Titolo originale: Beyond a reasonable doubtNazione: USA
Anno: 2009
Genere: thriller
Durata: 1h46m
Regia: Peter Hyams
Sceneggiatura: Peter Hyams
Fotografia: Peter Hyams
Musiche: David Shire
Cast: Jesse Metcalfe, Amber Tamblyn, Michael Douglas, Joel Moore, Orlando Jones, Lawrence P. Beron, Sewell Whitney, David Jensen, Sharon London, Krystal Kofie, Randal Reeder, Ryan Glorioso, Jon McCarthy, Grant James, Eric Gipson
Trama
C.J. Nicholas è un giovane giornalista investigativo molto ambizioso. Dal suo piccolo paese di provincia è riuscito ad arrivare ad un importante testata grazie ad un suo incredibile servizio giornalistico, ma adesso le sue teorie riguardo a possibili scoop non sempre trovano prove fondate. E’ ossessionato dalla figura di Mark Hunter, un procuratore distrettuale in procinto di diventare governatore. C.J. è convito che Hunter vinca le sue cause non soltanto per la sua notevole abilità oratoria, ma per false prove schiaccianti presentate all’improvviso. Per dimostrare la corruzione di Hunter, C.J. decide di creare una serie di prove indiziare contro se stesso in modo da risultare colpevole di un omicidio e nel frattempo gira un video assieme ad un suo collega, a prova della sua innocenza, certo di smascherare Hunter nel momento in cui presenterà le finte prove di colpevolezza.
Recensione
“Un alibi perfetto” è un classico legal thriller che offre una struttura narrativa tratta, in maniera un po’ libero, dal noir “L’alibi era perfetto” (1956) di Fritz Lang. Il regista Peter Hyams, qui anche sceneggiatore e direttore della fotografia, scava nella corruzione dei tribunali, della giustizia e nelle eccessive ambizioni dei giornalisti, a caccia di scoop in ogni caso, spesso limitati da direttori propensi al profitto. Lunghi dall’analisi viscerale offerta da Lang, Hyams punta principalmente sull’intrattenimento, cercando di accrescere l’azione e gli intrecci tra i personaggi. Jesse Metcalfe ha una faccia troppo pulita e muscoli da quarterback per dare credibilità al suo personaggio, giornalista ambizioso intenzionato a smascherare il procuratore distrettuale Martin Hunter, interpretato da un poco stimolato Michael Douglas. Il suo personaggio offre in modo troppo forzato la faccia da bravo politico. Le interviste rilasciate alla stampa infarcite dei suoi tormenti nel vedere vittime e carnefici legate nella disgrazia di vite cancellate (la morte nel primo caso, la condanna a morte nel secondo) fanno impallidire i discorsi più populistici dei politici nostrani.
I molteplici elementi introdotti che Hyams introduce nel suo “Un alibi perfetto” che potevano regalare un film memorabile, si rivelano in realtà pessimi autogol. Se qui si devono omettere alcune situazioni assurde per non rovinare la visione del film, si può almeno affermare come la storia d’amore del protagonista con Ella Crystal (una scialba Amber Tamblyn), collaboratrice di Hunter, risulta poco naturale raggiungendo momenti melodrammatici eccessivi.
“Un alibi perfetto” risulta, in sintesi, un legal thriller poco innovativo, dalla sceneggiatura mal costruita (colpi di scena eccessivi e situazioni decisamente assurde), penalizzato da un cast poco congeniale alla storia. Un prodotto di esclusivo intrattenimento. In altre parole, una serata passata in maniera decente. Peccato che alla base ci sia un opera di un grande regista come Fritz Lang.
Voto: 60%
Trailer di “Un alibi perfetto”




















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