
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