lunedì 2 gennaio 2012

BENVENUTI AL NORD

Benvenuti al nord streaming megavideo
Titolo originale: id.
Nazione: Italia
Anno: 2011
Genere: commedia
Durata: n.d.
Regia: Luca Miniero
Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Massimo Gaudioso
Fotografia: Paolo Carnera
Musiche: Umberto Scipione
Cast: Claudio Bisio, Alessandro Siani, Valentina Lodovini, Angela Finocchiaro, Giacomo Rizzo, Nando Paone, Nunzia Schiano, Paolo Rossi, Fulvio Falzarano, Salvatore Misticone, Francesco Migliaccio, Francesco Brandi, Ippolita Baldini, Alessandro Vighi, Gianmarco Pozzoli


Trama
Sono passati due anni da quando Alberto ha trascorso un periodo di trasferimento a Castellabate dove ha conosciuto Mattia e gli altri colleghi. Oggi, Alberto e Mattia sono in crisi con le rispettive mogli. Silvia odia Milano a causa dell’inquinamento e accusa Alberto di dedicare troppo tempo al lavoro. Mattia si è sposato con Maria dalla quale ha avuto un figlio, Edinson, ma è rimasto un irresponsabile. Per questo Maria lo lascia. Fallito ogni tentativo per riconquistarla, Mattia finisce per lavorare a Milano, coinvolto dai suoi amici che credono che il solo Alberto può rimettergli la testa a posto. L’impatto del napoletano con la realtà milanese sarà terribile.

Recensione
Dopo il grande successo di pubblico (circa trenta milioni di euro incassati) di “Benvenuti al Sud” non ci si poteva lasciar sfuggire l’occasione di proporre un sequel del remake di “Giù al Nord”. Sequel di un remake: già spaventa questa definizione di “Benvenuti al Nord”. Liberi di proporre una sceneggiatura originale, era logico attendersi un copione più radicato nella tradizione e nelle abitudini italiane. Il regista Luca Miniero si fa affiancare stavolta da Fabio Bonifacci che prende il posto di Massimo Gaudioso, più legato alle tematiche campane. Sembra assurdo, ma malgrado ci fosse totale libertà sulla sceneggiatura, “Benvenuti al Nord” mostra una minore spontaneità e originalità. Migliora la qualità delle battute (non è un caso la presenza di diversi comici di Zelig, programma televisivo condotto da Bisio) ma diventa una qualità puntuale che non riesce a distribuirsi uniformemente in un’opera compiuta.
Due anni prima Alberto Colombo (Paolo Bisio) veniva trasferito nella ridente cittadina di Castellabate; adesso è Mattia (Alessandro Siani) a diventare il protagonista. “Benvenuti al Nord” doveva rappresentare il riscatto di Milano e della sua bellezza, al di là della frenetica e stressante laboriosità in palese contrasto con la rilassatezza del paesino campano. In realtà, la metropoli milanese, vuoi per la sua grandezza, vuoi per la mancata valorizzazione delle location, non riesce a diventare protagonista come era stata la piccola Castellabate dove, gira e rigira, si incontravano sempre le stesse persone che si imparava a voler bene. Non è un problema di nuvole e nebbia, perché “Benvenuti al Nord” è una pellicola solare. Il capoluogo lombardo è, però, fotografato in modo del tutto anonimo eccezion fatta nel caso del quartiere Isola. Nella scena dei Navigli, questi appaiono solo per un attimo e, per giunta, troppo sfocati. Sebbene sia quasi sempre legittimo concentrare l’attenzione sugli attori mettendoli a fuoco rispetto al resto dell’inquadratura, in questo caso sarebbe stato apprezzabile far diventare la location co-protagonista e non utilizzarla come un sfondo da desktop. Sempre sul piano tecnico si assiste a un montaggio superficiale, in alcuni momenti imbarazzante. Inoltre, se si può sorvolare sull’assurdità della scena in cui il mega-presidente umilia Alberto Colombo mostrando le foto della sua truffa della carrozzella (qualcuno ha scattato le foto di nascosto oppure siamo in un paradosso che sovrappone il film alla realtà?), è improponibile la scelta di far rivivere il ricordo della sceneggiata fatta in “Benvenuti al Sud” del paesino pieno di criminali inserendo semplicemente la scena del precedente film.
Il cast di “Benvenuti al Nord” è ottimo dal punto di vista comico, mediocre dal punto di vista “esegetico”, inteso nel suo significato di capacità di interpretare il testo, in questo caso, il copione. Prendiamo, ad esempio, Siani: l’attore è bravissimo e divertentissimo, ma non riesce a “tirar fuori” l’imbarazzo e l’inadeguatezza di Mattia. La sua ammirazione per Massimo Troisi, palese nella scena in cui tappa le orecchie di Chicco, figlio di Alberto (Paolo Bisio), non deve limitarne le sue indubbie qualità. In ogni caso, tutti bravi a far divertire il pubblico, in particolare quelli campani, pur non avendo questi ultimi, a causa dell’ambientazione nordica, lo stesso spazio avuto nella precedente pellicola. Pessima la prova di Valentina Lodovini: se in “Benvenuti al Sud” era una simpatica e spigliata ragazza campana, qui Maria sembra una vajassa* a causa di un’interpretazione troppo caricaturale abbinata ad un eccessivo e non naturale accento napoletano, non giustificate dalle sue origini lontane dalla Campania. Maria era una ragazza intraprendente e indipendente, e nulla faceva supporre ad una sua metamorfosi in umile popolana. Valentina Lodovini si è dimostrata finora un’attrice valida, ma le uniche qualità qui presenti sono quelle fisiche, messe in evidenza da una telecamera fin troppo maliziosa nel mostrare il suo corpo. Divertente Paolo Rossi nella parte del mega-presidente, un mix tra Brunetta alla ricerca della customer satisfaction e lo stile informale di Marchionne. Fantastica, infine, Angela Finocchiaro nel doppio ruolo di moglie e suocera, quest’ultima una divertente e odiosa vecchietta burbera e razzista.
“Benvenuti al Nord” è un film privo di originalità, brutto dal punto di vista tecnico ma che è senza ombra di dubbio molto divertente. “Benvenuti al Sud” era una storia divertente che aveva una sua omogenenità; “Benvenuti al Nord” è un insieme di sketch molto più divertenti ma che non riescono a creare un’opera organica nel suo insieme. Grande cast comico e piccola sceneggiatura: il risultato è un film che diverte più del precendente, ma che è mediocre dal punto di vista “cinematografico”.

* antico termine napoletano che indica le donne che abitavano i bassi, abitazioni tipiche di Napoli poste al piano terra, spesso umili monolocali. Il termine è dispregiativo perché erano donne volgari, spesso dedite alla prostituzione.

Voto: 66%

Trailer “Benvenuti al nord”


8 Comments:

Elsa said...

Questo mi fa zero voglia. Mi sa (magari a torto) della classica contrapposizione di luoghi comuni tra "polentoni" e "terroni". Davvero abbiamo ancora bisogno di una comicità del genere? E Bisio, che male che è finito.

Babol said...

Il primo mi era piaciuto, quindi credo andrò a vedere anche il seguito... almeno non sarà la fotocopia di Bienvenue Chez Les Ch'tis!

ISOLE-GRECHE.com said...

Chissà... il fatto di avere libertà di sceneggiatura mi spaventa. Non posso parlare prima di aver visto "Benvenuti al nord" al cinema.

Anonimo said...

Mi date il link funzionante di Benvenuti al nord streaming megavideo o megaupload???

ISOLE-GRECHE.com said...

1. Lo streaming è illegale.
2. Benvenuti al nord esce il 18 gennaio: come pensi di trovarlo già illegalmente? Credi che Bisio o Siani condividano anche loro illegalmente il film?
2. Nel caso aspettassi l'uscita Benvenuti al nord per vederlo in streaming, si vedrebbe in modo pietoso. Ne vale la pena?

Anonimo said...

Come si chiama la canzone iniziale del film Benvenuti al Nord?

Anonimo said...

Dove vedere Benvenuti al Nord in streaming ora che megavideo è stato chiuso?

ISOLE-GRECHE.com said...

Cosa ne dici di andare a vedere Benvenuti al Nord al cinema? Avete così paura?