sabato 25 febbraio 2012

POSTI IN PIEDI IN PARADISO

Posti in piedi in paradiso recensione streaming
Titolo originale:
Nazione: Italia
Anno: 2012
Genere: commedia
Durata: 1h59m
Regia: Carlo Verdone
Sceneggiatura: Maruska Albertazzi, Pasquale Plastino, Carlo Verdone
Fotografia: Danilo Desideri
Musiche: Gaetano Curreri, Fabio Liberatori
Cast: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri, Nicoletta Romanoff, Valentina D’Agostino, Maria Luisa De Crescenzo, Nadir Caselli, Giulia Greco



Trama
Ulisse, Fulvio e Domenico sono tre uomini divorziati con grossi problemi economici perché costretti a versare quasi tutto i loro guadagni mensili in alimenti e spese di mantenimento per ex mogli e figli. Ulisse è un ex discografico e adesso gestisce un negozio di dischi in vinile e altre memorabilia; Fulvio è stato uno stimato critico cinematografico ridotto a scrivere articoli di gossip a causa di una relazione intrattenuta con la moglie del suo caporedattore; Domenico era un agente immobiliare con il vizio del gioco e delle donne, adesso accompagnatore di donne di una certa età. Per dividere le spese i tre decidono di andare a vivere insieme in un appartamento fatiscente. Una convivenza tutt’altro che tranquilla.

Recensione
Un’idea tanto attuale quanto ruffiana. “Posti in piedi in paradiso” è lo specchio della nostra società in crisi economica e sentimentale. Gli uomini vengono visti come vittime nei confronti di mogli e figlie che pretendono solo e soltanto soldi, un modo come un altro per vendicarsi per l’incapacità dell’uomo di essere marito e padre. Ne escono tutti perdenti. Carlo Verdone prova a fare il saggio, ma lo fa in modo superficiale e scontato. I suoi personaggi sono caricature grottesche, senza un minimo di personalità e credibilità. Si salva l’Ulisse interpretato dal classico Verdone amante della “buona” musica e che soffre nel vedere il suo negozio vuoto a causa dei gusti beceri dell’italiano medio che compra soltanto le compilation di Festivalbar. Brutti, davvero brutti, gli altri due coinquilini: Domenico (Marco Giallini) è vittima del gioco e del sesso e Fulvio è un personaggio privo di carattere e di anima, il che rende la pessima prova del sempre ottimo Pierfrancesco Favino. Il peggio lo si ritrova nel personaggio di Micaela Ramazzotti, per niente credibile nei panni della cardiologa. L’attrice si salva soltanto nel balletto sexy sulle note della magnifica “Ghost song” dei The Doors. La colonna sonora di “Posti in piedi in paradiso” vede, inoltre, brani inediti realizzati da Fabio Liberatori e Gaetano Curreri, leader degli Stadio. Gli altri brani sono stati scelti dallo stesso Verdone che dimostra i suoi ottimi gusti musicali.
Per il resto c’è ben poco da salvare anche perché ponendo troppo l’attenzione sulla tragedia si ride poco, anche se in alcuni casi con molto gusto. Carlo Verdone non è riuscito a mettere in atto la sua idea, non tanto nella sceneggiatura in sé, ma nell’amalgama delle scene che non appaiono coese. Sembra un film raccontato improvvisando: vari episodi si susseguono senza rigore logico e i colpi di scena appaiono gettati lì a caso.
“Posti in piedi in paradiso” è una pellicola che diverte poco, presume di insegnare qualcosa senza spiegare bene le sue tesi. Può considerarsi una opera minore che, tuttavia, può lasciare soddisfatti se si riesce a non pensarlo come opera compita. Perché non lo è affatto.

Voto: 56%

Trailer “Posti in piedi in Paradiso”


2 Comments:

marco said...

un inedito trio se non sbaglio...da vedere

paroleperaria said...

a me ha fatto morire dal ridere ed era quello che mi aspettavo da questo film...