Titolo originale: Le pacte des loups
Nazione: Francia
Anno: 2001
Genere: azione, horror, thriller
Durata: 2h22m
Regia: Christophe Gans
Sceneggiatura: Stephane Cabel, Christophe Gans
Fotografia: Dan Laustsen
Musiche: Joseph LoDuca
Cast: Samuel Le Bihan, Vincent Cassel, Emilie Dequenne, Monica Bellucci, Jeremie Renier, Mark Dacascos, Jean Yanne, Jean-François Stevenin, Jacques Perrin, Johan Leysen, Bernard Farcy, Edith Scob, Hans Meyer, Virginie Darmon
Trama
Nelle campagne della Francia meridionale vengono trovate massacrate decine di numerose persone. Il terrore imperversa tra i contadini: molti credono che l’assassino non sia di origine umana. Qualcuno ha visto una bestia di enormi dimensioni, dalle sembianze di un lupo, soprannominato “la bestia di Gévaudan”.
Per risolvere il caso, il re Luigi XV invia un naturalista, Grégoire de Fronsac, e il suo amico fidato, Mani, un indiano esperto nel combattimento.
Recensione
“Il patto dei lupi” è un film di difficile collocazione: horror gotico, azione, fantasy, dramma storico, giallo, arti marziali? Una produzione ambiziosa, una delle più costose del cinema europeo: ambientazioni suggestive, le fastose scenografie, una fotografia sublime, coreografie impeccabili, montaggio ineccepibile. Un comparto tecnico di altissimo livello che poteva rendere il film accattivante. Poteva, sì poteva, ma così non è stato.
Ciò che rovina “Il patto dei lupi” è proprio questa forte ambizione che sfocia in una smania di proporre tutto sullo schermo, mettendo così troppa carne al fuoco. Immagini e di suoni che violentano lo spettatore costretto ad assistere ad un eccesso in ogni scena che viene mostrata tra ralenti e primi piani in un enfasi del tutto inutile in molte occasioni. Il sadismo nel del sonoro è devastate: scricchiolii delle ossa, fischi metallici sono tanto amplificati da far credere allo spettatore di essere in una discoteca.
E’ mancato qualcuno che prendesse in mano saldamente le redini della pellicola mettere in risalto un tema ben preciso. I lupi, protagonisti della pellicola, si ritrovano a dover assistere ad incontri di kickboxing con la paura che, da un momento all’altro, possano apparire Bruce Lee o Van Damme.
Il maggior indiziato è il regista Christophe Gans che, inoltre, si macchia di colpa che farebbe rigirare nella tomba Alfred Hitchcock: prevedibilità della storia e rivelazione del mostro. E la suspense si fa a far benedire.
Discreto il cast: Vincent Cassel ha sempre fascino e talento da vendere, alla sua signora, Monica Bellucci, rimane soltanto il fascino.
“Il patto dei lupi” è un film ad alta spettacolarità e impatto visivo, ma esasperato da divenire assurdo e poco credibile. Una storia vera, tuttavia poco credibile, che in mani diverse poteva dar luogo a qualcosa di molto più interessante e godibile.
Nazione: Francia
Anno: 2001
Genere: azione, horror, thriller
Durata: 2h22m
Regia: Christophe Gans
Sceneggiatura: Stephane Cabel, Christophe Gans
Fotografia: Dan Laustsen
Musiche: Joseph LoDuca
Cast: Samuel Le Bihan, Vincent Cassel, Emilie Dequenne, Monica Bellucci, Jeremie Renier, Mark Dacascos, Jean Yanne, Jean-François Stevenin, Jacques Perrin, Johan Leysen, Bernard Farcy, Edith Scob, Hans Meyer, Virginie Darmon
Trama
Nelle campagne della Francia meridionale vengono trovate massacrate decine di numerose persone. Il terrore imperversa tra i contadini: molti credono che l’assassino non sia di origine umana. Qualcuno ha visto una bestia di enormi dimensioni, dalle sembianze di un lupo, soprannominato “la bestia di Gévaudan”.
Per risolvere il caso, il re Luigi XV invia un naturalista, Grégoire de Fronsac, e il suo amico fidato, Mani, un indiano esperto nel combattimento.
Recensione
“Il patto dei lupi” è un film di difficile collocazione: horror gotico, azione, fantasy, dramma storico, giallo, arti marziali? Una produzione ambiziosa, una delle più costose del cinema europeo: ambientazioni suggestive, le fastose scenografie, una fotografia sublime, coreografie impeccabili, montaggio ineccepibile. Un comparto tecnico di altissimo livello che poteva rendere il film accattivante. Poteva, sì poteva, ma così non è stato.
Ciò che rovina “Il patto dei lupi” è proprio questa forte ambizione che sfocia in una smania di proporre tutto sullo schermo, mettendo così troppa carne al fuoco. Immagini e di suoni che violentano lo spettatore costretto ad assistere ad un eccesso in ogni scena che viene mostrata tra ralenti e primi piani in un enfasi del tutto inutile in molte occasioni. Il sadismo nel del sonoro è devastate: scricchiolii delle ossa, fischi metallici sono tanto amplificati da far credere allo spettatore di essere in una discoteca.
E’ mancato qualcuno che prendesse in mano saldamente le redini della pellicola mettere in risalto un tema ben preciso. I lupi, protagonisti della pellicola, si ritrovano a dover assistere ad incontri di kickboxing con la paura che, da un momento all’altro, possano apparire Bruce Lee o Van Damme.
Il maggior indiziato è il regista Christophe Gans che, inoltre, si macchia di colpa che farebbe rigirare nella tomba Alfred Hitchcock: prevedibilità della storia e rivelazione del mostro. E la suspense si fa a far benedire.
Discreto il cast: Vincent Cassel ha sempre fascino e talento da vendere, alla sua signora, Monica Bellucci, rimane soltanto il fascino.
“Il patto dei lupi” è un film ad alta spettacolarità e impatto visivo, ma esasperato da divenire assurdo e poco credibile. Una storia vera, tuttavia poco credibile, che in mani diverse poteva dar luogo a qualcosa di molto più interessante e godibile.
Voto: 50%
Trailer “Il patto dei lupi”
2 Comments:
Troppo buono, Il patto dei lupi è terribile
Non sono d'accordo con la tua recensione. Il patto dei lupi ha una trama bella e i combattimenti sono ben eseguiti.
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