Oggi, 17 novembre 2011, Google festeggia con un nuovo doodle Giò Pomodoro, uno dei più importanti scultori astratti del XX secolo.
Nato ad Orciano di Pesaro esattamente 81 anni fa, Giò Pomodoro inizia a collaborare assieme al fratello maggiore Arnaldo, anch’egli illustre sculture, e con lui si trasferisce a Milano nel 1954 entrando in contatto con altri importanti scultori come Enrico Baj, Gianni Dova, Lucio Fontana, Umberto Milani ed Emilio Scanavino. Nel 1956 i due fratelli Pomodoro partecipano alla Biennale di Venezia esponendo nella sezione della medaglistica. Giò Pomodoro presenta una serie di argenti fusi in osso di seppia che già riscuotono un buon successo tra gli appassionati. L’anno successivo Arnaldo e Giò Pomodoro presentano alla Triennale di Milano una mostra sperimentale di opere d’oreficeria disegnate da artisti italiani ed eseguite da artigiani orafi di Valenza.
Nel 1960 i fratelli Pomodoro aderiscono al Gruppo “Continuità”, un famoso gruppo sperimentale che annoverava artisti del calibro di Giulio Carlo Argan, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Achille Perilli e Giulo Turcato. In seguito, Giò Pomodoro decise di percorrere una strada personale che lo portò alla realizzazione delle prime esperienze scultoree sul Segno, per arrivare ai grandi cicli sulla Materia e il Vuoto (Superfici in Tensione e Folle) e sulla Geometria (Soli, Archi e Spirali). Giò Pomodoro si dedicò anche alla pittura, all’oreficeria d’arte, alla scenografia e al design.
Fra i lavori più conosciuti di Giò Pomodoro vi sono le grandi opere monumentali, in pietra e bronzo, come il Piano d’Uso Collettivo dedicato ad Antonio Gramsci, ad Ales in Sardegna, Teatro del Sole - 21 giugno, Solstizio d’Estate, piazza dedicata a Goethe a Francoforte, Sole Aereospazio, a Torino, Scala Solare - Omaggio a Keplero, a Tel Aviv, Sole per Galileo Galilei, a Firenze, Sole - Agli Italiani nel mondo a Genova, Sole Deposto nella piazzetta nei pressi della sua casa natale. Ma sono tante le opere e le istallazioni di Giò Pomodoro che riempiono le piazze delle città e i giardini di importanti palazzi, non ultima la sua Sfera presente ai Musei Vaticani a Roma.
Nato ad Orciano di Pesaro esattamente 81 anni fa, Giò Pomodoro inizia a collaborare assieme al fratello maggiore Arnaldo, anch’egli illustre sculture, e con lui si trasferisce a Milano nel 1954 entrando in contatto con altri importanti scultori come Enrico Baj, Gianni Dova, Lucio Fontana, Umberto Milani ed Emilio Scanavino. Nel 1956 i due fratelli Pomodoro partecipano alla Biennale di Venezia esponendo nella sezione della medaglistica. Giò Pomodoro presenta una serie di argenti fusi in osso di seppia che già riscuotono un buon successo tra gli appassionati. L’anno successivo Arnaldo e Giò Pomodoro presentano alla Triennale di Milano una mostra sperimentale di opere d’oreficeria disegnate da artisti italiani ed eseguite da artigiani orafi di Valenza.
Nel 1960 i fratelli Pomodoro aderiscono al Gruppo “Continuità”, un famoso gruppo sperimentale che annoverava artisti del calibro di Giulio Carlo Argan, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Achille Perilli e Giulo Turcato. In seguito, Giò Pomodoro decise di percorrere una strada personale che lo portò alla realizzazione delle prime esperienze scultoree sul Segno, per arrivare ai grandi cicli sulla Materia e il Vuoto (Superfici in Tensione e Folle) e sulla Geometria (Soli, Archi e Spirali). Giò Pomodoro si dedicò anche alla pittura, all’oreficeria d’arte, alla scenografia e al design.
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Giò Pomodoro spiega la sua arte (1993)
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1 Comment:
Amo da sempre l'arte di Giò Pomodoro, uno degli artisti italiani più interessanti del secolo scorso.
Giustissima la segnalazione di Google e questa tua.
Mandy
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