lunedì 6 febbraio 2012

COM'E' BELLO FAR L'AMORE

Com'è bello far l'amore
Titolo originale: id.
Nazione: Italia
Anno: 2012
Genere: commedia
Durata: 1h37m
Regia: Fausto Brizzi
Sceneggiatura: Andrea Agnello, Fausto Brizzi, Marco Martani
Fotografia: Marcello Montarsi
Musiche: Bruno Zambrini
Cast: Fabio De Luigi, Claudia Gerini, Filippo Timi, Margherita Buy, Virginia Raffaele, Alessandro Sperduti, Giorgia Wurth, Eleonora Bolla, Michele Foresta, Michela Andreozzi, Enzo Salvi, Franco Trentalance, Lillo Petrolo


Trama
Andrea e Giulia sono coppia di quarantenni affiatata, hanno un bravo figlio, una bella casa anche se, come la gran parte delle coppie sposate con figli grandi, non fanno sesso. La cosa non sembra turbare la tranquillità della coppia ma, un giorno, arriva nella loro casa Max, ex fiamma di Giulia ed ancora un carissimo amico. Max lavora come attore porno e la sua presenza sconvolgerà l’eccessiva tranquillità dalle coppia diventando consigliere sessuale. Cercando di risvegliare il loro erotismo, Max scaraventerà la coppia in una serie di circostanze grottesche e comiche.

Recensione
Al principio era “Sex 3D”, ma qualcuno deve aver pensato che una commedia per famiglie non poteva avere la parola “sesso” nel titolo. Allora perché non riesumare un vecchio successo di Raffaella Carrà, “Com’è bello far l’amore”? Titolo perfetto! Peccato, però, che il sesso comunque la parte predominante di questa ultima pellicola di Fausto Brizzi, uno che diplomato in regia al “Centro Sperimentale di Cinematografia” sembra un laureato di sociologia o psicologia. Tralasciando il curriculum di sceneggiatore di una lunga serie di cinepanettoni targati Neri Parenti (non è cosa da andarne fieri, cinematograficamente parlando), il caro Brizzi, dopo aver parlato dei problemi dei maturandi, delle complicanze con gli ex e dei conflittuali rapporti tra maschi e femmine, adesso si mette ad analizzare una delle problematiche sempre più diffuse tra le coppie sposate, ovvero il matrimonio bianco. Coppie felici, genitori amorevoli, ma mai momenti di intimità per mancanza di un reale desiderio sessuale, un’attrazione reciproca spenta dalla routine e dallo stress quotidiano. Per ampliare il target di pubblico, Brizzi inserisce una storiella parallela, quella del figlio della coppia innamorato di una ragazza che lo considera soltanto il suo migliore amico.
“Com’è bello far l’amore” sembra iniziare in modo autoriale con nascita del cinema da parte dei fratelli Lumiere. Subito c’è la smentita: i due padri del cinema vengono immortalati durante le riprese del loro primo film, un film porno (!?!), subito abbandonato per paura della censura. Viene poi citato il cinema d’autore di Lars von Trier e Marco Bellocchio, ma solo perché grazie alla loro pesantezza consentono di “distrarsi” con il proprio partner.
Dunque coppie sposate che, tuttavia, vivono la propria vita accettando questa armonia priva di sesso se non fosse per l’arrivo dell’elemento perturbatore, il pornodivo che mette la pulce nell’orecchio dando luogo a una serie di episodi più o meno grotteschi. Brizzi ci vuole far credere che un attore porno sia il un consulente matrimoniale migliore di un sessuologo, che essere “trombamici” è una cosa divertente, che lo scambio di coppia può essere un’ottima medicina; che tutto il cinema porno sia divertimento. Eppure, non appena uno cerca di criticarlo ti piazza furbamente la scena divertente per farti ridere come, ad esempio, il pensiero surreale à la “Scrubs - Medici ai primi ferri” in cui Fabio De Luigi fa la parodia di una nota réclame da lui stesso interpretata rifiutando di scambiare sua moglie con due meravigliose figliole offertegli da Fabio Trentalance, vero pornodivo qui in un cameo.
Oltre a De Luigi, perfetto nel ruolo di bonaccione un po’ tontolone nel cast ci sono Claudia Gerini, frizzante; Tilippo Timi che non riesce liberarsi del suo ottimo tono di recitazione impostato, qui fuori luogo; Michele Foresta, aka Mago Forrest, sempre divertentissimo; Giorgia Wurth in un’orrenda parodia dell’attrice porno, guarda caso sempre dell’est e con una parrucca oscena; Alessandro Sperduti, noto per la fiction tv “I liceali” in una pessima interpretazione; Virginia Raffaele nei panni della cameriera sudamericana un po’ troppo assatanata. Ingiudicabili Margherita Buy ed Enzo Salvi presenti in un cameo.
Resta da analizzare il secondo termine del titolo scelto in fase di pre-produzione, ovvero “3D”. “Com’è bello far l’amore” è, infatti, la prima commedia italiana girata in 3D. C’era proprio bisogno della stereoscopia? Assolutamente no! Una vergognosa scusa per chiedere ancora più soldi al povero spettatore. La Gerini è bella anche in 2D e la scena del videogame porno che cita “Star Wars” con le spade laser sostituite da membri sessuali non aggiunge nulla, anzi rende “Com’è bello far l’amore” inadatto ad un pubblico di ragazzini.
Ottima la colonna sonora, con brani che tra citazioni cinematografiche (“Reality” di Richard Sanderson da “Il tempo delle mele”) e successi più recenti, ci regala un meraviglioso inedito intitolato proprio “Com’è bello far l’amore”, scritto da Fausto Brizzi, Marco Adami e Bruno Zambrini e cantato da Patty Pravo.
Il film prosegue verso il finale in modo precipitoso e confusionario con un pessimo il monologo sull’amore di Timi che intrattiene il pubblico del suo locale, il figlio della coppia che fa una festa a casa per conquistare l’amata e i due protagonisti che decidono di essere single per una notte.
“Com’è bello far l’amore” è una commedia che diverte senza particolari colpi di scena utilizzando a suo uso e consumo il sesso che nasce in fase adolescenziale e muore a causa di un rapporto abitudinario. Una bella coppia di protagonisti, un Filippo Timi fuori ruolo, una brutta storiella adolescenziale confezionati soltanto con lo scopo di divertire il pubblico. Ci riuscirà sicuramente con una buona parte di esso, ma siamo ancora lontani dall’etichetta di “bella commedia”.

Voto: 56%

Trailer “Com’è bello far l’amore”


4 Comments:

Anonimo said...

I precedenti film di Fausto Brizzi mi son piaciuti, quindi credo che andrò a vederlo.

Buona Giornata
Darjo

Anonimo said...

Non vorrei fare la figura della snob, ma non so se mi attira meno il manifesto, il trailer, il fatto che sia girato in 3D o l'orrido ricordo di Maschi contro Femmine. Peccato, perchè Brizzi non aveva iniziato male, ma questo mi sa che passo.

ISOLE-GRECHE.com said...

Non sei per nulla snob, anzi. Ho già letto in giro la vergognosa e presuntuosa proposizione in 3D. Già un commedia in 3D è ridicola, ma a quanto ho letto non serve a nulla se non per spillare soldi.

Lo andrò a vedere sicuramente, in 2D...

Ciak said...

Visto, film orrendo...sicuramente il peggiore dell'imbarazzante carriera del regista Brizzi, ma come possiamo parlare di cinema italiano and siamo capaci di confezionare cine panettoni. Premiata ditta Balocco !