sabato 14 agosto 2010

I MONUMENTI PIU' RICCHI D'ITALIA

Colosseo - Il monumento più ricco d'ItaliaL’Italia ha un patrimonio storico-architettonico tra i più stimati al mondo. Un’asserzione che adesso trova una valida certificazione da un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza. Applicando l’economic reputation index (ERI), un indice sviluppato a partire dal National Brand Index di Simon Anholt, famoso consulente politico indipendente americano è stato valutato il “brand image”, la reputazione che i monumenti italiani hanno in termini economici. Il valore del brand dei principali monumenti italiani è stato calcolato sulla base di 10 parametri di attività economica, socio-culturali e imprenditoriali che hanno prodotto un indice di valenza turistica (che prende in considerazione il valore economico del territorio, la conoscibilità del monumento, il flusso di visitatori del territorio e del monumento) e un indice di attrattività economica (che considera il numero di occupati nel turismo della provincia, l’accessibilità multimodale del territorio, il flusso e la presenza di stranieri, il valore dell’export).
Il monumento italiano che, nei parametri utilizzati, assume il valore più alto è il Colosseo, un marchio del valore di oltre 91 miliardi di euro. Appena dietro, i Musei Vaticani, valutati circa 90 miliardi. Terzo posto di questa singolare classifica se lo aggiudica il Duomo di Milano, con 82 miliardi. La Fontana di Trevi, venduta nel film “Tototruffa ‘62” da Totò a Decio Cavallo, un turista italo-americano, per 10 milioni di lire vale oggi ben 78 miliardi di euro.
Gli altri monumenti storici italiani presi in considerazione sono gli scavi di Pompei (20 miliardi), la basilica di San Marco (16 miliardi) e gli Uffizi di Firenze (12 miliardi). Sempre applicando l’ERI, in una precedente ricerca, la Camera di Commercio aveva stimato in 30 miliardi il valore dello Stadio di San Siro, superiore a quello de La Scala (27 miliardi).
Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza, nel presentare i risultati dell’indagine ha affermato: “La cultura rappresenta un valore per il nostro territorio. E l’immenso patrimonio culturale di cui disponiamo oltre ad essere un valore culturale, è un valore economico capace di generare lavoro e impresa”.
L’arte italiana non è dunque soltanto un patrimonio immateriale, è Totò lo aveva già capito!


1 Comment:

Riigipiirid said...

Lancio un sasso nello stagno. E se all'interno del Colosseo si ristrutturasse in modo da farne un parcheggio multipiano? Naturalmente è una provocazione, ma serve a far capire che voler mantenere a tutti i costi le vestigia del passato ci può portare alla paralisi. Voglio dire, a Berlino non si è esitato a demolire il muro per rendere più vivibile la città; a Parigi, alla fine del XIX secolo non si è esitato a demolire le mura per costruire il Boulavard.