lunedì 28 febbraio 2011

SHELTER - IDENTITA' PARANORMALI

Shelter - Identità paranormali
Titolo originale: Shelter
Nazione: USA
Anno: 2010
Genere: horror
Durata: 2h02m
Regia: Måns Mårlind, Björn Stein
Sceneggiatura: Michael Cooney
Fotografia: Linus Sandgren
Musiche: John Frizzell
Cast: Julianne Moore, Jonathan Rhys Meyers, Jeffrey DeMunn, Frances Conroy, Nathan Corddry, Brooklynn Proulx, Brian A. Wilson, Joyce Feurring, Steven Rishard, Charles Techman, John Peakes, Michael Graves, Chaz Moneypenny


Trama
Cara Jessup è una psichiatra forense convinta che le personalità multiple non esistono realmente e che dunque i criminali debbano essere condannati per le loro azioni. Suo padre, il dottor Harding, le sottopone il caso di David Bernburg, un giovane su una sedia a rotelle. Cara parla con David ma non trova nulla di particolarmente strano in lui. Ma il padre di Cara invita David a far uscire fuori Adam Saber che può alzarsi senza problemi dalla carrozzina: due personalità nello stesso corpo. Quando Cara scopre David Bernburg è stato anni prima vittima di un omicidio il mistero assume toni inquietanti.

Recensione
“Shelter - Identità paranormali” è un film dalle premesse molto interessanti: una trama intrigante, la presenza di Michael Cooney come sceneggiatore (autore dell’ottimo “Identità” che, già dal titolo, ne mostra le attinenze), un’attrice, Julianne Moore, che ha ormai dimostrato del sue qualità, una produzione di stampo “indie” e due registi svedesi, Måns Mårlind e Björn Stein, brillanti in patria, all’esordio in una produzione americana.
In effetti, nei primi minuti, “Shelter - Identità paranormali” appare un valido ritorno ai classici b-movie horror crime che affollavano i cinema e le videoteche degli anni ’80 e ’90. La caratterizzazione dei personaggi si mostra efficace: Cara Jessup è una psichiatra forense convinta che le personalità multiple non esistano, ma siano solo scuse per evitare che un assassino sia liberato dalle sue colpe; il dottor Harding, padre di Cara, è cerca, invece, si smontare le sue presuntuose certezze. Jeffrey DeMunn, l’attore che lo interpreta, ha quel fascino da dottore pazzo a là “Doc” di “Ritorno al futuro” che riesce a convincerti dell’impossibile. Quando, però, fa la sua apparizione Jonathan Rhys Meyers con la sua faccia da finto bravo ragazzo (vedi “Match Point” di Woody Allen) le cose si complicano. Tutte quelle personalità che si accalcano nel suo personaggio, quegli scatti epilettici e quei movimenti presi a prestito da “L’esorcista”, sono efficaci da un punto di vista visivo, ma troppo assurdi da spiegare anche nel caso di un horror paranormale.
La trama di “Shelter - Identità paranormali”, a primo impatto originale ed intrigante, viene sviluppata in modo contorto e poco comprensibile, tanti sono gli ingredienti (scienza, fede, voodoo, superstizione, personalità multiple, paranormale, omicidi rituali e così via) che Cooney propone allo spettatore che si ritrova disorientato nell’intreccio messo in scena dai due giovani registi. Uno sviluppo così aggrovigliato, sintomo di una regia che non mostra all’altezza, tale da far perdere fascino e inquietudine.
Nonostante questi palesi difetti “Shelter - Identità paranormali” si guadagna la pagnotta, sia per la fotografia che ben ritrae le atmosfere cupe, sia per la presenza Julianne Moore, attrice che ormai non necessita di altre conferme. Dopo averlo visto, nasce il desiderio che, magari un giorno, qualche regista di maggior valore si cimenti in un remake. Perché l’idea è ottima, ma la sua realizzazione ingarbugliata.

Voto: 60%

Trailer “Shelter - Identità paranormali”


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