Titolo originale: Easy A
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: commedia
Durata: 1h32m
Regia: Will Gluck
Sceneggiatura: Bert V. Royal
Fotografia: Michael Grady
Musiche: Brad Segal
Cast: Emma Stone, Penn Badgley, Amanda Bynes, Dan Byrd, Thomas Haden Church, Stanley Tucci, Patricia Clarkson, Cam Gigandet, Lisa Kudrow, Malcolm McDowell, Alyson Michalka, Fred Armisen, Juliette Goglia, Jake Sandvig
Trama
Olive, una ragazza poco “in” di un liceo della California, pur di non andare in campeggio nel week-end con la sua migliore amica Rhiannon si inventa un appuntamento con un ragazzo più grande. Al ritorno dal week-end Olive persevera nella sua bugia ma, costretta dall’amica, ammette anche di aver perso la verginità durante quell’appuntamento inventato. Purtroppo questa confessione viene ascoltata anche dalla bigotta e pettegola Marianne, leader di un gruppo religioso scolastico. In un attimo, la storia fa il giro della scuola e così Olive diventa famosa, ma per essere una “easy girl”, una ragazza facile.
Recensione
“Easy girl” è una commedia adolescenziale davvero geniale. Lo sceneggiatore Bert V. Royal mette in evidenza due mode oggi molto diffuse tra i giovani: la passione per il pettegolezzo e la necessità di documentare ogni proprio pensiero e fatto della propria vita su Facebook. SMS e Facebook, dunque, due tecnologie origine di un’ondata di comportamenti conformisti ed invadenti. La necessità di farsi gli affari degli altri: arriva via SMS (e non sono rari i casi di video sexy girati e inoltrati di cellulare in cellulare nelle scuole) oppure lo si legge seduti di fronte al PC. Questi concetti interessanti trovano una perfetta messa in scena grazie alla regia Will Gluck che si fa ammirare, in particolare, per i fast forward che descrivono in modo perfetto la velocità con la quale le voci si spargono all’interno della scuola. “Easy girl” deve molto alle commedie di John Hughes e Gluck gli rende onore: spezzoni di film sono presi per raccontare i suoi pensieri malinconici di Olive sui veri uomini degli anni ‘80. Un altro film protagonista è “La lettera scarlatta”. Disprezzando l’ultima versione cinematografica del romanzo di Nathaniel Hawthorne diretta da Roland Joffré per il pessimo accento britannico di Demi Moore Olive predilige quella di Victor Sjöström (1926) e vede in un cinema di terz’ordine nella versione in tedesco del 1973 diretta da Wim Wenders. Ne nasce così una versione adolescenziale con la ragazza che, in un’ironica presa in giro, si cuce la lettera “A” che la protagonista era costretta a portare per ammettere il suo adulterio. Al proposito, appare sconcertante la scelta di tradurre (o meglio modificare, perché rimane in inglese!) il titolo originale “Easy A” che fa esplicito riferimento a quella lettera.
I dialoghi sono pungenti ed esilaranti, in particolare, le conversazioni di Olive con i suoi genitori, interpretati da due simpaticissimi Stanley Tucci e Patricia Clarkson, ed il fratellino di colore. Battute graffianti che non si curano minimamente del “politicamente corretto”. Imbarazzante, però, il doppiaggio italiano che riduce i personaggi magnificamente descritti e diretti da Gluck a banali macchiette tipiche delle stupide commedie adolescenziali. Si perde molto dell’ironia e della sagace indifferenza ai pettegolezzi offerta dalla sorprendente Emma Stone, forse troppo carina per apparire come una ragazza anonima che nessuno, a scuola, riesce a notare. In ogni caso, la Stone ha le carte in regola per diventare una grande star. Malcolm McDowell, Thomas Haden Church e Lisa Kudrow hanno ruoli marginali ma divertenti.
“Easy girl” è una commedia adolescenziale divertente, ben diretta e ben interpretata. Può essere sintetizzata con due famosi motti: “bene o male, purché se ne parli” e “le bugie hanno le gambe corte”. Buoni momenti di intelligente umorismo penalizzati da uno sgradevole doppiaggio italiano. Si consideri, infatti, un 5% in più per la versione inglese del film.
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: commedia
Durata: 1h32m
Regia: Will Gluck
Sceneggiatura: Bert V. Royal
Fotografia: Michael Grady
Musiche: Brad Segal
Cast: Emma Stone, Penn Badgley, Amanda Bynes, Dan Byrd, Thomas Haden Church, Stanley Tucci, Patricia Clarkson, Cam Gigandet, Lisa Kudrow, Malcolm McDowell, Alyson Michalka, Fred Armisen, Juliette Goglia, Jake Sandvig
Trama
Olive, una ragazza poco “in” di un liceo della California, pur di non andare in campeggio nel week-end con la sua migliore amica Rhiannon si inventa un appuntamento con un ragazzo più grande. Al ritorno dal week-end Olive persevera nella sua bugia ma, costretta dall’amica, ammette anche di aver perso la verginità durante quell’appuntamento inventato. Purtroppo questa confessione viene ascoltata anche dalla bigotta e pettegola Marianne, leader di un gruppo religioso scolastico. In un attimo, la storia fa il giro della scuola e così Olive diventa famosa, ma per essere una “easy girl”, una ragazza facile.
Recensione
“Easy girl” è una commedia adolescenziale davvero geniale. Lo sceneggiatore Bert V. Royal mette in evidenza due mode oggi molto diffuse tra i giovani: la passione per il pettegolezzo e la necessità di documentare ogni proprio pensiero e fatto della propria vita su Facebook. SMS e Facebook, dunque, due tecnologie origine di un’ondata di comportamenti conformisti ed invadenti. La necessità di farsi gli affari degli altri: arriva via SMS (e non sono rari i casi di video sexy girati e inoltrati di cellulare in cellulare nelle scuole) oppure lo si legge seduti di fronte al PC. Questi concetti interessanti trovano una perfetta messa in scena grazie alla regia Will Gluck che si fa ammirare, in particolare, per i fast forward che descrivono in modo perfetto la velocità con la quale le voci si spargono all’interno della scuola. “Easy girl” deve molto alle commedie di John Hughes e Gluck gli rende onore: spezzoni di film sono presi per raccontare i suoi pensieri malinconici di Olive sui veri uomini degli anni ‘80. Un altro film protagonista è “La lettera scarlatta”. Disprezzando l’ultima versione cinematografica del romanzo di Nathaniel Hawthorne diretta da Roland Joffré per il pessimo accento britannico di Demi Moore Olive predilige quella di Victor Sjöström (1926) e vede in un cinema di terz’ordine nella versione in tedesco del 1973 diretta da Wim Wenders. Ne nasce così una versione adolescenziale con la ragazza che, in un’ironica presa in giro, si cuce la lettera “A” che la protagonista era costretta a portare per ammettere il suo adulterio. Al proposito, appare sconcertante la scelta di tradurre (o meglio modificare, perché rimane in inglese!) il titolo originale “Easy A” che fa esplicito riferimento a quella lettera.
I dialoghi sono pungenti ed esilaranti, in particolare, le conversazioni di Olive con i suoi genitori, interpretati da due simpaticissimi Stanley Tucci e Patricia Clarkson, ed il fratellino di colore. Battute graffianti che non si curano minimamente del “politicamente corretto”. Imbarazzante, però, il doppiaggio italiano che riduce i personaggi magnificamente descritti e diretti da Gluck a banali macchiette tipiche delle stupide commedie adolescenziali. Si perde molto dell’ironia e della sagace indifferenza ai pettegolezzi offerta dalla sorprendente Emma Stone, forse troppo carina per apparire come una ragazza anonima che nessuno, a scuola, riesce a notare. In ogni caso, la Stone ha le carte in regola per diventare una grande star. Malcolm McDowell, Thomas Haden Church e Lisa Kudrow hanno ruoli marginali ma divertenti.
“Easy girl” è una commedia adolescenziale divertente, ben diretta e ben interpretata. Può essere sintetizzata con due famosi motti: “bene o male, purché se ne parli” e “le bugie hanno le gambe corte”. Buoni momenti di intelligente umorismo penalizzati da uno sgradevole doppiaggio italiano. Si consideri, infatti, un 5% in più per la versione inglese del film.
Voto: 78%
Trailer “Easy girl”
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3 Comments:
E' vero, c'è questa barbarie per storpiare i nomi. Easy girl acchiappa di più? Mah...........
La versione italiana non la vedrò, mi è bastata vedere il titolo e sentire la voce di Olive nel trailer in italiano per capire che questo film forse è troppo intelligente per i distributori italiani.
Anche la scelta di togliere qualsiasi riferimento alla Lettera Scarlatta è indice del trattamento da idioti che riservano agli spettatori italiani: resta da stabilire se se lo meritano o meno ....
Ultimamente gli scempi sul doppiaggio e sull'adattamento si stanno moltiplicando, segno di un notevole abbassamento della professionalità di quello che un tempo era un vanto italiano.
Grazie a te della replica.
So di farmi del male, ma mi piacerebbe sentire un esempio dell'imbarazzante adattamento e doppiaggio italiano, giusto per sapere cosa mi sono "perso" ^_-
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