Constantin Brancusi è universalmente considerato come il più grande scultore rumeno. Nato a Hobitza il 19 febbraio 1876, Brancusi inizia la sua formazione presso la Scuola d’Arte e Mestieri di Craiova ed, in seguito, presso l’Accademia di Belle Arti di Bucarest. Terminati gli studi, lavora per qualche anno a Vienna e Monaco. Nel 1904 Brancusi si trasferisce a Parigi. L’anno successivo si iscrive all’École des Beaux-Arts dove fa la conoscenza dello scultore Mercié. Nel 1906 espone al Salon de la Société nationale des Beaux Arts e al Salon d’Automne. Conosce Auguste Rodin che lo prende, per un breve periodo, come praticante nel suo atelier.
Tra il 1907 e il 1908 realizza “Il bacio”, una delle sue prime opere più rappresentative. L’attività artistica di Brancusi riguardò soprattutto la scultura rivolta ad una semplificazione delle forme che lo porterà, negli anni successivi, a convogliare i suoi interessi verso i suoi temi preferiti: Teste, Maiastre, Uccelli nello spazio, Pesci. Lavorò con forme solide elementari: l’uovo, la sfera, il cubo, i solidi trapezoidali. Sperimenta l’interazione di queste forme con vari tipi di materiali, grezzi e lucidati: legno, bronzo, pietra, marmo.
La critica ha avuto sempre difficoltà a collocare la figura di Brancusi in un movimento ben determinato. Viene collocato nella cosiddetta “École de Paris”. In realtà, fu sempre indifferente nei confronti dei grandi movimenti d’avanguardia effettuando ricerche artistiche personali.
Intorno al 1908 Brancusi conosce Amedeo Modigliani, Henri Matisse, Henri Rousseau e Fernand Léger. Due anni dopo diventa amico di Duchamp, che si occupa di promuovere le sue opere negli Stati Uniti.
Nel 1912 espone al Salon des artistes Indépendants e vince il Primo premio al Salone di Bucarest. Nel 1913 partecipa all’Armory Show di New York con 5 sculture. Nel 1914 espone alla Galleria 219 di Alfred Stieglitz, sulla Quinta Strada di New York. Tra il 1914 e il 1918 si dedica alla scultura in legno, realizzando opere di ispirazione primitivista. Nel 1918 scolpisce la prima Colonna senza fine, omaggio all’arte popolare rumena e alle figure totemiche primitive.
Sempre più attratto dalle forme pure, studia l’arte egizia, cicladica e messicana.
A partire dagli anni ‘20 Constantin Brancusi stabilisce stretti contatti con Tristan Tzara, Francis Picabia e Jean Arp non aderendo, però, mai al Dadaismo.
Nel 1924 Brancusi viene invitato alla Biennale di Venezia. Nel 1926 si reca negli USA per presenziare ad alcune sue mostre. Nel 1927 espone al Salon des Tuileries a Parigi. Nel 1936 partecipa alla mostra “Cubism and Abstract Art”, organizzata dal Museum of Modern Art di New York.
Dal 1935 Brancusi lavora ai giardini pubblici della cittadina di Tîrgu Jiu, in Romania. Qui esegue tre grandi sculture in memoria dei caduti della prima guerra mondiale: Colonna senza fine, Porta del bacio, Tavola del silenzio, le opere più importante che Brancusi ha lasciato al proprio paese.
Nel 1937 è in India, per discutere con il Maraja di Indore il progetto di un tempio della meditazione. Ma l’opera non verrà mai realizzata.
Nella seconda metà degli anni ‘30 una sua scultura, “Uccello nello spazio”, è al centro di una nota vicenda giudiziaria, il cosiddetto “Caso Brancusi”. La dogana americana non riconosce il manufatto di Brancusi come “opera d’arte”, non applicando così l’esenzione fiscale che la normativa stabilisce per le opere d’arte in importazione. Dopo vari dibattimenti, nel 1938 la scultura può finalmente entrare negli USA senza il pagamento dei dazi.
Durante la seconda guerra mondiale, Brancusi rimane a Parigi, dove vive e lavora nell’isolamento. Nel 1949 termina la sua ultima scultura, “Grand Coq”.
Nel 1952 ottiene la cittadinanza francese e partecipa alla mostra sull’arte del XX secolo, organizzata dal Musée National d’Art Moderne di Parigi. Nel 1955 espone al Guggenheim Museum di New York.
Constantin Brancusi muore a Parigi nel 1957.
Tra il 1907 e il 1908 realizza “Il bacio”, una delle sue prime opere più rappresentative. L’attività artistica di Brancusi riguardò soprattutto la scultura rivolta ad una semplificazione delle forme che lo porterà, negli anni successivi, a convogliare i suoi interessi verso i suoi temi preferiti: Teste, Maiastre, Uccelli nello spazio, Pesci. Lavorò con forme solide elementari: l’uovo, la sfera, il cubo, i solidi trapezoidali. Sperimenta l’interazione di queste forme con vari tipi di materiali, grezzi e lucidati: legno, bronzo, pietra, marmo.
La critica ha avuto sempre difficoltà a collocare la figura di Brancusi in un movimento ben determinato. Viene collocato nella cosiddetta “École de Paris”. In realtà, fu sempre indifferente nei confronti dei grandi movimenti d’avanguardia effettuando ricerche artistiche personali.
Intorno al 1908 Brancusi conosce Amedeo Modigliani, Henri Matisse, Henri Rousseau e Fernand Léger. Due anni dopo diventa amico di Duchamp, che si occupa di promuovere le sue opere negli Stati Uniti.
Nel 1912 espone al Salon des artistes Indépendants e vince il Primo premio al Salone di Bucarest. Nel 1913 partecipa all’Armory Show di New York con 5 sculture. Nel 1914 espone alla Galleria 219 di Alfred Stieglitz, sulla Quinta Strada di New York. Tra il 1914 e il 1918 si dedica alla scultura in legno, realizzando opere di ispirazione primitivista. Nel 1918 scolpisce la prima Colonna senza fine, omaggio all’arte popolare rumena e alle figure totemiche primitive.
Sempre più attratto dalle forme pure, studia l’arte egizia, cicladica e messicana.
A partire dagli anni ‘20 Constantin Brancusi stabilisce stretti contatti con Tristan Tzara, Francis Picabia e Jean Arp non aderendo, però, mai al Dadaismo.
Nel 1924 Brancusi viene invitato alla Biennale di Venezia. Nel 1926 si reca negli USA per presenziare ad alcune sue mostre. Nel 1927 espone al Salon des Tuileries a Parigi. Nel 1936 partecipa alla mostra “Cubism and Abstract Art”, organizzata dal Museum of Modern Art di New York.
Dal 1935 Brancusi lavora ai giardini pubblici della cittadina di Tîrgu Jiu, in Romania. Qui esegue tre grandi sculture in memoria dei caduti della prima guerra mondiale: Colonna senza fine, Porta del bacio, Tavola del silenzio, le opere più importante che Brancusi ha lasciato al proprio paese.
Nel 1937 è in India, per discutere con il Maraja di Indore il progetto di un tempio della meditazione. Ma l’opera non verrà mai realizzata.
Nella seconda metà degli anni ‘30 una sua scultura, “Uccello nello spazio”, è al centro di una nota vicenda giudiziaria, il cosiddetto “Caso Brancusi”. La dogana americana non riconosce il manufatto di Brancusi come “opera d’arte”, non applicando così l’esenzione fiscale che la normativa stabilisce per le opere d’arte in importazione. Dopo vari dibattimenti, nel 1938 la scultura può finalmente entrare negli USA senza il pagamento dei dazi.
Durante la seconda guerra mondiale, Brancusi rimane a Parigi, dove vive e lavora nell’isolamento. Nel 1949 termina la sua ultima scultura, “Grand Coq”.
Nel 1952 ottiene la cittadinanza francese e partecipa alla mostra sull’arte del XX secolo, organizzata dal Musée National d’Art Moderne di Parigi. Nel 1955 espone al Guggenheim Museum di New York.
Constantin Brancusi muore a Parigi nel 1957.





















1 Comment:
Brancusi è stato (ed è) un grandissimo scultore e il tuo post gli rende onore.
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