Andrea Molesini vince il Premio Campiello 2011. Lo scrittore veneziano, professore di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Padova e noto scrittore di libri per bambini (nel 1999 vinse il Premio Andersen alla carriera) si aggiudica la “vera di pozzo” aggiudicandosi ben 102 voti (su un totale di 300) con il suo romanzo storico “Non tutti i bastardi sono di Vienna”. Al secondo posto si è classificata Federica Manzon con il libro “Di fama e di sventura” che ha ottenuto 80 voti. In terza posizione si è classificato Ernesto Ferrero con “Disegnare il vento”, al quarto posto Maria Pia Ammirati con “Se tu fossi qui” e al quinto posto, ultimo dei finalisti, Giuseppe Lupo con “L’ultima sposa di Palmira”.
La giuria, presieduta dal segretario generale del Ministero dei Beni Culturali Roberto Cecchi, di questa 49a edizione del Premio Campiello premia un romanzo storico che racconta fatti accaduti dopo la battaglia di Caporetto e la conquista austrica. La storia si svolge durante l’occupazione di Villa Spada, una dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, da parte di alcuni ufficiali austriaci nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918. Nella villa vivono il nonno Guglielmo Spada e la nonna Nancy, la zia Maria, il diciassettenne Paolo, orfano, e la giovane Giulia. Alla famiglia si aggiunge la servitù: la cuoca Teresa, la figlia Loretta, e il custode Renato, da poco arrivato alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l’insediamento nella grande casa del comando militare nemico.
Consegnato invece ad Andrea Camilleri il “Premio Fondazione Il Campiello” per aver saputo reinventare il genere giallo con grande ironia e con forti personaggi.
La giuria, presieduta dal segretario generale del Ministero dei Beni Culturali Roberto Cecchi, di questa 49a edizione del Premio Campiello premia un romanzo storico che racconta fatti accaduti dopo la battaglia di Caporetto e la conquista austrica. La storia si svolge durante l’occupazione di Villa Spada, una dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, da parte di alcuni ufficiali austriaci nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918. Nella villa vivono il nonno Guglielmo Spada e la nonna Nancy, la zia Maria, il diciassettenne Paolo, orfano, e la giovane Giulia. Alla famiglia si aggiunge la servitù: la cuoca Teresa, la figlia Loretta, e il custode Renato, da poco arrivato alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l’insediamento nella grande casa del comando militare nemico.
Consegnato invece ad Andrea Camilleri il “Premio Fondazione Il Campiello” per aver saputo reinventare il genere giallo con grande ironia e con forti personaggi.






















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